Milano, 31 ottobre 2016 – Nel terzo trimestre del 2016 solamente il 22,3% delle aziende della Pubblica Amministrazione salda alla scadenza i propri debiti economici con i fornitori.
Una performance nettamente inferiore rispetto alla media delle imprese italiane, che è risultata pari al 35,9%.
Per quanto riguarda invece i ritardi gravi, uno dei principali indicatori dello stato di salute di un'impresa, il 25,3% paga con oltre un mese di ritardo contro una media del Paese del 12,6%.
Dunque solo un'impresa su quattro della della PA rispetta i termini di pagamento prestabiliti, mentre una su quattro fatica a saldare i debiti, performance non positive rispetto alla media degli altri settori italiani.
Questo in sintesi è quanto è emerso dallo Studio Pagamenti della Pubblica Amministrazione, aggiornato a fine settembre 2016, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information.
Se si paragonano inoltre i dati aggiornati a fine settembre 2016 con quelli del 2010 il confronto mette in mostra gli attuali problemi che la PA ha nel saldo delle fatture nei confronti dei fornitori.
Se da un lato sono cresciuti di 10,8 punti percentuali le aziende della PA che pagano puntualmente, dall'altro sono aumentate anche quelle con ritardi gravi, passate dal 20,0% del 2010 all'attuale 25,3%.
All'interno di questo scenario il dato che stupisce in negativo è quello relativo ai pagamenti nel settore della sanità e delle Asl, che ha una quota di pagamenti alla scadenza sostanzialmente nulla.
Il 39,0% invece salda entro il mese di ritardo mentre il restante 61% delle aziende della sanità paga generalmente con grande ritardo.
Situazione leggermente migliore per gli Enti Territoriali, virtuosi nel 15% dei casi.
Gli Enti territoriali che pagano entro il mese di ritardo sono invece pari al 56,7%, i ritardi gravi sono del 28,3%.
"La PA è un settore strategico per le imprese italiane, essendo destinataria di una grande quantità di beni e servizi", commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B.
"Per questa ragione il ritardo nei pagamenti ha sicuramente degli impatti molto rilevanti sui flussi di cassa di tutta la filiera, rappresentando una criticità per le aziende italiane. Se si osservano le evidenze emerse dal nostro studio balza all'occhio il dato preoccupante di ASL e Sanità, un settore che non salda abitualmente i fornitori alla scadenza. Dal lato opposto ben il 61% delle aziende fatica a pagare fornitori, due chiari segnali delle gravi delle difficoltà che sta attraversando il settore in questione. Situazione migliore per gli Enti Locali, dove il 15% è puntuale, mentre il 28,3% salda le fatture oltre il mese di ritardo", prosegue Preti.
"C'è dunque molto da lavorare, da migliorare per un settore strategico come quello della Pubblica Amministrazione che ha impatto con un gran numero di imprese di tutta Italia. Ci sono poi aree più virtuose, come il nord ovest, dove un'impresa su quattro è virtuosa. C'è sicuramente chi si sta impegnando per rispettare i termini o almeno ridurre i ritardi, ma non è ancora sufficiente. Proprio per questa ragione possiamo dire che anche nel settore della PA il comportamento di pagamento è lo specchio più fedele dell'affidabilità e della solidità finanziaria di un possibile cliente. In quanto partner di oltre 15000 aziende italiane e di tutti i principali leader di settore, CRIBIS D&B è un osservatorio privilegiato sui cambiamenti in atto nel mondo delle imprese; per questo possiamo affermare che, come è già avvenuto per le imprese di altri settori, anche i fornitori della PA inizieranno a valutare e a offrire condizioni migliori a quelle realtà che sono più virtuose e attente al rispetto dei termini di pagamento. Così anche per comuni, regioni, ASL e tutti gli altri soggetti della PA essere dei buoni pagatori sarà sempre più un'importante elemento della propria reputazione", conclude Preti.
Tornando al settore delle ASL e della Sanità, le elaborazioni di CRIBIS D&B mettono in evidenza il crollo della puntualità nei pagamenti nel corso degli ultimi sei anni.
Nel 2010 i pagamenti alla scadenza erano comunque bassi, pari al 4,8% del totale, mentre le aziende della PA con ritardi gravi erano il 49,7%; ora sono il 61,0%.
A livello territoriale è il nord ovest l'area più virtuosa: il 26,4% salda alla scadenza le fatture, mentre il 20,2% oltre il mese di ritardo dai termini prestabiliti.
Performance leggermente inferiori per la Pubblica Amministrazione del nord est, che è meno puntuale (22,4%) ma anche meno ritardatario (16,3%).
Situazione diametralmente opposta per il sud e le isole, dove i ritardi gravi sono pari al 41,0% del totale.
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