MILANO – 19 marzo 2015 – L'eclissi solare del 20 marzo solleverà questioni sull'affidabilità e flessibilità delle reti nel mercato europeo della produzione di energia elettrica. L'instabilità delle reti elettriche dovute alla grande quantità di energia solare che verrà a mancare e che poi tornerà sulle reti porterà gli esperti del settore a rivalutare l'importanza di un'infrastruttura di rete resiliente.
E' probabile che l'eclissi oscurerà l'85% del sole; ciò si tradurrà nella perdita di 34-35 GW di energia solare nelle reti europee (equivalente alla produzione di 80 centrali elettriche tradizionali). Tuttavia, l'impatto varierà nei paesi con un alto tasso di produzione di energia da fonte solare. I paesi con un contributo di energia solare elevato, come Germania, Italia e Spagna, avranno un impatto più marcato rispetto al Regno Unito, in cui l'energia solare rappresenta una percentuale molto piccola del totale dell'energia elettrica prodotta.
Mentre gli operatori dei sistemi di trasmissione (TSO) e gli operatori di rete sono fiduciosi che l'infrastruttura di rete europea supererà la prova di resilienza e flessibilità, e che eventuali interruzioni di corrente potrebbero essere evitate in questa occasione, tali incidenti creano un livello di incertezza che deve essere gestito per rafforzare la sicurezza della fornitura elettrica. Gestire tali incidenti richiede investimenti in diversi strumenti per lo stoccaggio di energia e in tecniche di monitoraggio che possano creare un certo grado di flessibilità nel sistema energetico. L'intermittenza e l'imprevedibilità delle tecnologie rinnovabili ha già portato i fornitori di energia elettrica a investire in soluzioni di reti elettriche intelligenti (Smart Grid).
Secondo un recente studio di Frost &Sullivan, la flessibile infrastruttura di rete in Europa assisterà a investimenti massicci entro il 2020; ciò incentiverà i consumatori a partecipare attivamente alla produzione di energia elettrica. Le utilities nel mercato della produzione di energia distribuita si attiveranno per risolvere eventuali complessità normative e di mercato, per ottenere il massimo dei benefici offerti da una rete elettrica flessibile. Oltre il 2020, gli investimenti nella ripartizione dei costi e nelle strutture tariffarie faranno sì che le reti siano finalmente pronte a sostenere eventuali intermittenze future.
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