Nella contea di Albany dello stato di New York, un uomo e una donna sono stati arrestati per aver tenuto rinchiuso un bimbo di sette anni in una gabbia. La donna è la madre del minore, mentre l'uomo pare sia il convivente.
I due avrebbero tenuto il piccolo rinchiuso nella gabbia all'aperto per tre settimane ininterrotte, obbligandolo a mangiare e dormire in quella che è diventata per lui una vera prigione, anche sotto la pioggia. Il bambino è stato tenuto legato a una catena di metallo e a un guinzaglio del tipo di quelli utilizzati per i cani. Le autorità hanno fatto sapere che all'interno del recinto c'erano una brandina, libri, vestiti, dentifricio e spazzolino da denti, e un secchio con dell'acqua. La donna, interrogata dalla polizia, ha cercato di giustificarsi affermando che il figlio è stato rinchiuso nella gabbia poichè era stato cattivo.
Mentre il compagno della donna ha aggiunto che il bimbo sembrava divertirsi. Ora il minore ora è stato preso in custodia dai servizi sociali..
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è l'ennesimo episodio di violenza domestica che arriva dagli Stati Uniti e che riporta alla mente altre storie simili che hanno sconvolto l'America. In Missouri, una coppia fu accusata nel marzo 2013 di maltrattamenti per aver tenuto rinchiuso il figlio autistico di sei anni in una gabbia rudimentale, e in una condizione disumana: il piccolo era nudo, e nutrito solo con hot dog.
Mentre in California, la polizia di Anaheim arrestò all'inizio del mese di luglio 2014 i genitori di un bambino autistico di 11 anni, anche lui imprigionato in una gabbia per animali.
I due, a cui è stata tolta immediatamente la custodia del minore, hanno cercato di giustificarsi dicendo che il figlio veniva rinchiuso nella gabbia soltanto quando soffriva di violenti scatti di ira. I due se verranno ritenuti colpevoli di tutte le accuse, tra cui quella di abusi su un minore, rischiano fino a venti anni di carcere.
Lecce, 5 agosto 2014
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