ROMA, 7 marzo - Acqua calda dal sole a 4.000 metri e con firma italiana.
Il Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste (Cobat) sbarca infatti in Peru' e aderisce a un'iniziativa umanitaria con il progetto ''Solar Power for Puno''. Situato ai margini del leggendario Lago Titicaca, in una zona a 4.000 metri circondata dalla cordigliera delle Ande, dove sopravvivere all'inverno e' veramente duro, il Cobat ha deciso di finanziarie uno dei progetti dell'Associazione Inkatec. L'obiettivo, la produzione locale di boiler e stufe alimentati con energia solare.
I boiler elettrici in Peru' hanno dei costi proibitivi. Considerando il salario medio di un operaio, infatti, il prezzo di uno scaldacqua equivale a circa dieci stipendi medi.
Scopo del progetto e' stato quindi quello di far realizzare ai ragazzi delle scuole di Puno le caldaie d'acqua calda alimentate a energia solare.
In questo modo possono essere rivendute a un prezzo molto piu' accessibile cosi' da rendere possibile l' acquisto da parte di una fascia piu' ampia di famiglie e di usufruire di acqua calda tutto l'anno a costo zero.
Il ricavato delle vendite, poi, viene reinvestito dai ragazzi per acquistare i materiali necessari alla costruzione di nuove caldaie. Si permette cosi' di sostenere un'economia locale, di promuovere l'innovazione tecnologica con l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili e generare un miglioramento delle condizioni igieniche li' dove la mortalita' infantile raggiunge punte del 60% nelle zone rurali.
A.L.
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