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martedì 12 luglio 2011

Manipolazione FCA, neoplasie in aumento nei luoghi di lavoro

Di lavoro e di ricerca si può morire. Lo dimostrerebbero anche i numerosi casi di tumore registrati fra docenti e studenti che, fra il 2000 e il 2007, hanno frequentato i laboratori della facoltà di Farmacia a Catania e che sarebbero stati causati dalla manipolazione non protetta di sostanze chimiche pericolose. Stando agli accertamenti e alle testimonianze rese da studenti che hanno frequentato il laboratorio negli anni incrimniati, sarebbero stati in centinaia a manipolare sostanze pericolose senza le apposite protezioni. Per questo, i pm di Catania hanno chiesto il rinvio a giudizioper nove persone tra i quali l’ex rettore Ferdinando Latteri e gli ex vertici dell’ateneo e della facoltà, che avrebbero omesso di provvedere al rispetto della sicurezza e dell’igiene negli ambienti.
L’episodio riporta tragicamente l’attenzione sulla necessità di riservare particolare attenzione, nei luoghi di lavoro e non solo, alla manipolazione di sostanze chimiche potenzialmente cancerogene e, laddove si pensi in particolare all’ambito ospedaliero, alla manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici: prevenzione, la riduzione del rischio e l'adozione di tecniche di manipolazione adeguate restano infatti le uniche vie percorribili ad oggi.

Tutte le fasi che comportano la presenza di Farmaci Chemioterapici Antiblastici costituiscono infatti un rischio potenziale per gli operatori: durante le fasi di preparazione di questi composti, si può infatti verificare l’accidentale esposizione al farmaco per via inalatoria, per contatto diretto, in seguito alla formazione di aerosol o a causa di spandimenti avvenuti sotto la cappa a flusso laminare.

Come prescritto dalle norme vigenti in materia è necessario, prima di eseguire la preparazione, verificare la funzionalità della cappa e dei sistemi di sicurezza, che il personale addetto indossi gli adeguati D.P.I., eliminare dall’area di lavoro il materiale non necessario alla preparazione e decontaminare in modo opportuno il piano di lavoro.
Per ridurre al massimo il rischio chimico, durante la fase di preparazione è opportuno utilizzare anche sistemi chiusi per la ricostituzione dei farmaci.
Securmix, un dispositivo medico sviluppato appositamente dalla Eurospital SpA per le operazioni di manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici garantisce l’incolumità e la sicurezza del personale prevenendo il rischio chimico legato a un’eventuale contaminazione.
Inoltre, consente di semplificare notevolmente la procedura di lavoro in caso di lavorazione di grandi quantità.
Il gruppo Eurospital SpA, che ha al suo attivo una grande esperienza nel campo della prevenzione del rischio chimico e infettivo in ambito ospedaliero, ha sviluppato e introdotto in questo settore il Dispositivo Medico Securmix con l’obiettivo di rendere semplici e sicure le procedure di manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici, favorendo la corretta memorizzazione della procedura di utilizzo da parte degli operatori e riducendo il rischio di movimenti e operazioni affrettate.

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