I vaccini sono dei preparati che servono per stimolare l’immunità attiva nei soggetti a cui vengono somministrati, così che la produzione di anticorpi possa neutralizzare una o più malattie.
La vaccinazione ha, infatti, uno scopo profilattico, ma anche terapeutico. Nel primo caso i vaccini servono a scopo preventivo, per creare uno stato immunitario contro una particolare malattia (solitamente quelle caratterizzate da una mortalità e morbilità alta).
Nel secondo caso, si parla qui di vaccinoterapia, i vaccini vengono somministrati come una terapia a una malattia, quindi quando questa è già in azione nell’organismo, e servono a rafforzare e aumentare gli anticorpi.
La sanità pubblica di ogni Paese considera fondamentale la vaccinazione per proteggere i cittadini e la comunità da malattie gravi o epidemie. Questa forma di prevenzione viene iniziata subito sin da bambini,anche per evitare malattie che possano essere dannose per l’organismo.
Esiste, infatti, il cosiddetto “calendario vaccinale” che prescrive i vaccini raccomandati e stabilisce le tempistiche di somministrazione. Nel primo anno del bambino, per esempio, in Italia sono consigliate ben 6 vaccinazioni raccomandate (regolata dalla legislazione regionale)contro malattie che potrebbero mettere in pericolo la salute del piccolo, come:
- morbillo,
- parotite,
- rosolia (MPR),
- pertosse
- infezioni da Haemophilus influenzae b (Hib)
Esistono poi vaccini obbligatori(Decreto Ministeriale del 7 aprile 1999) per i nuovi nati, che sono, invece, contro:
- tetano
- difterite
- poliomelite
- epatite virale B
Dal 2008 possono sottoporsi alla vaccinazione contro il papilloma virus le bambine nate nel 1997. Questo vaccino non è obbligatorio, ma consigliato per evitare e prevenire il cancro alla cervice uterina. Recente è anche la vaccinazione antipneumococcica, consigliata ai bambini appena nati, soprattutto a quelli che frequentano l’asilo nido o luoghi affollati sin da piccoli. Questo vaccino infatti previene il batterio pneumococco , che potrebbe causare malattie come la faringite, la sinusite, la polmonite, la meningite, o la setticemia…
Nel 1993, oltre il 25% dei casi di morbillo si è verificato in bambini al di sotto di un anno.
RispondiEliminaIl CDC ha attribuito i casi, al fatto che molte madri sono state vaccinati tra il 1960 e il 1980. "L'immunità naturale di queste madri e' stata annullata dalla vaccinazione, che quindi non la potevano trasmettere ai loro figli. "
Infine, per rispondere una volta per tutte, riguardo gli studi ufficiali di confronto sui bambini vaccinati con bambini non vaccinati, il 26 ottobre 2010, la TV tedesca Alpenparlament TV, in onda un'intervista con Angelika Kögel-Schauzt, matematico, responsabile per l'EFI (Associazione per l'Informazione Vaccine), che ha citato uno studio su 18.000 bambini tedeschi 0-17 anni.
Questo studio è stato condotto per tre anni dal Robert Koch Institute, la più alta autorità della salute tedesco. Specializzato in malattie infettive, l'Istituto ha analizzato in dettaglio la salute di questi 18.000 bambini, che rappresentano un campione dell'intera popolazione.
I medici hanno raccolto: 1.500 dati per i bambini, per un totale di 20 milioni di dati, in grado di soddisfare tutti i tipi di domande circa la loro salute, tipi di vaccini che hanno ricevuto, il loro sangue e delle urine per determinare:
a = "lo stato di salute dei bambini tedeschi”
b=" lo stato di salute dei bambini tedeschi, per i quali la vaccinazione non e obbligatoria, quindi NON vaccinati e visionare stato di salute dei bambini in Germania, dove la vaccinazione non è obbligatoria.
Hanno trovato differenze drammatiche, ben al di sopra delle aspettative, tra vaccinati e non vaccinati.
Così, i bambini non vaccinati sono stati meno della metà nelle allergie, nei problemi neurologici, la scoliosi, meno altri problemi meno di linguaggio e di vista, essi portano molto meno frequentemente gli occhiali, come già notato Dott. Gerhard Buchwald.
Il medico tedesco, conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro sui vaccini, ha detto sul vaccino contro il morbillo che "non solo è inefficace, ma pericoloso. In passato, i bambini non avevano mai il morbillo. Essi erano protetti dalle loro madri, erano immuni dalla malattia, mentre quelli che sono stati vaccinati, non sono in grado di trasmettere il loro immunità ai loro bambini."
E cosi, piu’ si vaccina, piu’ i bambini hanno malattie infettive in tenera eta', ma questo e' un segreto custodito“gelosamente”.
Poco importa ! l'industria farmaceutica ha sempre più bisogno di soddisfare i suoi azionisti e la vaccinazione è una manna inesauribile, ed è per questo che sempre piu’ si devono inventare nuovi vaccini anche se pericolosi e inutili, con iniezioni sempre più frequenti.
tratto da: http://www.mednat.org/vaccini/bimbi_%20piu_malati.htm