Italia Startup e gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milanocon il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economicopresentano a GEC2015 l’aggiornamento di "The Italian Startup Ecosystem: Who's Who".
I finanziamenti forniti dagli investitori istituzionali sono stati pari 63 milioni di €,mentre quelli provenienti da Business Angel, Family Office e Incubatori/Acceleratori si attestano a quota 55 milioni.Le startup innovative raddoppiano nel 2014 e passano da 1227 e 2716.
Milano,
17 marzo 2015 - Italia Startup e gli Osservatori Digital Innovation
della School of Management del Politecnico di Milano, con il supporto
istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico, presentano a
GEC2015 i dati aggiornati di "The Italian Startup Ecosystem: Who's Who".
Per il
2014, la ricerca evidenzia investimenti complessivi (sia da investitori
istituzionali che da business angel, family office e venture incubator)
in startup hi-tech pari a 118 milioni di €, in crescita del 5% sul 2012 e
in flessione del 9% rispetto al 2013, quando il totale aveva toccato i
129 milioni di €.
Analizzando
le due componenti del totale degli investimenti, emerge che il dato
consuntivo degli investimenti istituzionali si attesta a quota 63
milioni di €, in calo del 23% rispetto al 2013 a causa, in buona misura,
della chiusura dei fondi con target di investimento sul Sud Italia.
Al
tempo stesso però si stima un netto incremento del ruolo svolto dagli
investimenti fatti da soggetti non istituzionali, cioè business angel,
family office, acceleratori and incubatori: l’apporto di questa
tipologia di investitori è cresciuto del 17% nel 2014, raggiungendo i 55
milioni di € e arrivando a pesare quasi per il 50% sul totale degli
investimenti.
L’ecosistema
mostra di avere ancora ampi margini di miglioramento nel ruolo giocato
dagli investitori istituzionali e non. La cifra totale di 118 milioni di
€ risulta infatti ancora limitata, in valore assoluto, se confrontata
con quella relativa ad altri paesi: in Italia si investe in startup
hi-tech un ottavo rispetto a Francia e Germania, un quinto rispetto al
Regno Unito e poco meno della metà rispetto alla Spagna.
L’ecosistema
delle startup rivela tuttavia una forte vitalità: sono più che
raddoppiate le startup innovative, che registrano un incremento del 120%
passando da 1227 nel 2013 a 2716 nel 2014, mentre le startup finanziate
da investitori istituzionali, venture incubator, Family Offices e
Business Angel Networks, crescono del 9% passando da 108 nel 2013 a 118
nel 2014.
“Questa costante fioritura di startup in Italia mostra la dinamicità del comparto”, sottolinea Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup, “e
i dati a consuntivo in merito ai fondi degli investitori istituzionali
hanno registrato un rialzo rispetto alle stime di pochi mesi fa, segno
che questi attori stanno mantenendo il loro ruolo a sostegno delle
giovani imprese innovative. Cresce inoltre il ruolo degli investitori
non istituzionali: la quota dei loro investimenti passa dal 36% al 46%
del totale. L’iniziativa privata di Business Angel, Family Office,
Incubatori e Acceleratori sta acquisendo quindi un peso significativo
nell’ecosistema italiano e sta diventando un riferimento per i giovani
startupper. L’azione
dell’associazione punta ad allargare ulteriormente gli investimenti
privati, sia valorizzando le startup più meritevoli, sia coinvolgendo
nuovi attori che svolgono, in questo fase, un ruolo marginale nello
sviluppo delle giovani imprese innovative: le aziende italiane, ancora
troppo timide negli investimenti finanziari e, soprattutto, industriali
in startup; gli investitori e le imprese straniere che troppo spesso non
hanno nei loro ‘radar’ il nostro ecosistema, ricco di startup di
valore, capaci di stare sulla frontiera dell'innovazione mondiale.”
In questo
scenario, la ricerca dell’Osservatorio Startup Hi-Tech del Politecnico
di Milano ha evidenziato due ulteriori aspetti positivi che stanno
accadendo nel nostro paese.
“La
crescita delle startup innovative (+120%) e di quelle startup
finanziate (+74%), e di altri attori come gli “institutional” investitor
(+16%), le startup competition (+58%), e le online resources and
communities (+35%), sono già elementi significativi nel rivelare il
fermento presente nell’ecosistema” commenta Andrea Rangone,
Responsabile degli Osservatori Digital Innovation della School of
Management del Politecnico di Milano e Consigliere di Italia Startup,
“Ad essi si aggiungono i diversi casi di exit di successo che attestano
l’appeal delle startup italiane per le grandi aziende internazionali:
Gentium è stata venduta per 732 milioni di €, Bravofly Rumbo Group è
stata quotata per 578 milioni e Octo per 450 milioni. Infine non mancano
le startup che hanno raccolto finanziamenti particolarmente elevati,
superiori a 2 milioni di €. Cito le prime tre: facility live ha raccolto
10 milioni di €, DoveConviene 8,7 e Genenta Science 6,5. Queste ultime
evidenze della Ricerca dimostrano che - nonostante gli investimenti in
capitale di rischio siano in Italia ancora contenuti – esistono molti
casi che consentono di guardare con fiducia allo sviluppo prossimo del
comparto.”
I Numeri della RicercaIn
Italia sono ormai registrate 2716 Startup Innovative (erano 1227 nel
2013); 118 sono le Startup finanziate (108 nel 2013); 36 (32) gli
investitori istituzionali di cui 6 pubblici e 30 privati; 100 (97) gli
incubatori ed acceleratori di cui 60 pubblici e 40 privati; 38 (40) i
parchi scientifici di cui 35 pubblici e 3 privati; 62 (65) gli spazi di
coworking; 52 (33) le competizioni dedicate alle Startup.
Rispetto
alla prima edizione è stato ampliato il panorama degli attori
coinvolti. La ricerca ha quindi evidenziato che in Italia esistono 48
piattaforme di crowdfunding, 46 Fablabs, 21 Hackathons, 38 Empowerment
Programs e 46 Bandi.
Inoltre
sono state recensite 27 realtà che gravitano nel panorama startup di
cui 11 associazioni e 16 online resources e community.
Tra le
startup finanziate da investitori istituzionali, quelle nel settore ICT
rappresentano il 68% del totale e hanno raccolto il 74% dei fondi. Le
startup del settore Life Science rappresentano il secondo comparto con
una quota del 23% nel totale delle startup e il 17% degli investimenti
complessivi. Le startup Cleantech and Energy occupano il terzo gradino:
sono il 4% del totale e hanno raccolto il 6% degli investimenti.
Dalla
mappatura del profilo dello sturtupper italiano emerge che l’85% dei
founder sono maschi; circa 1 su 4 ha un’età inferiore ai 30 anni, mentre
il 31% ha un’età compresa tra i 30 e 40 anni e il 43% è over 40.
Dal
punto di vista della formazione, il 92% dei founder risulta essere
laureato; 2 su 3 hanno una formazione manageriale, mentre 1 su 3
possiede un background tecnico.
Gli
investimenti in Startup hi-tech sono diminuiti del 9% nel 2014, dai 129
milioni del 2013 ai 118 di quest’anno. Sono aumentati del 17% gli
investimenti da parte di business angel, family offices e incubatori e
acceleratori (per un totale di 55 milioni), e diminuiti del 23% quelli
provenienti da investitori istituzionali (altri 63 mln).
Chi è Italia Startuphttp://www.italiastartup.itItalia
Startup è l’Associazione no profit e sopra le parti che rappresenta
l’ecosistema delle startup italiane, allargato a tutti i soggetti,
privati e pubblici – nuove imprese innovative, incubatori e acceleratori
di startup, investitori, aziende ed enti - che ne agevolano la
valorizzazione, la visibilità e la crescita, credendo nella creazione di
un nuovo tessuto imprenditoriale italiano.
Italia
Startup mira a diffondere la passione del fare impresa e a promuovere
la cultura dell’intraprendere. In particolare il suo obiettivo è far
conoscere e valorizzare le giovani iniziative imprenditoriali,
avvicinandole al consolidato mondo dell’industria italiana, oltre che
agli investitori internazionali e nazionali, per rafforzare e rendere
più competitivo l’intero ecosistema italiano.
Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di MilanoLa
School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e
circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie
le attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi
management, economia e industrial engineering. Fanno parte della Scuola
il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di
Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di
Milano. Nel 2007 ha ricevuto l’accreditamento EQUIS e dal 2009 è nella
classifica del Financial Times delle migliori Business School d'Europa;
nel Marzo 2013 ha ottenuto il prestigioso accreditamento internazionale
da AMBA (Association of MBAs). Gli Osservatori Digital Innovation della
School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net)
vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata
sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere,
mercati ecc.
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net)
vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata
sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere,
mercati ecc.
Gli
Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le
tematiche più innovative: Agenda Digitale, Big Data Analytics &
Business Intelligence, Canale ICT, Cloud & ICT as a Service, Cloud
& ICT nella Pubblica Amministrazione, Collaborative Business
Application, Digital Business – Innovation Academy, eCommerce B2c,
eGovernment, eProcurement nella PA, Fatturazione Elettronica e
Dematerializzazione, Gestione dei Processi Collaborativi di
Progettazione, Gioco Online, HR Innovation Practice, ICT & PMI, ICT
& Professionisti, ICT Accessibile e Disabilità, ICT nel Real Estate,
Innovazione Digitale in Sanità, Innovazione Digitale nel Retail,
Innovazione digitale nelle Utility, Innovazione Digitale nel Turismo,
Internet of Things, Intranet Banche, Mobile & App Economy, Mobile
Banking, Mobile Enterprise, Mobile Marketing & Service, Mobile
Payment & Commerce, Multicanalità, New Media & New Internet,
Smart Manufacturing, Smart Working, Startup Digitali, Supply Chain
Finance.
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