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venerdì 17 marzo 2006
Le rondini portano la primavera,... non l'aviaria!
L’allarme nelle lettere inviate oggi ai presidenti delle associazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura
www.alimentapress.it - La psicosi di massa causata dalla presenza del virus aviario H5N1, che sta condizionando negativamente il comportamento di molte persone nei confronti di uccelli e animali selvatici, rischia di colpire nelle prossime settimane le rondini, una specie molto diffusa e ben presente nell’immaginario collettivo come simbolo della primavera. L’allarme viene dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), che ha inviato oggi una lettera, pubblicata sul sito www.lipu.it, ai presidenti delle associazioni agricole Giuseppe Politi (Cia), Paolo Bedoni (Coldiretti) e Federico Vecchioni (Confagricoltura) per avvertire del rischio che cittadini e agricoltori, per paura del virus, decidano di impedire o disturbare la nidificazione di questi uccelli nelle stalle, negli edifici rurali e nei centri abitati. Una convivenza a volte già difficile, a causa della presenza di escrementi, che rischia di aggravarsi a fronte della diffusa psicosi da virus aviario.
La LIPU ricorda che rondini e balestrucci, ma anche i Colombi di città, appartengono a un ordine, quello dei Passeriformi, che non è coinvolto nella diffusione dell’influenza aviaria e che ha dimostrato, come risulta dai test scientifici effettuati, di essere resistente al virus e dunque di non costituire un rischio per la diffusione del contagio. Inoltre le rondini, compresi i loro nidi, uova e nidiacei, sono protetti dalla legge 157/92 e dall’articolo 635 del Codice penale che ne vieta l’uccisione e la distruzione e tutelate in quanto in grave declino da decenni a livello europeo a causa dell’agricoltura intensiva e dell’uso di prodotti chimici.
"Lanciamo un appello alla responsabilità e alla ragionevolezza verso tutti gli attori in campo a diverso titolo in questa complessa vicenda – scrive Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU – Si rispettino gli uccelli selvatici, si tutelino le rondini e i balestrucci, si riporti il clima e i comportamenti in un ambito di seria analisi ma fuori dall’allarmismo e dall’informazione drogata".
La LIPU chiede che si rispettino semplicemente le ordinarie regole di prassi igienica, che agricoltori e cittadini ben conoscono: raccogliere gli escrementi installando mensole sotto i nidi, e pulirle in autunno al termine della stagione riproduttiva; inoltre indossare guanti e mascherina per effettuare lavori presso accumuli di guano e, infine, lavarsi le mani prima di toccare e ingerire cibo. La LIPU ricorda inoltre come rondini e balestrucci siano molto utili all’uomo, perché in grado di eliminare ogni anno fino a 30mila tonnellate di insetti, comprese mosche e zanzare.
"Il settore avicolo italiano, nonostante i rigorosi controlli cui è sottoposto, viene considerato ingiustamente insicuro da parte dei consumatori – prosegue Elena D’Andrea – Allo stesso modo gli uccelli migratori vengono erroneamente accusati di diffondere il virus dell’influenza aviaria. Ma ad oggi le evidenze scientifiche ed epidemiologiche mostrano che la diffusione del virus avviene in primo luogo negli allevamenti intensivi di pollame dotati di scarsi sistemi di controllo sanitario per poi passare agli ambienti acquatici per mezzo della pollina, usata come fertilizzante per gli allevamenti intensivi di pesce".
Le rondini comunque, precisa la LIPU, non frequentano gli ambienti acquatici se non dopo la riproduzione, quando lasciano le abitazioni e le aree urbane per frequentare i dormitori nei canneti, senza tuttavia che avvenga un contatto diretto con l’acqua. Inoltre si tratta di uccelli migratori che vivono tra Europa e Africa, senza transitare dall’Asia, area dove si è verificato il maggior numero di contagi da virus H5N1.
Andrea Mazza
Ufficio stampa LIPU-BirdLife Italia
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