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lunedì 24 novembre 2014

RIVOLUZIONE SCUOLA: Valori Spazi Metodi





Rivoluzione a scuola. Ce n'è davvero bisogno? E se sì da dove cominciare?
Il tradizionale “strumento-scuola” è ancora adatto in un mondo che ha subito radicali trasformazioni sociali e tecnologiche?

Queste ed altre domande si porrà Il Convegno – sollecitato dal saggio di Corrado Poli “Rivoluzione a Scuola”, che ha ispirato per certi aspetti anche l’azione dell’attuale governo – dal titolo RIVOLUZIONE SCUOLA: Valori Spazi Metodi, organizzato dal FAI REGIONALE VENETO e dall’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI PADOVA giovedì 27 novembre 2014 In Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Piazza Duomo, 15 Padova dalle ore 09,30 alle ore 16,00, cui seguirà un dibattito aperto tra i convenuti ed i relatori

Il piano di edilizia scolastica del Governo Renzi, che coinvolgerà complessivamente 21.230 interventi per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro, è composto da tre principali filoni: scuole nuove - costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, scuole sicure - interventi di messa in sicurezza, scuole belle – opere di decoro e piccola manutenzione.

Certo è meritevole questa nuova volontà di investire risorse nella scuola, ma partendo da questo rinnovato impegno si discuterà in modo più ampio e complesso sui valori, gli spazi ed i metodi, mettendo a confronto le opinioni di urbanisti, architetti e pedagoghi, che affronteranno il tema in modo originale e in forma ampia e compiuta.

La scuola di un secolo fa fu progettata attorno ai concetti guida del diritto allo studio, dell’obbligatorietà scolastica, della standardizzazione del sapere e, di conseguenza, del valore legale del titolo di studio garantito dallo Stato nazionale.
Nell’attuale società, sono ancora attuali questi concetti o andrebbero ripensati e ridefiniti radicalmente?
La standardizzazione del sapere, necessaria all’integrazione nazionale e alla modernizzazione, è ancora prioritaria rispetto all’innovazione, alla creatività e alla differenziazione sia di metodi didattici, sia di contenuti?
In che modo la scuola favorisce il passaggio dalla società moderna di massa a una società dove convivono diversi stili di vita?

Dalle risposte a queste domande emergeranno gli indirizzi progettuali per i seguenti tre aspetti della politica scolastica che hanno ricadute dirette sulla società, il territorio e le costruzioni.

Con il convegno si intende aprire una riflessione sul ruolo che la scuola gioca in tutta la società, ivi compresa la costruzione degli edifici, l’urbanistica e la formazione del territorio.

Si affronteranno sia gli aspetti pedagogici e organizzativi, sia le problematiche relative ai luoghi della scuola, dagli edifici alla collocazione sul territorio.

La collaborazione tra geografi, architetti, pedagogisti, urbanisti, sociologi ed esperti di politiche urbane, consentirà di affrontare in modo comprensivo la questione dell’istruzione/educazione che nel mondo occidentale coinvolge tutti i cittadini per lunghi periodi della vita e ogni giorno riguarda direttamente almeno il 15% delle popolazioni.

Parteciperanno portando le loro esperienze e i loro contributi specialistici:
Corrado Poli, geografo-saggista, direttore scientifico del Master in Sustainable Urban   Management, IULM di Milano
Luigi Cerantola, letterato, già docente di letteratura italiana all’Imperiale Accademia di Tokio
Laura Pezzetti, architetto, docente Politecnico di Milano
Leonardo Ciacci, architetto urbanista, docente IUAV
Georg W. Reinberg, architetto, docente Vienna Technical University     
Vanna Iori, pedagoga, docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Coordinerà il dibattito Giulio Muratori delegato FAI e Consigliere dell’Ordine

La peculiarità del Convegno starà nel collegare gli aspetti psico-pedagogici con le strutture materiali, di conseguenza si penserà alla scuola come a un elemento fondamentale nella formazione della città e del territorio.

La scuola potrà ridiventare centrale nel processo di formazione della società riproponendosi in termini di riferimento formale e sociale, dovrà diventare il vero fulcro dei quartieri, con grande valore estetico aperta tutta la giornata, con funzioni anche di tipo sociale e aggregativo, sino a diventare elemento simbolico in grado di ridare un’identità autonoma alle varie parti della città, il tutto inserito in aree verdi con impianti sportivi di base, perché la creazione della cultura è senza dubbio favorita se avremo dei cittadini sani grazie all’attività motoria.

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