La Cia commenta i dati Istat relativi ai primi tre mesi del 2014: la finta primavera tra febbraio e marzo intervallata da piogge e temporali violenti, insieme alla persistente flessione degli acquisti alimentari, si sono abbattute sulle aziende del settore primario, con conseguenze dirette sulla manodopera agricola. Servono subito provvedimenti che, agevolando le imprese dal punto di vista dei costi, inneschino nuova occupazione, partendo dai giovani.
Le anomalie del clima, insieme alla flessione dei consumi alimentari, invertono il trend dell'occupazione in agricoltura nel primo trimestre dell'anno, che registra un calo complessivo del 4,6 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi oggi.
Le temperature alte fuori stagione, soprattutto a marzo, hanno accelerato il risveglio vegetativo delle colture dando vita a una finta primavera -ricorda la Cia- ma le hanno rese più vulnerabili ai temporali violenti e alle gelate, compromettendo in parte i raccolti in parte la qualità delle produzioni in campo, con conseguenze dirette sulla manodopera agricola, soprattutto al Nord (-11,8 per cento) e al Sud (-6,4 per cento). A questo va aggiunto l'impatto sulle aziende del settore, e quindi sui lavoratori, del calo persistente dei consumi alimentari anche nel primo bimestre del 2014 (-1 per cento in volume e -2,3 per cento in valore).
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