Dopo lo straordinario debutto come co-protagonisti del Dopofestival a SANREMO 2008, Elio e Le Storie Tese, capeggiati dal geniale frontman Stefano Belisari (in arte Elio), si sono tuffati nella tournèe promozionale del nuovo album, fitta di date – più di 40 - che terminerà a fine settembre.
In una serata dal sapore spiccatamente primaverile gli Elii hanno aperto il 4 maggio l’unica tappa pugliese del loro tour trovandosi di fronte un magnifico sold out, nel Palatour di Bitritto
Il nuovo album “Studentessi” – titolo ispirato da una frase di Cicciolina – è in commercio da fine febbraio, a distanza di 5 anni dal precedente “Cicciput”. E’ stato anticipato dal primo singolo "Parco Sempione" , immancabilmente inserito nella scaletta del concerto, in cui gli Elii affrontano il tema dell’invasione dei parchi (Parco Sempione) da parte dei suonatori di bonghi che, a parer loro, tutto sanno fare, tranne che suonare lo strumento. Inoltre vengono, nello stesso pezzo, violentemente apostrofate le alte sfere della Regione Lombardia ree di aver raso al suolo il Bosco di Gioia nel pieno centro di Milano, ignorando le pressanti e vivaci proteste dei cittadini.
Fra i due album un’intensissima attività live - una fra tutte quella condivisa con Claudio Bisio in “Coèsi se vi pare” -, tutta registrata e documentata dagli ormai famosi cd brulé, ovvero cd live registrati al momento, messi immediatamente su supporto ottico e venduti al termine di ogni concerto….insomma “cotti e mangiati”.
Il pubblico appassionato dei fedelissimi del Palatour non ha visto disattese le aspettative ed ha goduto di uno spettacolo pressoché perfetto di due ore, in cui il complessino ha eseguito, oltre a “Parco Sempione”, buona parte degli altri pezzi di “Studentessi” più la classica manciata di chicche come “Supergiovane”, “TVUMDB”, “Pube” “Tapparella” e “Figo”.
Con un album così diverso dai precedenti il live rappresentava un banco di prova importante, considerandone l’articolata complessità strumentale e ritmica che poteva rendere i brani non immediatamente fruibili dal pubblico Ma reinventarsi in chiave live è stato vincente per gli Elii che sul palco hanno presentato una formidabile formazione allargata di 10 elementi aggiungendo alla classica di voce (Elio), tastiere (Jantoman), pianola (Rocco Tanica), basso (Nicola Fasani in arte Faso), chitarra (Cesareo) e batteria (Christian Meyer), la splendida voce di Paola Folli, il sassofono di Daniele Comoglio e la tromba di Davide Ghidoni.
L’indiscussa padronanza della tecnica musicale, la capacità di affrontare tutti i generi musicali, di trascinare, coinvolgere e divertire il pubblico facendogli allo stesso tempo ascoltare ottima musica, sono caratteristiche che hanno fatto di Elio e Le Storie Tese un caso unico nel panorama musicale italiano
L’ultimo album vanta la collaborazione d’illustri nomi della musica e dello spettacolo: Claudio Baglioni, Giorgia (in Ignudi fra nudisti), Antonella Ruggiero (Plafone), Paola Cortellesi (in Suicidio a sorpresa) , Claudio Bisio (in La lega dell’amore), Irene Grandi e perfino Carla Fracci in veste di voce narrante. Parte dei brani (in Heavy Samba) è affidata alle cure musicali di Demo Morselli
Gli Elii hanno mostrato grande energia ed un’immutata ed indiscutibile capacità di coinvolgere il proprio pubblico. C’è chi s’interroga se il loro lavoro verta più sulla musica o sul cabaret. Le immancabili apparizioni di Mangoni (L’artista a sé), travestito da peperone in 'TVUMDB' o da un discutibile ballerino di lap dance, le battute d’intermezzo di Elio che, ironizza simpaticamente su ciò che è veramente elegante in un concerto, non mettono in discussione che sono stati i pezzi a farla da padrone questa sera ed a catalizzare l'attenzione del pubblico.
Gli Elii hanno chiuso il concerto con “Il Congresso delle Parti Molli” come secondo bis dopo il magnifico regalo della versione 'elica' de “Il Mio Amico”, successo sanremese della Tatangelo che è stato trasformato in un delirio esattamente come accaduto al Dopofestival di quest'anno.
Insomma Elio e Le Storie Tese riescono sempre a stupire e si riconfermano come uno dei migliori fenomeni live italiani, capaci d’interpretare ed analizzare i luoghi comuni, i vizi individuali e collettivi, d’incantare per bravura ma anche per ironia, micidiale sarcasmo e passione per il proprio lavoro. Sono ed amano di essere eccessivi; lo fanno con intelligenza, tanto da essere plausibili persino quando infilano senza soluzione di continuità rap, metal, hip-hop suonato, transfer style e opera lirica, con quello splendido “Figaro” immancabile in ogni loro live.
L’impressione complessiva è decisamente positiva per una band di quarantenni in giro da oltre quattro lustri, Li seguiremo nei prossimi venti anni e ne vedremo ancora delle belle…statene certi!!!
Angela Ronchi
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