Cerca nel blog

domenica 8 aprile 2007

Così "parlano" gli animali nel mondo:in quanti modi si può dire cip e bau



La ricerca di un professore universitario australiano sui "versi" nelle diverse lingue e su come vengono impartiti i comandi dal Giappone alla Finlandia



Gli uccellini non fanno tutti "cip". Così come i cani non fanno tutti "bau". Provate a convincere un turco che la gallina fa "coccodé", e vi guarderà come se foste pazzi. E' inevitabile: lingue diverse, versi diversi. Le "parole" degli animali vengono replicate in modo differente a seconda dei diversi Paesi. Lo certifica uno studio in progress di un professore dell'Università di Adelaide, Derek Abbott, direttore del Centro di ingegneria biomedica presso la School of Electrical&Electronic Engineering dell'ateneo australiano. Che si è divertito (ma sarà poi così divertente?) a realizzare uno studio comparato per vedere in che modo fa "miao" il gatto danese, come si traduce "bau" in svedese. Non pago delle centinaia di sillabe catalogate, Abbott si è occupato anche di come cambiano, a seconda della lingua, i comandi impartiti agli animali. Infine, con quali nomignoli gli animali domestici vengono chiamati nei diversi Paesi del mondo.

 Partiamo dalla prima ricerca, "Animal Sounds". Ne emergono indicazioni significative. Il "cip" dell'uccellino italiano diventa "pip-pip" in Danimarca, "tjiep" in Olanda, "cheep" o "chirp" o "chirrup" o "peep" in Gran Bretagna, "cui-cui" in Francia, "pii-pii" in Giappone e "fiyt-fiyt" in Russia. Per citarne solo alcuni. Le fusa del gatto, invece, diventano "doromb" in Ungheria, "goro-goro" in Giappone, "hrr" in Finlandia.

 Più articolato il "chicchirichì" del gallo: "cock-a-doodle-doo" in Gran Bretagna, "kukko-kiekku" in Finlandia, "ko-ke-kok-ko-o" in Giappone. Se poi vi pungesse vaghezza di scoprire come si dice "bau" nel resto del mondo, sappiate che il "waf waf" olandese diventa "yap yap" (ma anche "arf arf") in Gran Bretagna e "kian kian" in Giappone. La rana, invece, fa "cra-cra" o "kra-kra" quasi in tutto il mondo, così come il calabrone si fa riconoscere nei due emisferi con il suo "buzz" o "bzz" (è dura farsene una ragione, ma i calabroni giapponesi, invece, fanno "boon boon").

 Lo studio di Derek Abbott si traduce in uno strumento di utilità quotidiana nel caso degli "Animal Commands", ovvero cosa dire agli animali per impartire loro dei comandi. Metti caso uno si trova a guidare un calesse a Budapest: inutile a dire "vai", per far aumentare la velocità al cavallo. Bisogna incitarlo con un "rà-rà", o (sempre che riusciate a pronunciarlo) "gyi", sennò nemmeno vi sente. Se cavalcate nella steppa siberiana, urlate al destriero "poshlà", e filerà come il vento. A Tokyo, nessun cane vi risponderà a un banale "vieni qui": ditegli piuttosto "wan chan oide". Inutile il "pussa via" per il gattaccio svedese: usate "shas" e ve lo toglierete dai piedi.

 Terzo e per ora ultimo capitolo della ricerca, quello dedicato ai "Pet Names", ovvero i nomi che più di frequente vengono assegnati agli animali domestici o con i quali vengono indicati (ad esempio ai bambini) gli animali esotici. L'italiano Pussi (per il gatto) corrisponde al francese Felix, al finlandese Kisu, allo spagnolo Micifus. Non brillano per originalità gli inglesi, affezionati (per i cani) a Lassie, Spot, Fluffy. In Spagna - stando a quel che scrive Abbott - le oche si chiamano Pascual, mentre per il canguro sembra inevitabile Skippy, così come per l'elefante non si può fare a meno di Dumbo.

 Fin qui, solo una minima parte del materiale raccolto. Ma altro ne verrà. "Per favore - scrive il professor Abbott sul sito dell'università - se avete da fare correzioni, commenti, e soprattutto aggiunte, mandatemi una e-mail. Ogni nuovo contributo sarà benvenuto".


Origine: Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *