Come è vista la morte oggi
Riporto pari pari queste considerazioni a firma di Mons. Giuseppe Greco così come trovate nel retro del foglietto da messa la Domenica XXX domenica del tempo ordinario/b 29 ottobre 2006. Può darsi che non si condividano totalmente ma anche di morte si deve parlare/scrivere. Nell'attuale panoramica socio-culturale vi sono alcune caratteristiche che connotano il modo di concepire la morte.
- La morte censurata: secondo questa visione la morte è un tabù. Non si deve parlarne e nemmeno pensarci.
- La morte rifiutata: c'è il mito della salute e della forma fisica, di una sorta di eterna giovinezza. Non si accetta per niente l'invecchiamento e l'appressarsi della morte.
- La morte occultata: si riscontra la tendenza a nascondere all'ammalato terminale l'imminenza della sua morte, negandogli di fatto la possibilità di prepararsi a morire.
- La morte solitaria: difficilmente si muore in casa, attorniati dai membri della propria famiglia. Si muore molto spesso nelle strutture pubbliche. Si muore soli.
- La morte anonima: c'è un livellamento spersonalizzante nel vivere e nel morire. E' molto attuale la preghiera-poesia di Rainer M. Rielke: "Da', Signore, a ciascuno la sua morte!/La morte che fiorì da quella vita,/in cui ciascuno amò, pensò, sofferse".
- La morte cercata: è consequenziale alla cultura di morte diffusa oggi. Emerge nella scelta della droga o nelle irresponsabile alta velocità e, quindi, nelle innumerevoli morti del sabato sera.
- La morte disperata: chi vive senza speranza muore senza speranza.
Schegge impazzite http://www.pivari.com/schegge/ di Fabrizio Pivari
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