ADESSO SI PUÒ RIPARTIRE.
di: Gianni Pittella e Roberta Angelilli
Vicepresidenti Italiani del Parlamento Europeo
Dopo il sì irlandese al referendum sul Trattato di Lisbona, l'ufficio di presidenza del Parlamento Europeo, nello scenario simbolico della casa di Jean Monnet vicino Versailles, ha espresso compiacimento per la scelta largamente maggioritaria del popolo irlandese e ha ammonito il Presidente della Repubblica Ceca a non frapporre ostacoli surrettizi al definitivo via libera del Trattato.
Nell'allocuzione serale che ha tenuto uno dei padri dell'Europa moderna, Jaques Delors, sono state ricordate le sfide grandi ed impegnative a cui l'Europa può rispondere solo attraverso regole più adeguate, un rafforzamento delle tre istituzioni comunitarie, a cominciare dal Parlamento Europeo che è destinatario di un mandato diretto dei cittadini.Col nuovo Trattato, che non sarà l'optimum della Costituzione cui lavorarono con passione Giuliano Amato, Gianfranco Fini e Giorgio Napolitano, si faranno passi in avanti decisivi in questa direzione.
Quando il Trattato di Lisbona entrerà in vigore, la procedura di codecisione legislativa verrà sostanzialmente estesa e garantirà al Parlamento europeo una posizione di parità rispetto al Consiglio dei Ministri, dove sono rappresentati gli Stati membri, per la maggior parte degli atti legislativi europei. Le votazioni a maggioranza qualificata diventeranno una regola generale ne l Consiglio dei Ministri e la Carta dei diritti fondamentali avrà lo stesso grado legale dei Trattati.Un nuovo Presidente permanente del Consiglio europeo, eletto per due anni e mezzo dai capi di stato e di governo, assicurerà una maggiore "continuità" dei lavori del Consiglio europeo.Il Presidente della Commissione europea sarà invece eletto dal Parlamento europeo dalla maggioranza dei suoi membri. Il candidato sarà proposto al Parlamento dal Consiglio Europeo, il quale lo nominerà a maggioranza qualificata.
Il Parlamento voterà anche sull'investitura dell'intera Commissione, inclusa l'Alta Rappresentanza per gli Affari Esteri (ministro degli esteri europeo), il cui rappresentante sarà anche vice-presidente della Commissione.L'area di Libertà, Sicurezza e Giustizia verrà quasi completamente "comunitarizzata" con un ruolo del Parlamento come legislatore a pieno titolo.Verrà inoltre potenziato il potere di iniziativa dei cittadini, che permetterá ad un gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri di invitare la Commissione a presentare nuove proposte.Esce notevolmente rafforzato, inoltre, il ruolo dei parlamenti nazionali tramite un meccanismo che permetterà di controllare il processo legislativo e l'applicazione del principio di sussidiarietà. Questo nuovo ruolo dei parlamenti nazionali, che può esser letto come un incoraggiamento a partecipare attivamente sin dalle prime fas i alla definizione delle politiche dell'Unione europea, diventa indubbiamente rilevante.
E non è da intendersi in contrapposizione ai maggiori poteri del Parlamento europeo in materia di codecisione. Si parta, dunque, da queste nuove previsioni per mettere mano ad una vera e propria iniziativa politica e legislativa in Italia che permetta di rendere più partecipata, più trasparente e più consapevole, la partecipazione di tutti i soggetti interessati alla cosiddetta "fase ascendente" del processo legislativo europeo.Questa opportunità offerta al nostro parlamento nazionale dovrebbe nel nostro caso essere arricchita dall'individuazione di canali più regolari e strutturati di informazione e partecipazione dei parlamentari europei ai lavori delle Camere e delle loro commissioni parlamentari competenti, superando i limiti di volontarismo e occasionalità che hanno portato a risultati insoddisfacenti.Il nostro impegno di vicepresidenti italiani del Parlamento europeo sarà costantemente devoluto alla im plementazione del Trattato e alla valorizzazione del ruolo del Parlamento.La codecisione estesa a tutte le materie rende il Parlamento il vero crocevia delle scelte e noi dovremo assolvere a questo ruolo con velocità e trasparenza.
La sfiducia nell'Europa non dipende da una ostilità preconcetta, ma dalla distanza tra i cittadini e le Istituzioni comunitarie. Noi siamo convinti che si può ripartire dopo una lunga fase di sconfitte, col piede giusto e con la passione che ieri ha accompagnato le parole di Delors e che deve sostenerci nel nostro cammino.
Gianni Pittella e Roberta Angelilli
Vicepresidenti italiani del Parlamento europeo
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