- attualmente, negli Stati Uniti alcune denominazioni di vini europei, come ad esempio Porto, Sherry e Champagne, sono considerate semigeneriche. In virtù dell’accordo, il loro uso sarà limitato negli Stati Uniti, i quali si adopereranno per modificare lo status giuridico di tali denominazioni e riservarne l'uso sul mercato statunitense ai soli vini originari della Comunità;
- sono accettate le pratiche enologiche esistenti negli Stati Uniti e non coperte da deroghe comunitarie, ma gli Usa potranno esportare i vini ottenuti in base a tali pratiche solo dopo aver modificato lo status giuridico dei nomi semigenerici. Le nuove pratiche enologiche degli Stati Uniti saranno valutate e accettate nell’Unione europea soltanto se non saranno sollevate obiezioni. Non si tratta di un riconoscimento reciproco;
- i vini comunitari saranno esentati anche dalle prescrizioni statunitensi in materia di certificazione del 2004;
- gli Stati Uniti e l’Ue hanno convenuto di adoperarsi per risolvere eventuali contenziosi bilaterali attraverso consultazioni bilaterali informali anziché facendo ricorso a meccanismi formali di composizione delle controversie;
- trattandosi di un accordo di prima fase, sono state già delineate alcune prospettive precise per un accordo di seconda fase ancora più ambizioso. Le parti si sono infatti impegnate a dare inizio ai negoziati per l’accordo di seconda fase entro 90 giorni dall’entrata in vigore dell’accordo.
Carla Cavallini
carrefour@crpa.it



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