Il nuovo marketing territoriale coniuga,
in una fusione virtuosa, le attività delle aziende, delle associazioni di
volontariato, della ricerca universitaria, delle scuole alberghiere, del
comparto dell’alta ristorazione ma soprattutto dei Comuni, che si riappropriano
di un valore trainante e sposano, in una nuova visione, socialità e business. La
certificazione sociale è il nuovo paradigma che unisce il territorio e
l'attività sui social network
Il Marketing territoriale si sta trasformando
attraverso nuove aggregazioni e la loro attività congiunta. Protagonisti di
questo nuovo scenario sono, insieme, le aziende, le associazioni di
volontariato, la ricerca universitaria, le scuole alberghiere, gli chef e i
ristoranti ma soprattutto i Comuni, una realtà istituzionale che possiede, oggi
più che mai, la capacità di essere l'artefice dello sviluppo socioeconomico del
territorio e che in esso vanta una lunga storia di radicamento. L’Italia è
infatti da questo punto di vista un Paese unico, frutto delle vicende dei suoi
piccoli territori, dei Comuni, dei Ducati e delle Signorie, la sovranità dei
quali ha coinciso con il suo periodo di massimo splendore. Lo stesso
Malalbergo, ad esempio, nasce nel XVI secolo ed è stato testimone e
protagonista delle lotte di potere; il suo cattivo nome fu infatti originato
dall’ospitalità data ai fuoriusciti dal Ducato Estense.
Questi concetti sono stati al centro del meeting
svoltosi a Sasso Marconi il 25 gennaio 2013, in occasione della conferenza
stampa riguardante il Premio gastronomico istituito dall’Associazione Amici
Ortica di Malalbergo, che si è conclusa con un pranzo in cui l'ortica è stato
l’ingrediente principale. L’Associazione Amici Ortica di Malalbergo, il Comune
lungo il confine tra bolognese e ferrarese, è stata fondata da pochi anni ma ha
già al proprio attivo due edizioni della Sagra dell'Ortica e un’attività a
favore del territorio capace di coinvolgere l’imprenditoria locale e la
cittadinanza. L’ultima iniziativa dell’Associazione è l’istituzione di un
riconoscimento (un’opera scultorea dell'artista Nicola Zamboni) allo chef e al
ristorante migliori nella preparazione e proposizione di ricette all'ortica e
il progetto di creare un circuito di ristoranti di prestigio e qualità che
utilizzino stabilmente l'ortica nella preparazione dei propri piatti.
“Essendo a circa un chilometro dalla casa di
Guglielmo Marconi” dichiara Adriano Facchini, ex direttore generale di tre
Consorzi Agrari – Parma, Brescia e Ferrara, esperto di marketing territoriale e
fondatore del Glocal Award, “ci è sembrato giusto dare un taglio di innovazione
alla valorizzazione di un alimento cosiddetto povero come l'ortica, elemento
preso a simbolo di molti altri concetti che devono essere rivalutati quali espressione
della storia e della cucina e che affondano nel profondo del tessuto sociale
peninsulare, insieme alla grande tradizione popolare e 'social' delle sagre'
(che sono ben 18.000 in Italia). Negli ultimi due anni di lavoro, attraverso
vari progetti, ho cercato infatti di coniugare realtà prima lontane tra loro, ampliando
le connessioni e costituendo un vero e proprio ecosistema interagente sul
territorio. Sono partito da una manifestazione generica, la Sagra di Fine
Estate di Malalbergo organizzata dall'Associazione Amici del Navile (il fiume
che passa per il paese) e l’ho trasformata nella Sagra dell'Ortica, gestita
dall'Associazione Amici dell'Ortica. Insieme a questa è nato un progetto
industriale (Pasta e Pane) e una ricerca, finanziata dalla Regione,
dell'Università di Ferrara (Chimica degli Alimenti) che studierà le varietà di
ortica presenti sul territorio per stabilire quale specie potrebbe essere la
più adatta per la coltivazione. E’ stato determinante, per tutte queste
attività, l'aiuto di aziende come Coop Italia, Coop Reno, Eurovo, Molino
Spadoni, Parmareggio, Grandi Riso, Deco Industrie, Pasta Andalini e Vassalli
Bakering. Oltre a queste iniziative ci sono stati convegni, mostre e un
interessante concorso per le scuole elementari. E’ nata così l'idea di un
identikit della ‘Sagra d'Elite’ che
non fa solo gastronomia ma anche cultura, solidarietà e creatività”.
Tutti i progetti e le iniziative di cui è promotore
Adriano Facchini sono quindi all’insegna del “bottom up” e riuniscono
localismo, identità comunali, imprenditoria territoriale, società civile e
volontariato, senza dimenticare le università, le scuole e l'alta ristorazione.
Tutti questi attori, ma soprattutto i Comuni, possiedono quindi oggi un nuovo
compito: valorizzare il territorio e diventare poli della socialità e dell’innovazione.
Sono i paradigmi di un nuovo marketing geolocalizzato che unisce le
potenzialità del territorio e il volontariato con i Comuni, che si
riappropriano così di un valore trainante, essendo i più vicini alle esigenze
della gente e capaci di coniugare in una nuova visione socialità e business.
Tutto questo evidenzia l’importanza del locale in
prospettiva globale. Il localismo è una palestra per riprendere contatto con il
proprio territorio, per conoscerlo meglio, ri-conoscerlo e ricollegarsi ad esso
e per costruire le basi per diventare in un secondo tempo Glocal, con passo
locale ma respiro internazionale, la base per adeguare le realtà locali al
panorama della globalizzazione. “Il globale ha già esplicitato i suoi vantaggi
e svantaggi, il locale è la grande ricchezza del futuro; questo produce mentre
il globale sviluppa” conclude Facchini.
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