“Gli angeli sono creature celesti dello stesso Padre Dio che
vivono esclusivamente in cielo, allo stesso modo è l’uomo, solo Dio lo ha
destinato per il suo habitat la terra. L’uomo è solo un cittadino in questo
pianeta, non il padrone. Noi siamo circondati da queste creature celesti,
alcuni spesso hanno l’ordine di intervenire per qualche incidente mortale, per
dare sollievo a persone che soffrono a causa della malvagità governata da
Satana. Bisogna sapere riconoscere i veri figli celesti di Dio quelli che sono
stati e rimangono fedeli a Lui, quelli che al contrario hanno disubbidito al
Padre Eterno di proposito. Gli angeli puri non includono timore come fanno
viceversa i demoni, gli angeli disobbedienti.”
Cinzia Rinaldi (3
agosto 1970, Tivoli) è una donna che, sin da giovanissima, ha avuto la
possibilità di esplorare una sorta di mondo parallelo in cui vivono angeli ed
anime di persone defunte.
La sua prima pubblicazione
“Il lungo viaggio dell’anima” edito nel febbraio 2017 dalla casa editrice Bastogi Libri, ci racconta una
realtà nella quale visioni e tribolazioni vivono all’unisono. Sono due i personaggi che troveremo in
queste pagine pregne di magnetismo: Freddie
Mercury e Michael Jackson che, come in sogni lucidi, intervengono nella
vita dell’autrice.
Ricordo che sarà
possibile acquistare “Il lungo viaggio dell’anima” sulle librerie fisiche
convenzionate con la casa editrice e su tutti gli store online. Inoltre vi
invito alla presentazione ufficiale del libro fissata per l’8 marzo 2017 presso la prestigiosa sede dell’Accademia d’arte e
cultura Giuseppe Gioachino Belli a Roma, con il relatore Prof. Carlo
Volponi, vice Presidente dell’Accademia.
Ed ora vi propongo di conoscere meglio il mondo emozionale di Cinzia Rinaldi. Buona lettura!
A.M.: Ciao
Cinzia, ti ringrazio per la disponibilità per l’intervista ed inizio subito con
una domanda di rito. Quando è nata in te la passione per la scrittura?
Cinzia Rinaldi: La
passione per la scrittura l’ho scoperta a 19 anni quando mi dilettavo a
scrivere pensieri sparsi, idee, dettati ed era soprattutto una voglia
irrefrenabile di comunicare.
A.M.: La tua
prima pubblicazione “Il lungo viaggio dell’anima”, già dal titolo, mette
rilievo su due termini principali: il viaggio e l’anima. Qual è il tuo concetto
di anima ed in che modo la tua anima ha percorso questo viaggio?
Cinzia Rinaldi: Il
mio concetto di anima è tutto ciò che viene separato dal corpo e dalla
mente. Questo mi ha permesso di compiere
questo viaggio attraverso lo spazio creato dal mio spirito, divenuto libero. Ed
è in questo spazio che ho iniziato a trovare le tante risposte alle mille
domande che quotidianamente mi ponevo e che penso, ognuno di noi si ponga almeno
una volta nella vita.
A.M.: Il libro è
da intendersi, dunque, come un lungo diario della tua vita nel quale racconti
alcune vicende particolari che hai vissuto che potremo chiamare “visioni”. Qual
è stata la prima volta che hai avuto una di queste visioni e che cosa hai
provato?
Cinzia Rinaldi: La prima volta che ho avuto le prime
avvisaglie delle percezioni extrasensoriali è stata all’età di 17 anni. Mi
trovavo in casa di alcuni amici a Ronciglione vicino Roma. C’era con noi una sensitiva
esperta nel campo della parapsicologia. Ad
un certo punto arrivò il mio turno, mi fissò e disse: “questa ragazza avrà un
bel futuro, un matrimonio con un benestante e starà meglio economicamente” e mentre
la signora pronunciava quelle frasi, fulmineo vidi scorrere davanti ai miei
occhi una figura di un uomo dalla chioma nera, era alto e bello. Quando vidi
scorrere quella figura io non pensavo a niente. La profezia si manifestò 7 anni
più tardi, quando i miei parenti mi fecero conoscere Stefano, l’uomo identico a
quella della visione lampo, figlio di amici di famiglia. Io provai
immediatamente il colpo di fulmine, fu lo stesso per lui. Cosa ho provato? Scettiscismo.
Ero convinta ciò che mi stava accadendo, era frutto della mente, pura
immaginazione. Con lui fu amore a prima vista e non l’ho mai dimenticato, l’ho
amato in silenzio. Essendo una novellina nel campo amoroso, non ho saputo
prendere la palla al balzo. La causa del nostro allontanamento è stata il mio
atteggiamento di una giovane donna impreparata a riconoscere chi avevo di fronte
e così, in buona fede, avevo perso l’occasione che la vita mi stava
amorevolmente donando, quella che poteva essere per me la felicità di stare
insieme lui, lasciando amarezza nei nostri animi.
A.M.: Il 24 novembre 1991 ti è apparso il famoso cantante Freddie
Mercury. Come racconti dal tuo libro, non sentivi la band Queen in tenera età.
Cosa hai provato quando hai capito che l’essenza di Freddie Mercury si era
manifestata a te?
Cinzia Rinaldi: Sorpresa e scetticismo! Io non lo seguivo
come invece facevo con Michael, all’inizio lo consideravo solo un personaggio
pubblico che aveva scelto me perché c’erano delle affinità spirituali, come
disse infatti nella prima visione, “sei la mia pupilla”. La sua manifestazione
nei miei confronti mi lusingava molto e col tempo iniziai ad apprezzare la sua
arte, la sua musica. Alcuni mesi dopo la sua scomparsa, capii di essere fiera
di aver conosciuto un personaggio celebre nel mondo della musica come Michael.
Posso solo confessare una cosa: mi sentivo fiera di aver conosciuto nel mio
cammino spirituale uno come Freddie ma consideravo Michael il mio compagno
platonico di vita terrena, ero divisa tra due grandi celebrità: uno reale e
l’altro in spirituale, ed era una sensazione che mi esaltava l’anima.
A.M.: Per quanto
tempo hai pensato di esser - concedimi il termine - “impazzita”? Ed ora che
cosa pensi del tuo stato mentale?
Cinzia Rinaldi: Come
in tutti i grandi classici che studiano i fenomeni a noi incomprensibili del
Mondo del Paranormale e della Parapsicologia Analitica, ho sentito nitidamente
dentro di me questa esaltante sensazione e nel contempo la scoperta di questo
meraviglioso viaggio luminoso della mia anima e del mio spirito. Possiamo considerare tutto questo una forma
di pazzia? … Ai posteri l’Ardua Sentenza….
A.M.: Aver uno
scopo nella vita è importante, ma se questo scopo è dettato da un’entità che
non vive questo nostro mondo di sicuro non è facile portarlo avanti. Il tuo,
quello che ti affidò Freddie Mercury, fu avvertire un altro celebre cantante
dell’epoca Michael Jackson di un pericolo imminente. Dal tuo libro si evince la
tua passione per il cantante, nata prima di ricevere questo arduo compito. Com’è
hai vissuto l’impossibilità di poter parlare, e dunque avvertire, il tuo
beniamino?
Cinzia Rinaldi: Lo
scopo della visita di Freddie Mercury, dopo 3 mesi dalla sua scomparsa, fu
quello di correre da Michael con una certa urgenza. Freddie sapeva che il mio
amore per Michael Jackson era puro e disinteressato. Aveva scelto me perché aveva
percepito in me un’anima candida e innocente, come disse lui nel sogno: “sei la
mia pupilla!”. La sua visita fu per me
una grande sorpresa, allo stesso tempo incredulità nel sentire queste testuali parole:
“Pericolo per Michale Jackson”. Ci troviamo agli inizi del 1992 quando appresi
da Freddy che Michael fosse in pericolo, quindi circa un anno e mezzo prima, che
Michael fosse accusato di pedofilia per la prima volta. Quelle più gravi, come
è noto, gli furono mosse dieci anni dopo. La scritta “pericolo” insieme all’immagine di Michael con il
suo solito look: chioma folta nera con i riccioli medio-lunghi, ondeggianti, a
volte con il codino dietro il cappello nero, camicia e giacca rossa e occhiali
scuri da sole, mi appariva costantemente davanti ai
miei occhi quando iniziai a seguirlo nei tour e negli spostamenti privati. Dapprima
questa missione non mi pesava perché ero determinata ad ubbidire al mio nuovo
spirito guida e l’idea di parlarci, di abbracciarlo ecc., mi rendeva euforica e
felice. Man mano questo compito di avvicinarlo e parlarci in santa pace, cominciava
a pesarmi. L’origine del nostro impossibile, pacifico, incontro dove ero sola ad
affrontare la gigantesca popolarità, era stata causata dell’enorme frastuono
del pubblico di Michael, da quel momento cominciai ad avvertire che le mie
energie si stavano lentamente esaurendo fino a spingermi a fare la scelta
forzata di mollare tutto, seguendo il libero arbitrio.
A.M.: Le visioni,
però, non riguardano solo il celebre cantante ma anche altre entità che nel
corso del tempo si sono manifestate a te. Ci sai dire brevemente quali e che
rapporto hai con loro?
Cinzia Rinaldi: La mia vita non è stata solamente il
ritratto di varie visioni, o flash, bensì ho avuto la fortuna di vivere
l’esperienza dell’esistenza degli Angeli. Posso confermare un particolare: che
gli Angeli di Luce non assomigliano a quei dipinti dai famosi pittori e
scultori nel periodo tardo medioevo. Naturalmente quegli autori delle sette bellezze
che a tutt’oggi possiamo vedere e ammirare alle mostre, nei musei e nelle chiese,
non avevano la fortuna di descriverli per come sono realmente, non cogliendo
appieno la Bellezza delle Creature Celesti.
Purtroppo non possiedo il talento della pittura, anche se lo avrei tanto
desiderato… Grazie a loro ho potuto vivere intensamente il Luminoso Viaggio verso
la Luce del Paradiso, essendo condotta per mano nello spazio Celeste, lontano
dalla Vita Terrena e avvicinata alla Grande Luce di Dio. Tutto questo l’ho
realmente vissuto, similmente a quelle persone che hanno avuto esperienze analoghe
alla mia, mentre lottavano contro la morte. Ho iniziato ad avere queste visioni
nel 2003, rimanevo piacevolmente sorpresa dalle visite di quelle Meravigliose Creature,
così candide, belle e piene di luce, solo adesso mi rendo conto che al tempo ero
un essere umano molto fortunato, perché in questo modo potevo raccontare al
mondo la vita al di là di noi, che non siamo soli in questo Universo poiché vi
sono milioni di forme di vita. Gli angeli, come ripeto, non sono fatti come nei
dipinti dei famosi pittori oppure come quelli fatti in ceramica. Starei ore a
parlare di questo argomento perché il tema è molto vasto, infinito, dove non si
finisce mai di scoprire nuovi elementi. Loro appaiono solamente a chi ha l’Animo
Nobile e sincero nella manifestazione delle fede in Dio. A chi ha un profondo senso di umiltà nell’anima
ed è pronto ad aprire il proprio Spirito per ricevere tutto ciò che proviene
dalle Energie del Cosmo, perché le Creature Celesti sono parte integranti dell’Universo
e dello spirito dell’Animo Umano. Loro non scendono mai verso di noi, loro sono
in ogni luogo, vagano da un posto all’altro alla velocità della luce. Sono
esseri davvero speciali e diversi. Ho potuto anche vedere che esistono diversi
gradi di angeli; c’è chi possedeva due ali, chi quattro. La prima volta in cui ho
sentito realmente la presenza di un’Entità di Luce è stata una mattina presto
del giugno del 2004, quando mi sono sentita presa in braccio da dietro sotto le
ascelle e trascinata verso lo spazio, e l’ho descritto ampiamente nel
libro. Quando l’Angelo mi ha trascinato
verso l’atmosfera della terra, ho avvertito che non si trattasse di una
semplice visione, ma di un contatto vero e proprio con l’Entità di Luce, il
quale mi indicò un'altra profezia: “Riesci a vedere?” mentre sentivo le sue mani
che mi trattenevano nel vuoto, vidi che mi portò sulla zona nord ovest dell’Europa dalla quale
potevo scorgere le due grandi isole, l’Irlanda e la Gran Bretagna, e mi disse
indicandomi con il dito: “Ricordati quello è il posto in cui tu dovrai andare a
vivere con lui!.. (Stefano)”. Ricordo vagamente la Gran Bretagna e non Londra, ma
il Nord. Questa la chiamo visione del Paranormale, cioè quella di uscire dal
corpo, in questo caso un angelo di luce. Quel “Lui”, di cui l’angelo mi stava
preannunciando, in verità non si riferiva a Michael, ma l’entità si riferiva ad
un amore di tanti anni addietro, nei miei anni giovanili, vissuti con tanta
tenerezza. Gli Angeli sono esseri di Luce
molto alti, molto di più di un essere umano e di una Bellezza Perfetta. Come ripeto non si può descrivere in poche
parole questa profonda sensazione nell’Anima. Ho avuto questa meravigliosa
opportunità e ne sono felice!
A.M.: Quali sono i
libri a cui sei maggiormente legata? Magari qualcosa che hai letto quando eri
adolescente?
Cinzia Rinaldi: Io ho
letto tanti libri nella mia vita, ma preferisco l’argomento Cosmo, Energie e
tutto quello che riguarda il mondo parallelo, perché mi appassiona l’idea di
viaggiare con il mio spirito nello spazio infinito. Mi piace studiare il mondo
della nostra mente e del suo innato potere. Adoro anche l’astronomia, lo studio
delle stelle, dei pianeti e così via, tutto ciò che va al di là della nostra
reale vita terrena. Mi piace immaginare, ma anche raccogliermi in meditazione, per
cui di libri non ho una preferenza in particolare. Posso però confidare che il
primo in assoluto a cui mi sono affezionata è stato la Bibbia perché l’ho
ritenuta fondamentale nelle mie esperienze con tutto quello che riguarda l’ultraterreno.
A.M.: Di sicuro
ci saranno diverse presentazioni del libro. Puoi anticiparci qualcosa?
Cinzia Rinaldi: Non
vedo l’ora che arrivi l’8 marzo, data della prima presentazione nella
prestigiosa sede dell’Accademia Gioacchino Belli a Roma, perché sarà il momento
iniziale e spero determinante per la mia carriera, un sogno che si avvera,
anche se ho dovuto attendere ben 20 anni per realizzare la mia prima creazione
come autrice di libri. Lo scopo di queste presentazioni sia in Italia che all’Estero
è, come prima cosa, quella di commemorare il mio amore platonico Michael
Jackson, che mi ha accompagnato in questa vita terrena e il mio compagno Spirituale
Freddie Mercury, che mi ha accompagnato nel raggiungere Michael. L’altro scopo di queste presentazioni è anche
quello di divulgare e rafforzare il concetto dell’esistenza degli Esseri di
Luce, Ufo e tutto ciò che proviene dal cosmo. Non ho bisogno di raccontare a
voce tutte le mie vicende realmente vissute con il mondo parallelo, basta
leggere l’intero diario per rendersi conto che non siamo soli in questo
universo. Vorrei portare tutti questi messaggi in giro per il mondo se fosse possibile
e radunare tutti gli amici fans sia di Michael che di Freddie per ricordarli. Inoltre
desidero donare parte del ricavato delle copie vendute per ricostruire scuole,
ospedali e case a favore dei terremotati. Il mio cuore è con loro che sono
vittime di calamità naturale. E il mio pensiero va anche ai bambini che non
hanno più futuro se non li aiutiamo noi adulti. Vorrei sfruttare il mio nome attraverso quello
di Michael Jackson con l’intento di fare del bene e lasciare il segno seguendo
il suo esempio di uomo caritevole e non di un pedofilo, la macchia più pesante
da digerire per uno che non ha fatto nulla di male, bensì solo del bene. Per
questo aspiro che questa mia opera non sia sottovalutata visto che è dedicata a
due grandi artisti, i quali hanno milioni di fans in tutto il mondo,
specialmente Michael. Vorrei che mi aiutassero a realizzare questo mio
desiderio. Lo so che ho tanti sogni, ma li vorrei realizzare tutti, perché il
mio cuore questo mi dice, sento come mio, il compito di proseguire l’esempio
che Michael ci ha lasciato e ne vado fiera. Non voglio essere famosa per
apparire, il mio obbiettivo è vedere la gente soddisfatta di quello che faccio,
o penso attraverso la mia forma d’arte, cioè la scrittura.
A.M.: Salutaci
con una citazione…
Cinzia Rinaldi: Innanzitutto
ringrazio tutto il pubblico per aver appoggiato il mio pensiero, per aver
condiviso le mie esperienze e per avermi dimostrato sensibilità e affetto! E
come disse Giulio Cesare “Alea tracta est”!
Written by Alessia
Mocci
Info
Sito Bastogi Libri
http://www.bastogilibri.it/
Facebook Cinzia Rinaldi
https://www.facebook.com/cinzia.rinaldi.946
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