I nuovi paesi emergenti

Nell’ultimo decennio le Nazioni più industrializzate hanno dovuto fare i conti con le problematiche sociali, economiche e finanziarie interne ai loro paesi. In questo contesto, per far fronte alla concorrenza, molte grosse aziende hanno spostato le loro sedi produttive all’estero ove si sente in maniera meno incisiva il prezzo della manodopera.

Altre economie sono invece cresciute in maniera esponenziale: sono gli stati compresi nel bric (acronimo per Brasile, Russia, India e Cina).  Questi paesi condividono una grande popolazione (Russia e Brasile oltre il centinaio di milioni di abitanti, o Cina e India oltre il miliardo di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono stati caratterizzati da una forte crescita del pil e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del XXI secolo.

Chi ha investito i propri risparmi nei mercati azionari di questi paesi ha sicuramente portato a casa guadagni a doppia cifra. Mettere i propri risparmi ora nelle borse dei Bric è sicuramente un buon modo per diversificare ma non sono più a buon sconto e chiamarli ancora paesi emergenti forse non è più corretto. I migliori guadagni in Borsa si fanno cercando di prevedere il mercato.

Interessanti possono venir considerati i nuovi paesi emergenti. Quali sono? Indonesia, Filippine, Turchia,  Messico e Nigeria. Tutte queste nazioni sono accomunate dal fatto che hanno delle economie in espansione e presenza nel territorio di materie prime. L’unico fattore che minaccia il loro pil è l’instabilità politica ed i contrasti interni.

In ottica di lungo periodo e di un portafoglio ben diversificato potremmo investire parte dei nostri guadagni su etf che puntano direttamente sulle economie dei nuovi cinque paese emergenti.