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COMUNICATI STAMPA
Scuola/Aprea (PDL):
"Dietro maestro unico esigenze economiche e pedagogiche" [2]
"Dentro la questione del maestro unico c'è un'esigenza economica, ma la scelta è anche legata a un recupero del vecchio concetto di maestro di riferimento." Così Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura della Camera, commenta in una lunga intervista a Econews la riforma della scuola elementare. "Gli apprendimenti fondamentali occuperanno 24 ore, ed è l'unità organizzativa di base. Gli effetti positivi sono che si amplia la libertà di scelta della famiglie che vogliano educare i propri figli a casa nel pomeriggio, e si recupera la funzione educativa del docente. Ma non è un ritorno al passato: è stata infatti riconosciuta l'autonomia, e dunque i modelli sono flessibili. Vogliamo comunque superare le compresenze e i costi eccessivi della nostra scuola, che sono dovuti proprio al numero alto di insegnanti e alle compresenze."
All'obiezione che il Piano Programmatico sembra "spingere" le famiglie verso il tempo normale, Aprea risponde: "Le famiglie potranno scegliere tra le varie opzioni. Chi ha il tempo pieno consolidato è avvantaggiato, ma chi oggi ha le 30 ore potrà farle valere con un'organizzazione diversa che eviti la sovrapposizione degli insegnanti. Senza compresenze si risparmiano posti, che garantiranno le 30 e le 40 ore. Da questo punto di vista, il ricorso ai fondi d'istituto è transitorio, e ci saranno rimborsi certi da parte dell'economia."
Alla domanda se c'era bisogno di riformare le elementari, visto il buon funzionamento, Aprea risponde: "La scuola elementare è d'eccellenza fin dai tempi del maestro unico, quindi non ci sono timori da questo punto di vista. Si continuerà a garantire l'insegnamento della religione cattolica da parte di uno specialista e della lingua inglese con la competenza necessaria, che introducemmo noi."
leggi qui la prima parte dell'intervento
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Chi ha detto che la scuola elementare funziona bene?
RispondiEliminaAlle scuole elementari si insegna a leggere e a scrivere. Finite le elementari queste cose bisogna saperle fare. Io vedo invece che i ragazzi, figli di questa scuola che secondo qualcuno funziona bene, non sanno scrivere, non conoscono la differenza tra la congiunzione "o" e la prima persona singolare del presente indicativo del verbo avere "ho", non hanno la minima idea di cosa sia e a cosa serva un congiuntivo, non leggono, non sanno, non pensano. Non hanno la benché minima cognizione di educazione civica, non sanno comportarsi, vengono su come animaletti arroganti, bulli, maleducati e inaccettabilmente ignoranti.
Questa sarebbe la scuola che funziona?
Io avevo una sola maestra, bravissima, che mi ha insegnato tutto quello che mi è servito per essere un individuo consapevole ed equilibrato.
Al di là delle considerazioni plolitiche che a me non interessano affatto, la situazione della scuola è drammatica. Qualsiasi cambiamento volto a migliorare anche solo un po' la qualità dell'insegnamento e dell'organizzazione, è a mio avviso, più che benvenuto, da qualsiasi parte politica arrivi. Abbiamo bisogno di interventi concreti, non di sterile demagogia ed inutili diatribe politiche lontane dalle esigenze reali della popolazione. Lo avete capito, sì o no?
Paola Rossi