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mercoledì 15 marzo 2006

MILANO. GLI ANIMALISTI ONTRO IL MIFUR 2006: PELLE E PELLICCIA NON SONO “FASHION MATTER” MA “CRUELTY MATTER”


MILANO. ANIMALISTI ITALIANI, GAIA – ANIMALI & AMBIENTE, LEGA NAZIONALE DIFESA DEL CANE, MOVIMENTO U.N.A., MOVIMENTO ANTISPECISTA E PETA MANIFESTANO CONTRO IL MIFUR 2006: PELLE E PELLICCIA NON SONO “FASHION MATTER” MA “CRUELTY MATTER”. IN PASSERELLA SFILANO MORTE, EGOISMO E VANITA’

Milano 15 marzo 2006. Inizia oggi il MIFUR, Salone internazionale della Pellicceria e della Pelle che durerà fino al 19 marzo 2006. Le associazioni Animalisti Italiani, Gaia – Animali & Ambiente, Lega Nazionale Difesa del Cane, Movimento U.N.A. Movimento Antispecista e PeTA presentano una sfilata di moda che mostra la verità nascosta di ciascun capo in pelliccia.

“Le nostre modelle indossano pellicce macchiate del sangue di animali innocenti uccisi in nome della moda. Morte, Egoismo e Vanità sono le ospiti d’ eccezione. E’ inaccettabile che ancora una volta la Fiera di Milano ospiti un simile evento che pubblicizza chi alleva animali destinati ad una orribile fine solo per l’egoismo del genere umano” – dichiara Daniela Britti, responsabile campagna pellicce per Animalisti Italiani ONLUS. “LA VERA BELLEZZA NON E’ COLPEVOLE DI ORRIBILI TORTURE E SOFFERENZE. LE PELLICCE REIMPASTATE E RIFORGIATE CON NUOVE FORME NON DEVONO INGANNARE: SONO SEMPRE CADAVERI DI ANIMALI INNOCENTI.
Da un sondaggio del gennaio 2003 commissionato dal settimanale Donna Moderna alla SWG, l’unico indipendente sull’argomento, (Donna Moderna, N1; al sondaggio hanno risposto 300 donne tra i 18 e i 64 anni), risulta che il 68% delle donne ha dichiarato che non metterebbe la pelliccia, a favore della quale, invece, si sono dichiarate soltanto il 32% delle intervistate.

Oggi protestiamo anche per la caccia alle foche in Canada: durante gli ultimi 3 anni il Governo Canadese ha condannato a morte oltre un milione di cuccioli di foca in Groenlandia. Il 95% delle foche uccise sono cuccioli di poche settimane. Secondo uno studio del 2001 da parte di un team di medici veterinari, il 42% di foche uccise erano state scuoiate vive. Per tentare di porre fine a questa strage, gli animalisti di tutto il mondo lanciano una campagna di boicottaggio a livello internazionale dei prodotti della pesca canadese.”

“Con la varietà di tessuti con cui oggi possono essere confezionati i capi d’abbigliamento è assurdo che vengano ancora utilizzate pellicce di animali” - dichiara Laura Rossi, Presidente Nazionale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. – “E anche più illogico e crudele è che si stia allargando il numero di animali soppressi barbaramente per utilizzarne il pelo. Investigazioni fatte soprattutto in Cina hanno rivelato che esiste un fiorente commercio nella produzione di abbigliamento rifinito con pellicce di cane e gatto. Considerato questo e la nebulosità delle etichette apposte nei capi venduti anche nel nostro Paese, nonostante esista la legge 189/04 che all’articolo n. 2 vieta espressamente l’utilizzo di questo tipo di materiali, il consiglio della LNDC è quello di evitare l’acquisto di indumenti che abbiano risvolti, colli, bordi di non ben identificata provenienza o dalla cui etichetta non risulti con certezza che si tratta di pelliccia sintetica. Questo può già bastare ad arginare l’orrore legato alla confezione di tale abbigliamento e la strage di quattro zampe che si sta compiendo in silenzio” .

Ogni anno circa 40 milioni di animali da pelliccia vengono sacrificati in nome della vanità, di questi circa 25.000 sono visoni.

"Per confezionare una pelliccia di visone è necessario uccidere fino a 54 animali, per una di volpe 24, per gli ermellini si scuoiano fino a 200 animali. Come si fa a considerare la pelliccia un capo elegante?" - dichiarano Edgar Meyer e Stefano Apuzzo, presidente e portavoce di Gaia Animali & Ambiente - "Chi vuole stare bene non può indossare sangue".

“Circa l’85% degli animali da pelliccia provengono da allevamenti intensivi in cui vivono in gabbie strette con le zampe costantemente poggiate su grate di ferro per agevolare la pulizia degli spazi.” – dichiara Ebe Dalle Fabbriche, Presidente del Movimento U.N.A. – “Gli animali allevati in condizioni estreme di prigionia, spesso al buio, senza stimoli, assumono comportamenti innaturali come il correre all’impazzata da un lato all’altro della gabbia, l’automutilazione, l’uccisione dei propri piccoli. In un momento in cui l’attuale influenza aviaria dovrebbe averci insegnato che metodi di allevamento di tipo intensivo non sono favorevoli al benessere degli animali, il Governo Italiano, con la pubblicazione della legge di conversione del Dl 273/2005 (cd. "mille proroghe") abolisce l'obbligo di allevare dal 1° gennaio 2013 gli animali da pelliccia in modo compatibile con la loro natura”.

Chi non riesce ad avere cuore per gli orrori che questi animali devono subire a pochi mesi dalla nascita, consideri almeno l’impatto ambientale della produzione di pellicce, e l’inquinamento che causano gli stessi allevamenti intensivi degli animali da pelliccia.

Una ricerca dell’ing. Gregory H. Smith della Ford Usa, inoltre, ha messo in luce l’enorme spreco energetico causato dalla fabbricazione di una pelliccia. L’ingegnere ha infatti rilevato come per produrre una pelliccia sintetica sia sufficiente l’energia prodotta da meno di 5 litri di benzina e come ne servano circa 280 per una di allevamento.

Il Dossier Pellicce Animalisti Italiani, la normativa e le immagini sono a disposizione sul sito www.animalisti.it (cliccare sul titolo dell'articolo)

Animalisti Italiani Ufficio Stampa Federica Cuccagna: 06/23232569 – 3287311798 ufficiostampa@animalisti.it - www.animalisti.it

Daniela Britti Responsabile Campagna Pellicce: 3492620735 - 3292354226 nopellicce@animalisti.it

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