Testamento Biologico, caso Modena. Scacchetti (univ. Modena):
"Aperta prospettiva sul testamento biologico"
Così Maria Grazia Scacchetti, professore alla facoltà di Giurisprudenza dell'università di Modena, tra le prime a sostenere l'applicabilità dell'articolo 408 del codice civile sull'Amministratore di sostegno alle questioni riguardanti il testamento biologico, commenta in un'intervista a Ecoradio il caso di Modena, in cui la signora Vincenza Santoro, affetta da SLA, ha chiesto e ottenuto dal giudice tutelare Guido Stanzani il rigetto della tracheotomia, andando incontro alla morte.
"Non tutti i giudici tutelari delle altre città interpreteranno la norma allo stesso modo di Stanzani, ma mi auguro che lo faranno, perché oltretutto c'è una buona dottrina che sostiene che sostiene questa interpretazione, tra cui i pareri del professor Cendon, padre di questa norma."
"La norma non pone dei limiti che impediscano di dare attuazione alle disposizioni relative al proprio corpo. Con queste disposizioni la persona non chiede di morire, ma chiede di non essere sottoposto all'accanimento terapeutico, diritto garantito dalla costituzione e ribadito dalla cassazione con la sentenza Englaro. Mi aspetto che ci saranno reazioni dal punto di vista politico, ma non penso che si possano trovare dal punto di vista giuridico delle eccezioni da poter opporre al provvedimento. Probabilmente ci potrà essere una reazione che spinge i parlamentari a legiferare sul testamento biologico, ma forse con il risultato di limitare l'ampia prospettiva che apre questa interpretazione dell'articolo 408 del codice civile."
Ecoradio
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