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venerdì 13 giugno 2014

“GLI ITALIANI E LA CRISI, TRA RINUNCE E SOLUZIONI” - Come sono cambiati negli anni della crisi secondo la ricerca “Stetoscopio – Il sentire degli italiani”

Dalle rinunce al consumo consapevole, dalla rabbia verso le istituzioni a un timido ottimismo: ecco come sono cambiati dal 2011 a oggi gli italiani come consumatori e cittadini secondo la ricerca "Stetoscopio – Il sentire degli italiani".

 

Budget familiari ridotti, rassegnazione e rinunce. Ma anche ritorno di fiducia, crescita della consapevolezza e ricerca attiva di soluzioni. Questo è il ritratto degli italiani e del loro rapporto con il contesto economico, sociale, culturale e politico durante gli "anni della crisi" dal 2011 a oggi. A delinearlo è la ricerca "Stetoscopio - Il sentire degli italiani", un'indagine quali-quantitativa, promossa dalla compagnia online QUIXA e da RDS Radio Dimensione Suono e condotta dall'istituto di ricerca MPS Marketing Problem Solving, che per quattro anni ha analizzato periodicamente il vissuto degli italiani, per capire quanto e in che modo sono cambiati come cittadini e come consumatori.

 

I risultati principali:

·         Scende il potere d'acquisto e si rinuncia anche a spese fondamentali. Nel 2012 il 49% degli italiani ha visto diminuire il reddito, ma per il 2015 solo il 7% si aspetta un ulteriore riduzione. Se nel 2012 il 95% ha fatto rinunce, oggi la percentuale è scesa al percentuale è scesa all'82%. Cambia la scala di valore dei consumi.

·         Le strategie di risparmio: si riscoprono "fai-da-te" e acquisti sul web. Quasi l'80% degli italiani fa da solo le riparazioni di casa e adatta gli abiti per farli durare nel tempo; oltre il 70% vede gli amici a casa e non nei locali; il 60% ha ridotto l'uso dell'auto e quasi il 20% fa il pane e la pizza in casa. Sul web si risparmia soprattutto sui siti multimarca come Amazon (45%) e comparatori (34%), per acquisti di abbigliamento, scarpe e accessori (43%), prodotti culturali e di intrattenimento (31%), elettronica (28%), biglietti arei (18%) e new device (16%).

·         Cittadini e istituzioni. Il voto degli italiani per la propria condizione attuale è di 48,9 (su 100) ma sale a 60 per il prossimo anno. Cauto ottimismo in tutti i campi, migliora soprattutto la vicinanza alle istituzioni (+0,5 punti).

·         L'informazione genera ansia. Una buona parte degli italiani è "disaffezionata" ai mezzi di informazione, che veicolano brutte notizie e generano ansia.

 

 

IL CONSUMATORE ITALIANO DAL 2011 A OGGI

Scende il reddito, prima tattica: rinunciare. Non c'è dubbio sul fatto che la crisi abbia toccato profondamente il portafogli degli italiani e i dati di "Stetoscopio" lo dimostrano: nel 2012 il 49% degli italiani ha dichiarato di aver visto diminuire il proprio reddito. E se la riduzione è continuata nel tempo, erodendo anno dopo anno i budget familiari, sembra però che il numero complessivo di coloro che hanno registrato e prevedono ulteriori peggioramenti economici stia diminuendo: sono scesi al 43% nel 2013, arrivati al 27% nei primi mesi del 2014 e le previsioni per il 2015 si assestano al 7%.

Per ovviare alle difficoltà, la prima risposta dei consumatori italiani è stata la rinuncia a molte delle spese che erano abituati a sostenere. Nel 2012 il 95% degli intervistati ha affermato di aver dovuto fare rinunce; anche in questo caso, però, i risultati riferiti al 2014, con una percentuale pari all'82%, segnano un miglioramento. Nel tempo la scala dei valori si è modificata, portando consumi che fino a qualche mese prima erano considerati "essenziali", a diventare solo "utili" o addirittura "procrastinabili" o del tutto "accessori". Tra le cose a cui si è dovuto rinunciare ci sono anche consumi basilari come le spese mediche: originariamente considerate essenziali, tra il 2011 e il 2013 hanno perso centralità fino a essere ritenute procrastinabili. Stessa sorte è toccata ad abbigliamento e calzature. Anche gli hobbies, sono diventati consumi del tutto accessori nel 2012, così come la cultura. I lunghi viaggi e l'aiuto domestico, nella maggioranza dei casi, sono usciti del tutto dai consumi delle famiglie. La spirale però, sembra essersi fermata. Nel primo semestre del 2014 i consumatori italiani hanno cominciato a dare nuova priorità a molti beni e servizi che erano stati messi da parte: le spese mediche sono tornate a essere considerate almeno tra i consumi utili, mentre la cultura e gli hobbies hanno assunto un ruolo ancora più rilevante rispetto al 2011 e oggi sfiorano il livello di spese utili.

 

Torna la speranza, arriva l'alternativa: consumare con consapevolezza. Uno dei motivi per cui il numero di coloro che rinunciano del tutto a determinati consumi sta diminuendo – seppur progressivamente e lentamente - è la capacità degli italiani, acquisita nel tempo, di trovare nuove tattiche per continuare a mantenersi vicini al proprio stile di vita, restando all'interno del proprio budget. Dai dati rilevati dal focus dedicato alle strategie di risparmio promosso da QUIXA è emerso, innanzitutto, che in questi anni gli italiani hanno riscoperto il "fai-da-te": tutto ciò che può essere fatto in prima persona fa risparmiare. Una delle principali aree di spesa alle quali sono state applicate strategie di questo tipo è la gestione della casa: oltre l'82% degli intervistati ha imparato a utilizzare meglio gli elettrodomestici di casa, il 79% provvede da solo alle piccole riparazioni di casa. Anche il guardaroba è gestito con più attenzione: il 79% adatta e mantiene meglio i propri vestiti e il 63% ha rinunciato alla tintoria. Lo stesso vale per il tempo libero, dove gli incontri in casa hanno sostituito quelli nei locali nel 73% dei casi; d'altronde si cucina anche di più, se è vero che il 19% delle persone fa la pizza o il pane in casa. Nel campo dei trasporti, oltre la metà degli italiani (56%) ha diminuito l'utilizzo dell'auto a favore di mezzi pubblici, bicicletta o di sane passeggiate. Il 13% degli automobilisti, inoltre, ha istallato un impianto a metano per risparmiare sul carburante.

L'e-commerce è uno dei canali di acquisto attraverso i quali i consumatori ritengono di poter risparmiare maggiormente. In testa alla "top 5" dei beni e servizi che i consumatori ritengono di poter acquistare online a un prezzo più vantaggioso ci sono: abbigliamento, scarpe e accessori (43%), prodotti culturali e di intrattenimento come libri, cd, dvd e giochi (31%), elettronica (28%), biglietti arei (18%) e new device come smartphone e tablet (16%). Per riuscire ad effettuare acquisti vantaggiosi, il 45% dei consumatori si rivolge a siti di vendita multimarca come Amazon o Yoox, mentre il 34% consulta comparatori di servizi e prodotti e il 22% visita direttamente i siti delle aziende che forniscono i beni da acquistare. Più indietro i siti di couponing (20%) e di catene distributive (15%).

 

IL CITTADINO ITALIANO DAL 2011 A OGGI

Da istituzioni sorde e inefficaci a una timida speranza. Crisi finanziaria, nuovi governi, elezioni, riforme: il succedersi di numerosi eventi politici, economici e istituzionali – che in alcuni casi hanno generato speranze poi disattese – ha avuto profonde ripercussioni sul modo di vedere le istituzioni degli italiani, influenzando l'evoluzione del rapporto tra cittadini e Stato. Nel 2012 e nel 2013 il 62% degli italiani definiva il proprio rapporto con le Istituzioni "sterile e passivo". Forte la percezione di incomunicabilità con gli organi governativi (67% nel 2012 e il 71% nel 2013 dichiara di sentirsi poco o per niente ascoltato dalle Istituzioni). L'avvento del Governo Renzi sembra aver riavvicinato parzialmente gli italiani alle Istituzioni (il 40% torna a sentirsi abbastanza attivo nel rapporto con loro). Se il recupero totale della fiducia appare ancora lontano, crescono la curiosità e il desiderio di tornare a essere attivi nel rapporto con lo Stato. La visione del futuro rivela un inaspettato, per quanto cauto, ottimismo: se oggi il "voto" degli italiani sulla propria condizione personale e familiare è di 48,9 (su un massimo di 100) nel complesso, in previsione per il prossimo anno sale al punteggio di 60. Ci si aspetta un miglioramento in quasi tutti i campi e, in particolare, il voto sale per la capacità di gestire i consumi quotidiani e la sanità (entrambi con +0,3 punti), per il lavoro e i mezzi pubblici (con +0,2 punti) e soprattutto per la vicinanza alle istituzioni, che con 0,5 punti in più rappresenta l'aspetto sul quale la fiducia cresce maggiormente.

Mezzi di comunicazione e ansia da "cattive notizie". Il bisogno di elementi positivi di speranza a fronte di un clima finora caratterizzato da negatività emerge anche in relazione ai mezzi di informazione. A evidenziarlo sono le analisi condotte da RDS Radio Dimensione Suono sulla base dei risultati registrati da "Stetoscopio". La riduzione delle spese e lo spostamento dei consumi, che diventano in molti casi un "lusso" che è difficile concedersi, delinea una nuova dinamica: molti di quelli che una volta erano dei veri e propri bisogni (cinema, concerti, palestra, cene fuori…) diventano sempre più difficili da soddisfare, configurandosi quasi come "sogni" a cui si è costretti a rinunciare. In questo contesto l'intrattenimento fornito dai media rappresenta un'opportunità di evadere grazie a messaggi positivi. Per una buona parte degli italiani i mezzi di comunicazione sono troppo spesso veicolo di cattive notizie che generano preoccupazione, tanto da creare una sorta di rifiuto nei confronti dei media. Anche in questo settore emerge, quindi, la necessità di un approccio positivo, in cui venga dato spazio anche a "buone notizie" che consentano di trovare elementi di ottimismo in uno scenario instabile.

 

Stetoscopio – Il sentire degli italiani

"Stetoscopio - Il sentire degli italiani" è un'indagine quali-quantitativa periodica focalizzata sull'esplorazione del vissuto degli intervistati in relazione ad alcune macroaree costanti che definiscono il clima socioculturale al momento dello svolgimento dello studio.

L'indagine prevede per la fase qualitativa la realizzazione di 8 gruppi 2 volte l'anno in 4 differenti aree geografiche con target misto uomini donne. La fase quantitativa viene condotta con metodologia CATI (Computer Aided Telephone Interviewing) su un campione di 3.000 casi, rappresentativo della popolazione italiana per sesso, fasce d'età, condizione professionale, area geografica, ampiezza comune di residenza, realizzata 2 volte l'anno.

La ricerca è realizzata da MPS – Marketing Research, istituto di ricerca indipendente con sede a Bergamo, che si occupa da oltre venti anni di ricerche di mercato e consulenza alle aziende, in partnership con QUIXA e RDS RADIO DIMENSIONE SUONO.

 


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