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sabato 25 giugno 2016

Brexit – Cosa possono fare le aziende per mitigarne l’impatto?

Alla luce del voto per l'uscita dall'UE, Frost & Sullivan spiega che le imprese dovrebbero sfruttare la nuova realtà per influenzare l'economia e la società in modo positivo 

MILANO – 25 giugno 2016 – Il Regno Unito, l'Europa e il mondo intero stamattina si sono svegliati in una nuova realtà. Con la maggioranza della popolazione che ha votato per lasciare l'Unione europea, la Gran Bretagna inizia oggi il percorso verso la separazione.

Con la sterlina precipitata al suo livello più basso degli ultimi 31 anni e il mercato azionario che ha subito un brusco crollo stamattina, che cosa ci riserva il futuro? Quale sarà l'impatto sulle aziende e sui mercati? Cosa si può fare per mitigare le potenziali ripercussioni che Brexit inevitabilmente porterà? Ancora più importante, come possono le aziende adattarsi agli importanti cambiamenti che ci attendono e identificare nuove opportunità?

Frost & Sullivan sta già lavorando con i propri clienti per valutare, rivedere e formulare piani strategici per il futuro, per creare un impatto positivo sull'economia e sulla società.

Come tutti sappiamo, serviranno come minimo 2 anni perché Brexit si concretizzi e il processo per l'uscita dall'UE probabilmente avrà inizio quando sarà applicato l'Articolo 50 del trattato di Lisbona. Una volta che l'intenzione alla separazione sarà formalizzata, la Gran Bretagna inizierà a negoziare i termini dell'uscita dall'Unione europea con gli Stati membri, su questioni come le tariffe commerciali e il movimento dei cittadini del Regno Unito e dell'UE, gettando così le basi per un nuovo tipo di rapporto con l'UE.

Sarwant Singh, Senior Partner e Managing Director per l'Europa, spiega: "È importante notare che durante questo periodo di transizione, la Gran Bretagna resterà soggetta ai trattati e alle leggi UE esistenti, ma sarà esclusa dai processi decisionali. Pertanto, è probabile che le normative esistenti resteranno in vigore fino a che si concluderanno i negoziati."

"Tuttavia, la strada da percorrere è ancora incerta", aggiunge Sarwant Singh. "Ciò potrebbe causare un calo nella fiducia delle aziende e ritardi negli investimenti diretti esteri (FDI). D'altro canto, una nota positiva è che Brexit potrebbe aprire la strada per un'espansione delle relazioni commerciali della Gran Bretagna con il resto del mondo al di là dell'Unione europea, e ciò contribuirebbe a mitigare i rischi derivanti da una eccessiva dipendenza da un unico partner commerciale".

Guardando al settore finanziario nel Regno Unito, il Senior Partner Gary Jeffery ammette che "potrebbero esserci dei rischi se gli istituti finanziari perdono i diritti di passaporto che attualmente consentono la vendita di servizi in tutti gli stati membri dell'Unione Europea senza la necessità di ottenere l'approvazione degli enti regolatori locali".

La Gran Bretagna potrebbe anche assistere alla migrazione degli stabilimenti automobilistici al di fuori dei suoi confini se i produttori non godessero più dei benefici del libero scambio con l'UE. La volatilità delle valute potrebbe persistere nel medio termine, date le incertezze riguardo al futuro, e se la svalutazione continua le esportazioni potrebbero diventare più attraenti, beneficiando così i produttori con sede nel Regno Unito.

Sebbene l'esito del voto sia motivo di preoccupazione, dobbiamo ricordare che annuncia anche un nuovo inizio per il Regno Unito, che sarà influenzato da politiche di governo forti e dal successo dei negoziati con l'UE e il resto del mondo. Dovremo pazientare per vedere come si svilupperà la storia di crescita della nazione.



Chi siamo
Frost & Sullivan, la Growth Partnership Company, collabora con i propri clienti per potenziare una visione innovativa che risponda alle sfide globali e alle opportunità di crescita correlate che faranno la differenza per gli operatori del mercato di oggi. Per oltre 50 anni abbiamo sviluppato strategie di crescita per le 1000 aziende più importanti a livello globale, le realtà emergenti, il settore pubblico e la comunità degli investitori. La vostra azienda è pronta per la prossima ondata di convergenza industriale, tecnologie dirompenti, crescente competizione, macro tendenze, best practice innovative, clienti in continua evoluzione e mercati emergenti?




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