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sabato 24 aprile 2010

MEDEA, LA SINDROME ASSASSINA


La storia di Medea figura di madre dell’antica Grecia , si perde nella notte dei tempi. E’ infatti proprio la letteratura classica a darci il racconto di Medea e Giasone coniugi che ebbero due figli che in seguito alla separazione furono trucidati da Medea per punire nell’intimo il marito. Una vendetta scaturita nella mente di Medea come strumento di ricatto affettivo, dovuto anche alla mancata possibilità di colpire direttamente il marito. Il tutto si ripete nella sindrome psichiatrica di Medea che negli anni ha prodotto migliaia di morti inutili e tanta commozione da parte della società civile. L’ultimo caso quello avvenuto nella frazione di Manfria a Gela dove il 22 di Aprile sono stati uccisi dalla madre per annegamento due bambini, Andrea Pio di 2 anni e Giuseppe Rosario di 9 anni(ambedue con problemi di autismo). Anche in questo caso la causa scatenante è la separazione dei coniugi seguita poi dallo stato depressivo di Vanessa madre dei piccoli che dopo il solito strascico presso il locale reparto psichiatrico, dovuto alla grave depressione, ha lanciato un appello su face book per poi decidere il tragico epilogo. A farne le spese i due figli portati sulla spiaggia della frazione di Manfria solo per fare una semplice passeggiata che di lì a poco li avrebbe portati alla morte. Una macchinazione forse durata per mesi che si è concretizzata in un’attimo fuggente di cancellazione della memoria e di non accettazione della propria identita' sessuale e quindi di madre,con un pieno rifiuto del ruolo genitoriale fase purtroppo fatale per i figli. Una pericolosa risposta comportamentale di una madre che dopo essersi salvata a nuoto ritorna a riva e chiama i soccorsi dicendo “Venitemi a prendere ho ucciso i miei bambini” allungando all’interno del suo conflitto tra conscio ed inconscio,la chiarezza della vendetta, verso il coniuge che oramai era stata perpretata. Storie di un mondo che cambia che tra il 2004 al 2008 è riuscito a produrre ben 113 morti bianche dovute per il 68,2% a situazione di disagio e per il 19,5 % a disturbi psichici.
Maurizio Cirignotta

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