Si è concluso Procurement Forum2019, appuntamento dedicato al confronto
sui bisogni e sulle sfide fornite dalla digital trasformation attraverso l’agile management enterprise
Milano, marzo 2019 – Si è svolta nelle scorse settimane la seconda
edizione di Procurement Forum,
l’evento di IKN Italy sulle innovazioni nel Procurement che mette a
confronto i Top CPO verso l’agility
management.
Interessanti i numeri registrati
dall’appuntamento milanese, che ha coinvolto un pubblico molto mirato: 90 partecipanti,
27 relatori, 10 Media Partner, 15 CPO a confronto.
L’edizione 2019 ha proposto,
tra le diverse attività, 3 Industry
Focus, 3 Tavole Rotonde e 1 Survey realizzata in collaborazione con ADACI.
I contenuti di Procurement
Forum 2019 sono stati focalizzati sul tema “Dal Data Analytics al Supplier Performance Management”: i top
player del settore si sono confrontati sulle metodologie e strumenti utilizzati
per digitalizzare la filiera e per mitigare il rischio reputazionale e
acquistare valore dal parco dei fornitori.
La giornata anche quest’anno è stata un’occasione di networking per definire bisogni e sfide fornite dalla digital trasformation attraverso l’agile management enterprise, una
corretta gestione e monitoraggio dei costi e dei KPI per la gestione della
relazione con i supplier per contenere rischi economici e rischi operativo.
Numerose le tematiche trattate nelle diverse sessioni dell’evento
che ha preso il via con la Plenaria in cui i relatori che si sono alternati sul
palco hanno cercato di dare una risposta alla domanda “Quali sfide verso il 2020?”. La prima sfida è rappresentata dal
tempo: è necessario reagire in tempo reale.
Le interruzioni nell'industria,
manifestate ad esempio come cambiamenti nelle catene del valore o nei modelli
di business, innescano inevitabilmente una rivoluzione nelle funzioni che
controllano quelle catene di valore.
Quindi la fase di trasformazione implica
anche una trasformazione rivoluzionaria nell'approvvigionamento.
Il contributo di ADACI, Associazione che ha patrocinato l’evento,
ha messo in evidenza i “5 Next Step”:
1#
Value Chain: ricercare opportunità di riduzione attraverso la proposta di
alternative, per essere sempre più competitivi, a scapito della concentrazione
dei volumi;
2#
due chiare tendenze: cosa comprare e come. L’evoluzione rapida costringe le aziende a modificare la propensione
alla ripetitività e all’aggiornamento delle forme contrattuali, per essere
sempre più coerenti con le soluzioni innovative del mercato;
3#
Integrazione e collaborazione con il
fornitore, è un must : quanto ci vuole a costruire relazioni profonde che
accelerino il business. Instaurare relazioni stimolanti e rapporti chiari e
trasparenti con un’attitudine a ridurre i costi e accelerare i tempi sono
fondamentali;
4#
Agire e decidere velocemente
una scelta organizzativa nella definizione degli ambiti delle regole interne ed
esterne;
5#
Utilizzare tecnologie abilitanti per
migliorare la trasparenza del processo e la velocità dello stesso: la tecnologia
permette, infatti, di gestire gare parallelamente, di accedere a qualifiche di
fornitura.
Interessanti gli spunti emersi da dibattito relativo a “Come ottimizzare la supply chain?” e “Perché digitalizzare i processi di
gestione degli acquisti?”: garantire un customer service best in class
grazie al 98 % delle consegne puntuali da parte del fornitore; rilevare ogni
problematica legata alle performance e d’intraprendere immediate azioni
correttive; supportare la crescita del fornitore, perfezionare la comunicazione
con il fornitore e rinforzare la partnership; prevedere possibili scenari e
generare potenti argomenti di negoziazione basati su dati reali; sviluppare un
portale di facile e rapido accesso e utilizzo, completo di tutorial e sezioni
di training; connettere gli utenti su scala globale attraverso un Sito Web
sicuro e versatile che consenta lo scambio di informazioni con i vari
stabilimenti; garantire un punto di accesso unico per i fornitori.
Il Procurement negli ultimi dieci anni ha vissuto, e tutt’ora
vive, una evoluzione legata alla sempre più accesa e vasta concorrenza con gli
stakeholder aziendali. Il periodo di
costante crisi economica in cui è basilare acquistare bene, riducendo la spesa
e contenendo lo spreco.
Un’evoluzione che va di pari passo con la crescita
delle competenze di coloro che devono rispondere a queste sfide all’interno
della struttura che ridefinisce il ciclo d’acquisto.
I relatori hanno espresso il loro punto di vista in merito alla
tematica “Il ruolo del Buyer nel Ciclo
di Acquisto: come creare valore attraverso un monitoraggio continuo dei costi
di gestione dei fornitori”.
Il buyer deve dare prova di come le varie fasi del ciclo di
acquisto possono essere valorizzate dal suo intervento in maniera concreta,
richiedendo il supporto del cliente in tempo dovuto e facendo squadra nei
confronti del fornitore che, seppure in una giusta e moderna ottica di “Supplier
Collaboration”, è pur sempre “il fornitore”. Infatti, se quest’ultimo
percepisce che chi decide è il solo cliente interno allora si giocherà gran
parte della negoziazione.
Competenza fondamentale del Buyer non è solo la “tecnica”, ma
anche la gestione e l’approccio al fornitore ed al cliente interno che deve
essere al passo con i tempi, che gli permetta di essere il vero gestore di
riferimento di tutto il ciclo di acquisto. La struttura Acquisti è realmente Strategica e deve esserci
diretta dipendenza, in base alle dimensioni dell’Azienda, tra il Procurement e
l’Imprenditore, il CEO o il Direttore Generale.
Procurement Forum 2019 ha proposto una serie di novità: la Survey realizzata
in esclusiva con ADACI - Associazione
Italiana Acquisti e Supply Management, che
patrocina l’evento, che ha trattato di “Skills e competenze trasversali
richieste al CPO vs livelli retributivi e assegnazione delle accountability”; il tavolo di
confronto CIO e CPO sul tema E-Procurement ed Agility Innovation - come
unire le forze nel processo di digitalizzazione delle attività gestionali del
dipartimento acquisti aziendale?; il Market
Vision Procure to Pay -
Come la tecnologia può velocizzare la gestione dei processi di Invoice-to-Pay e
Accounts Payable?
Procurement Forum da appuntamento
al 2020!
Company Profile
IKN Italy è l’acronimo di:
“I” come INSTITUTE: IKN Italy nasce da Istituto Internazionale
di Ricerca. Grazie all’esperienza maturata in oltre 30 anni di attività, si
posiziona all'interno di una rete internazionale in grado di proporre sia
tematiche di grande attualità e interesse, sia relatori di alto livello. La
reale fotografia di IKN la "scattano" i numeri di questi 30 anni:
oltre 70.000 partecipanti, 20.000 aziende e 10.000 tra relatori e docenti;
numeri che conclamano IKN leader indiscusso nel suo settore.
“K” come KNOWLEDGE: la società lavora in settori strategici.
Ricerca continua e ascolto del mercato garantiscono a IKN la messa a punto di
una formazione non standardizzata, costituita invece da contenuti unici,
esclusivi e non "googlabili".
I settori sui quali si concentra la società
sono: Farmaceutico e Dispositivi Medici, Energy & Utilities, Sanità, Banca
e Assicurazioni, Retail e GDO, Industrial, Logistica, Legale e Fiscale,
Marketing e Vendite, Project Management.
“N” come NETWORKING: IKN
Italy opera all'interno di una rete che le permette di organizzare eventi e iniziative
che diventano occasioni di incontro per condividere
esperienze uniche e sviluppare nuove partnership. Le iniziative di IKN
Italy generano relazioni ad alto
valore aggiunto, attraverso incontri B2B qualificati.
L’Azienda è
certificata UNI EN ISO 9001 : 2008 e qualificata per la presentazione di piani
formativi a organi istituzionali e fondi interprofessionali che si occupano
delle richieste di finanziamento e della gestione dei processi burocratici
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