A Beirut trovi hotel e locali per i turisti dove puoi bere anche il caffè espresso. Ma in Libano il caffè si prepara alla turca. Gli uomini si incontrano nei locali dove fumano il narghilè e si può gustare anche il caffè. Le donne invece si scambiano le visite nelle case dove il caffè si beve spesso nel corso della giornata e si prepara per l’ospite senza offrirlo a parole. Se proprio non desideri berlo, devi dichiararlo fin dall’inizio, con decisione, appena messo piede nella casa.
Sana viene da Nabatieh, una cittadina nel sud del Libano, li l’espresso non si usa e se porti la caffettiera scuotono la testa. La loro miscela non è adatta alle nostre abitudini. Mi racconta e mi fa assaggiare un caffè aromatizzato con “hall”, una spezia che appena gustata assieme al caffè mi faceva pensare alla liquirizia. Ho scoperto invece che il caffé libanese é speziato con il cardamono (chiamato anche cardamomo: seme di una pianta tropicale, conosciuto fin dai tempi dei Greci e dei Romani). La macinatura è diversa e, se l’assaggi, la polvere del caffè ti offre un gusto di terre lontane.
Sana mette tre grandi cucchiai di polvere scura e profumata nel pentolino, lei il caffè lo prepara con già lo zucchero. Porta la miscela a ebollizione con attenzione, abbassando subito la fiamma e allontanando il pentolino dal fornello per preservare l’aroma che le temperature troppo elevate potrebbero guastare. Tradizionalmente se ne beve tanto, in piccole tazze tonde senza manico con tipiche decorazioni locali. Finito di bere il caffè c’è ancora qualcuno che prova a leggere i fondi, rovesciando la tazzina e immaginando sorti inaspettate.
Articolo a: Amici del Caffè [Link]
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