Con l'iniziativa L'Asti d'estate donati undicimila euro per la costruzione del centro studi internazionale di Amatrice Il progetto presentato oggi all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Abbinare il Moscato d'Asti e l'Asti Docg a un piatto tipico delle osterie italiane. Questa l'iniziativa benefica lanciata dal Consorzio per la tutela dell'Asti e Slow Food Editore che ha coinvolto un centinaio di osti in tutta Italia nell'estate 2018. Parte dei proventi ricavati dai piatti proposti dalle osterie italiane segnalate dalla app di Slow Food Editore è stata devoluta al progetto Laudato si' finalizzato alla costituzione ad Amatrice del centro studi internazionale denominato Casa del Futuro –Centro Studi Laudato si', dedicato alle tematiche ambientali e alle loro ricadute sociali, un progetto voluto dal vescovo di Rieti Monsignor Pompili e da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
I clienti che hanno partecipato all'iniziativa, scegliendo un dolce dalla carta abbinato a un bicchiere di Moscato d'Asti e Asti Docg, hanno ricevuto in omaggio la ricetta del piatto scelto e le esclusive stampe numerate realizzate dall'artista Giancarlo Ferraris con l'illustrazione della "Moscato d'Asti Story", la storia antica e unica dell'uva moscato.
«È una grande soddisfazione aver contribuito al progetto di costruzione del centro studi internazionale di Amatrice. La tenacia ed il lavoro delle oltre 4000 famiglie produttrici di uve moscato unite all'esperienza ed energia delle cantine ci permettono di portare avanti con orgoglio importanti progetti di ampio valore sia economico che sociale», ha commentato Romano Dogliotti, Presidente del Consorzio per la tutela dell'Asti.
«Mettere fianco a fianco le Osterie italiane, non solo luogo in cui scoprire cibi autentici e legati alla tradizione, ma veri e propri simboli di ritrovo, ai vini del Consorzio dell'Asti, da sempre protagonisti della nostra ristorazione, ha permesso di dare vita a un'iniziativa di solidarietà coniugando gusto, dolcezza e convivialità», ha aggiunto Carlo Bogliotti, direttore editoriale di Slow Food Editore.
«Crediamo che la posa della prima pietra della Casa del Futuro sarà il vero momento di avvio della rigenerazione di Amatrice e ci piace pensare che a spingere questo rinnovamento siano stati l'affetto e l'impegno dei tanti che come tutti voi ci hanno accompagnato», ha dichiarato il vescovo di Rieti Monsignor Domenico Pompili.
Il centro studi internazionale denominato Casa del Futuro sorgerà in un edificio ristrutturato di Amatrice distrutto dal terribile terremoto del 2016. Un centro dedicato alle tematiche ambientali e alle loro ricadute sociali che possa ospitare giovani per stage, summer school, percorsi di riflessione e scambio ed eventi dedicati all'aggregazione e alla formazione. L'educazione ha infatti un ruolo centrale nella costruzione del nostro futuro comune. |
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