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martedì 17 gennaio 2006

InEdita, la prima volta dei blogger a convegno

Fiera di Genova, dal 2 al 5 febbraio l'editoria incontra gli scrittori virtuali
InEdita, la prima volta dei blogger a convegno

Parla Marina Bellini, ideatrice di InEdita blog
di Giovanni Vella g.vella@rai.it


Il mondo dei blogger
. Il luogo spontaneo e virtuale della libera espressione letteraria e della comunicazione politica. Dove giovani artisti sperimentano nuovi linguaggi, autori agli esordi si misurano con i commenti e le critiche di acuti e sconosciuti lettori. Ma anche lo spazio libero nel quale giornalisti senza tesserino sanno misurarsi, ad armi impari, con i reporter di professione e ogni tanto vincere la sfida.


Come quella volta
nel maggio del 2005, quando sul blog di un giovane italiano comparve il testo integrale del rapporto Usa sull'uccisione del dirigente del Sismi Nicola Calipari, colpito ad un posto di blocco dell'aeroporto di Baghdad. Gianluca Neri, 33 anni, milanese, era riuscito anche a togliere il grassetto nero che copriva gli omissis che dovevano restare segreti e che fecero invece il giro del mondo.


Mancava
un evento, questa volta non virtuale, nel quale far incontrare dal vivo tutti i blogger disponibili a confrontarsi sulla propria esperienza creativa. Magari sotto gli occhi di editori interessati a scoprire giovani talenti per ora conosciuti solo nella cosiddetta blogosfera, magari da dirottare nella tradizionale scrittura su carta.


L'occasione, per la prima volta in Italia, è arrivata: InEdita, la fiera dell'editoria libraria, musicale e multimediale che si terrà a Genova dal 3 al 5 febbraio, ha deciso di dedicare proprio al mondo dei blog uno spazio ben preciso, ricco di spazi di dibattiti e idee innovative, come le performance online della lettura teatrale,di alcuni testi di blogger, scritti appositamente per l'evento.

Ovviamente il primo passo dell'iniziativa è stato la nascita di un blog.
Lo ha lanciato Maria Bellini, che è l'ideatrice e il direttore artistico di questo evento nell'evento.
Che presenta così l'iniziativa.


L’evento è ormai alle porte. Può dirci come è venuta l’idea di dare vita a uno spazio dedicato al mondo dei blog all'interno del salone dell'editoria?

Quando alla Vivam, la società di Comunicazione che organizza In Edita, mi hanno chiesto di ideare un evento che riguardasse i blog, ho subito pensato che si doveva partire concretamente dalla Rete per arrivare alla location genovese.

Ho aperto un blog e ho cominciato a invitare alcuni blogger a partecipare alle discussioni sulle tematiche dei Blog.
Era importante selezionare una serie di argomenti da discutere poi dal vivo, durante un convegno che non fosse canonico o accademico, ma che coinvolgesse relatori e partecipanti in un dibattito interattivo e creativo. In poco tempo, con il passaparola tipico dei blogger, l’InEditablog si è animato di discussioni interessanti e coinvolgenti.
Nel frattempo il concorso “Un Post in 10 Righe” lanciato dal blog, si è impinguato di contributi che, oltre a essere previsti in una pubblicazione da distribuire durante In Edita, sarebbe stato la base delle performances che avrebbero reso dinamico il convegno.
Tramite i numerosi contatti con i blogger, sono state proposte altre performances e quelle prescelte hanno una qualità davvero prestigiosa.
Confidavo ciecamente nella creatività dei blogger e le mie aspettative non sono state disattese.
Il blog è comunicazione, e questo affascinante strumento permette di comunicare ormai ogni forma d’arte che sia parola, musica, immagine.
L’Italia è un pozzo di creatività e con questo mezzo diventa facilmente visibile.


Ci sono state esperienze analoghe in Europa? Che risultati hanno portato?

Non mi risulta che in Europa sia stato concepito un evento simile.
Recentemente c’è stato un raduno internazionale a Parigi, Les Blogs 2.0, ma si è trattato di un convegno prevalentemente tecnico e abbastanza canonico, che esulava dalla partecipazione dei blogger anche nella fase creativa


Può presentarci il percorso tematico che sarà seguito nei giorni del convegno?
E' vero che a Genova si incontreranno anche Internet e il Teatro dal vivo?

Apriremo Giovedì 2 ore 15.30 con Blog, Comunicazione e Nuovi Media.
Venerdi mattina gli psichiatri che seguono l'evoluzione dei nuovi media, si confronteranno sul tema delle psicopatologie della vita online.

Venerdì pomeriggio affronteremo le tematiche relative alle Piattaforme, aggregatori, motori di ricerca
Sabato mattina si parlerà di Blog e informazione politica mentre il pomeriggio sarà dedicato a un confronto tra Editori e Autori.
Domenica sarà la giornata conclusiva, durante la quale i blogger si confronteranno sulle tematiche di cui in questi mesi abbiamo discusso sull'InEditablog.

In tutte le quattro giornate, le sessioni del convegno “I blog: la rete relazionale" saranno intermezzate dalle performances dei blogger, supportate, per le interpretazioni dei testi, dagli attori della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova.
E finalmente i testi scritti in Rete diventeranno “spettacolo” fuori della Rete.
Questo evento aprirà un nuovo percorso interattivo, ma anche mediatico.

Si parlerà anche di blog e politica: a tre mesi dalle elezioni politiche non c’è il rischio che l’evento politico ridimensioni l’aspetto espressivo e letterario dell’esperienza dei blogger?

Non credo tuttavia che i blog, perlomeno in Italia, possano influire o condizionare la competizione elettorale.
I blogger generalmente non amano essere strumentalizzati, ma nel caso fossero disponibili a sostenere qualche campagna elettorale, non sarebbero presi in considerazione dai nostri politici, perchè troppo tradizionalisti per investire cifre sostanziose nella blogosfera, come accadde in America durante le ultime elezioni.

Inoltre non credo che un politico possa gestire da sé un blog: per essere un vero blogger bisogna interagire e per farlo ci vuole molto tempo a disposizione.
I politici non rispondono nemmeno a una email, figuriamoci a eventuali centinaia di commenti.


Perché comincia a farsi sentire l’interesse degli editori per il fenomeno dei blogger? Che prospettive apre questo nuovo atteggiamento?
I blog sono prevalentemente scrittura e mettono in luce le capacità letterarie di ogni singolo che utilizza questo mezzo.
E’ inevitabile che un talento non passi inosservato.
Certo, passare dallo schermo alla carta non è come scrivere dei post, ma se un editore ha intuito e attenzione, probabilmente può riuscire a pescare qualcuno che abbia delle potenzialità notevoli per diventare scrittore.

Le stesse mutazioni del linguaggio, inoltre, sono visibili nella blogosfera ed evolvendosi continuamente possono portare a un’innovazione anche nel campo della letteratura e dell’editoria cartacea.

Lei è convinta, lo ha affermato nel suo libro (“Maschi Virtuali”, edizioni Apogeo, 1999) che in Internet “possiamo essere qualunque cosa eccetto ciò che non siamo”. Ritiene che l’esperienza dei blog confermi questa sua teoria?
Credo che l’epoca dell’anonimato in Internet sia ormai tramontata, così come quella della sperimentazione di assumere un’identità diversa.
Oggi è più importante confrontarsi apertamente, mettersi in gioco col proprio pensiero che non sia artefatto.
Per quanto fantasioso possa essere un blogger, nel suo spazio porta allo scoperto la parte più intima di sé, quella che magari nella vita di tutti i giorni non gli è dato di svelare. Quindi si, la mia teoria credo sia ancora valida.


Concluda con un appello: perché un blogger dovrebbe cambiare il suo contesto abituale, lasciare il suo mondo quotidiano, monitor e tastiera, per incontrare dal vivo altri blogger a Genova…?

Perché l’esigenza dell’interazione online è quella di entrare in contatto con i nostri interlocutori, e un confronto dal vivo è l’unica conclusione possibile e sana di tutti i dialoghi che accadono in Rete.
Quando interagiamo online alcuni dei nostri sensi soffrono di astinenza e non c’è nulla di più bello che guardare negli occhi, ascoltare la voce, percepire l’odore e la gestualità delle persone che ci sono intellettualmente affini.
E rompere la barriera del monitor ci rende tutti più consapevoli che quello che usiamo è solo un mezzo tecnologico.



La presente intervista, integralmente e fedelmente riportata, è stata realizzata da Giovanni Vella ed è on line sul sito Rai nella pagina corrispondente al seguente indirizzo (cliccare sul titolo di questo articolo per visulizzare l'originale).

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