Le esportazioni di prodotti italiani in Russia nel 2015 sono crollate del 25,9 % per effetto delle sanzioni che hanno alimentato una lunga guerra commerciale che ha colpito settori simbolo del Made in Italy, dall'alimentare alla moda fino alle auto. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti per evidenziare gli effetti positivi dell'importante apertura del segretario di stato John Kerry sul fatto che "gli Stati Uniti potrebbero considerare la revoca delle sanzioni contro la Russia entro la fine dell'anno", sulla base di una analisi dei dati relativi al commercio estero dell'Istat nei primi undici mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le sanzioni – sottolinea la Coldiretti - hanno scatenato una guerra commerciale che ha portato la Russia a sancire l'embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari a partire dal 6 agosto 2014 con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, con il risultato che nel 2015 si è verificato un taglio del 75,2% delle esportazioni agricole e del 35,2% per quelle alimentari verso il Paese di Putin.
Ma a causa delle tensioni generali perdite di quote di mercato considerevoli nel 2015 - continua la Coldiretti - si sono registrate anche in altri importanti comparti, dal tessile e abbigliamento (-32,1%) all'arredamento con i mobili in calo del 26,8% fino ai mezzi di trasporto (-38,2%) ma per gli autoveicoli la percentuale di riduzione sale al 60,1%, rispetto al 2014 .
Ma complessivamente – precisa la Coldiretti - le esportazioni italiane in Russia nel 2015 hanno raggiunto appena i 7,1 miliardi, con un taglio di 3,7 miliardi rispetto al 2013, l'anno precedente all'introduzione delle sanzioni.
Nell'agroalimentare – sostiene la Coldiretti - ai danni diretti dovuti all'embargo totale si sommano anche i danni indiretti dovuti alla mancanza di sbocchi di mercato che ha fatto crollare le quotazioni di molti prodotti agricoli europei nel lattiero caseario, nella carne e nell'ortofrutta. Per il Made in Italy si sta verificando anche un danno di immagine a causa della diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con l'Italia. Lo stop alle importazioni dall'Italia ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dai salumi ai formaggi con la produzioni casearia russa di formaggio - conclude la Coldiretti - che ha registrato infatti un sorprendente aumento del 30% e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o Parmesan.
IL CROLLO DELL'EXPORT MADE IN ITALY DOPO SANZIONI
Prodotti agricoli -75,2%
Prodotti alimentari -35,2%
Prodotti tessili, abbigliamento e accessori -32,1%
Mobili -26,8%
Automobili -60,1%
TOTALE -25,9%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al primi undici mesi del 2015, rispetto all'anno precedente
Nessun commento:
Posta un commento