Cerca nel blog

venerdì 4 maggio 2012

Crisi: italiani sempre piu' poveri. Lo conferma il rapporto Ocse Taxes wages

 

Italiani sempre più poveri. La conferma dal rapporto Ocse Taxes wages (tasse e salari) che attesta che i salari in Italia sono tra quelli più bassi. Le previsioni sul cuneo fiscale già pari al 47,6 % con le azioni del governo Monti sono peggiorative. Anche l'età pensionabile con le riforme introdotte da Damiano e da Sacconi schizza al primo posto e sarà pari a 66,11 anni

 

Come è noto l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nota ai più come OCSE è un ente internazionale costituito da 34 stati istituito per realizzare il coordinamento delle politiche nazionali e internazionali degli aderenti dotato chiaramente di indipendenza di analisi e giudizio.

Ogni anno l'OCSE provvede a pubblicare il rapporto annuale "Taxes wages" (tradotto dall'inglese "tasse e salari"), che esamina i diversi livelli di tassazione e salariale che vengono applicati in ciascun Paese membro per metterli a confronto, i cui dati più rilevanti sono portati all'attenzione da Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", per comprendere come la rotta intrapresa da Monti ed il suo governo sia certamente sbagliata per quanto riguarda le ricette per uscire dalla crisi.

Per quanto riguarda la classifica dei salari medi netti all'anno che chiaramente sono parametrati al 2011, è la Gran Bretagna ad occupare la prima postazione della graduatoria con 38.952 dollari, seguita dagli Usa (36.129 dollari), dal Giappone (35.350), dalla Germania (33.019), dalla Francia (29.798), dal Belgio (28.524).

Il passaggio dal 22esimo posto del 2010 al 23esimo posto del 2011 da parte dell'Italia con 25.160 dollari all'anno, pari a 20.088 euro, che è comunque al di sotto della media Ocse pari a 21.557 euro, dimostra se c'era bisogno di dimostrare il declino del Belpaese e a sua volta l'inefficienza delle misure prese negli ultimi anni.

Basti pensare, che tale perfomance del è  battuta, si fa per dire, dalla Grecia e del Portogallo, ma Spagna ed Irlanda, che sono notoriamente in recessione, fanno meglio rispettivamente con 27.741 e 31.810 dollari. Peggio di noi oltre i due stati europei unitamente alla Polonia solo pochi altri, tra i quali Messico e Cile.

Tali dati, però si riferiscono ai salari netti. La situazione è addirittura peggiore se si prendono in considerazione i salari lordi, ed è il cosiddetto cuneo fiscale, che non è altro che la differenza tra il lordo e il netto: in tal caso l'Italia è ancora più in basso perché ci sono troppe tasse che gravano sui lavoratori. La percentuale individuata per il lavoratore tipo single e senza figli, pari al 47,6% è drammatica.

Sempre per non gioire, nella classifica delle tasse, ci piazziamo alla base del podio dei paesi OCSE dietro a Belgio con il 55,5% di tasse, Germania con il 49,8%, Francia con il 49,4%. A seguire Spagna con il 39,9%, Portogallo con il 39,0%, Grecia con il 38%, Gran Bretagna con il 32,5%, Giappone con il 30,8%, Usa con il 29,5%.

Vi è da dire però che se per esempio le tasse in Belgio sono altissime, va precisato anche che tra i salari medi netti in Belgio un lavoratore single senza figli prende quasi 3500 dollari in più rispetto agli italiani.

Chiaramente l'Italia è ben al di sopra della media Ocse che è pari al 35,3%, nonché a quella dell'Unione Europea a 21 Stati, che è del 41,5%.

Quanto all'età pensionabile in virtù delle legislazioni vigenti, nel 2020 sarà altissima in Italia (66,11 mesi), 66 anni in Gran Bretagna, 65 e 9 mesi in Germania, 65 in Portogallo, Grecia e Spagna, 64 e 6 mesi in Francia, 61 e 63 in Slovenia (rispettivamente donne e uomini), 60 e 65 in Austria e Polonia (le due cifre si riferiscono sempre alle donne e agli uomini).

Due sono le precisazioni da sottolineare: la prima è che il dato riguardo all'età pensionabile è conseguenza delle misure adottate a suo tempo da Damiano e da Sacconi. La seconda riguarda il cuneo fiscale che si riferisce ai valori dell'anno scorso e che certamente peggiorerà con gli aggravi introdotti dal governo Monti.

Lecce, 4 maggio 2012                                                                                                                                                                                            

Giovanni D'AGATA





Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *