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giovedì 25 marzo 2010
G Data: attenti alla truffa dello “zio d’America”
Gli strumenti e gli incentivi utilizzati dai criminali online sono in continua evoluzione ma, spesso e volentieri, la tattica più comoda e redditizia consiste nell’adottare nuove varianti di truffe già collaudate e sperimentate con successo.
È il caso della nuova ondata di spam che, questa volta, ha per oggetto la promessa di un’eredità da parte del classico “zio d’America”.
I criminali online, come spesso accade, fanno leva sulla falsa promessa di ricevere una significativa somma di denaro. Nella fattispecie viene inviata una mail da parte di un presunto funzionario della Natwest Bank Corporation di Londra il quale ci annuncia di aver scoperto un deposito abbandonato di ben 13.4 milioni di sterline di cui era titolare un certo Thompson Morrison, cittadino americano deceduto con la famiglia in un terribile incidente aereo.
Il suddetto funzionario ci propone di presentarci come il parente più prossimo del defunto “zio d’America” in modo tale che la somma possa venire erogata e non resti depositata presso la banca. Naturalmente a noi andrà il 40% della cifra, mentre il nostro socio in affari tratterrà per sé il 60%.
La fase successiva consiste nella richiesta di tutta una serie di dati dell’utente come nome e cognome, indirizzo, numero di telefono, data di nascita e professione con la preghiera, per maggiore riservatezza, di ricontattare al più presto il mittente al suo indirizzo privato.
Come sempre accade in questi casi, qualora si volesse assecondare il mittente, il destinatario della e-mail andrà probabilmente incontro a una richiesta di denaro necessario per attivare la pratica di transizione e da effettuarsi attraverso sistemi di trasferimento fondi (per es. Western Union) che renderanno poi impossibile individuare il destinatario.
L’e-mail fraudolenta rientra in quello che viene comunemente chiamata la truffa “nigeriana” (Nigeriam Scam), ossia una sorta di raggiro informatico molto diffuso e con diverse varianti i cui elementi più ricorrenti sono:
•Gli indirizzi dei mittenti sono spesso anonimi e strani come, nella fattispecie mmandrew0140061@msn.com
•Anche gli indirizzi cui mandare la risposta sono, di norma, altrettanto strani
•Il denaro è l’argomento prevalente (premi, pagamenti in anticipo, eredità, ecc.)
•Il contenuto della mail propone circostanze che hanno un’apparenza di veridicità
•Le e-mail contengono molti errori di linguaggio dovuti più che altro all’utilizzo di un traduttore automatico
Il consiglio, come sempre in questi casi, è quello di cestinare immediatamente la e-mail perché non esiste nessuno “zio d’America” pronto a regalarci del denaro.
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