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giovedì 24 novembre 2011

LE MULTE, LA TASSA CHE FA CASSA



LE MULTE, LA TASSA CHE FA CASSA

Una locuzione diffusa ormai da tempo, entrata nel gergo politico ed ampiamente sdoganata è: "tolleranza zero".

Peccato che con tale termine si intende quella particolare intransigenza esercitata contro gli onesti cittadini. Siamo alle solite: il motto suona più o meno così: "forti con i deboli e deboli con i furbi ed i prepotenti".

Si spera che, con l'annunciato ritorno dell'ICI, finisca la moda di escogitare ogni espediente per far cassa sulle spalle della gente, attaccandosi magari anche ai cinque minuti di ritardo. Sono infatti state elevate multe per un ritardo di pochi minuti, un lasso di tempo ridicolo, considerando che in alcune zone, particolarmente estese, il parchimetro è unico e si possono impiegare diversi minuti solo per raggiungerlo e fare un nuovo tagliando.

Mi permetto di avanzare una proposta che eviterebbe molti calcoli sul ritardo rispetto alla scadenza del grattino: la possibilità di pagare il parcheggio sfruttando una scheda prepagata: la scheda Europark. Questo sistema esiste, anche a Lecce qualcuno già lo utilizza, resterebbe solo di diffonderlo su più vasta scala.

Sarebbe ora di finirla con questa vessazione imposta a suon di strisce blu, che negli ultimi anni i cittadini leccesi hanno visto triplicare, al punto che forse si potrebbe bandire un concorso per essere assunti al Comune in qualità di pittori di strisce blu, altrimenti come dipingere i pochi parcheggi rimasti inspiegabilmente gratuiti?

È giusto pagare le multe, quando si commettono gravi infrazioni al codice della strada, ma cinque minuti di ritardo non possono essere motivo di sanzioni pesanti. Sarebbe il caso che chi di dovere spendesse le proprie energie per far fronte a situazioni di illegalità che non vengono mai punite.

Dicevo "forti con i deboli e deboli con i furbi": resta un mistero come ci si accanisca a perseguitare i cittadini per il grattino scaduto mentre poi si fa finta di non vedere l'esercito dei parcheggiatori abusivi che, con autentica prepotenza e talvolta anche con minacce, estorcono soldi ai cittadini di Lecce, i quali per paura di trovarsi auto danneggiate, pagano come fosse tutto più che dovuto. Come mai l'amministrazione leccese non ha mai pensato di porre fine a questa prepotenza di cui sono vittime i cittadini? Perché, anziché minacciare le persone dichiarando "vogliamo colpire i furbi", come sostiene il presidente Peyla, non si tutelano, non si proteggono i cittadini? Forse è più facile multare!

Cesare Peluso, consigliere circoscrizionale e coordinatore provinciale giovani IDV Provincia di Lecce.

 

 




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