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lunedì 3 ottobre 2016

Cazzani: «L’Industria 4.0 inizia con il trasferimento delle conoscenze dalla ricerca alle imprese» | Assemblea Genersle Confindustria Pavia, con Calenda, Maroni e Boccia

Durante l'Assemblea Generale, Confindustria Pavia lancia il chiaro messaggio: "Ascoltare il territorio: sviluppo è impresa!"

Presenti all'Assemblea Generale Calenda, Maroni e Boccia. 

 

 

 

Vigevano, 3 ottobre 2016 - «Questa fabbrica si è aperta alla nostra assemblea e a chi ci ascolta perché desideriamo mostrare cos'è l'industria oggi». Così il presidente di Confindustria Pavia, Alberto Cazzani, ha introdotto la sua relazione (in allegato la versione integrale) all'Assemblea Generale di Confindustria Pavia, che si è appena conclusa e che, per la prima volta nel nostro territorio, si è tenuta in un'azienda associata. L'evento è stato ospitato nello stabilimento del Calzaturificio Moreschi, a Vigevano. 


«Persona al centro, competenze, organizzazione, qualità, attenzione all'ambiente, sensibilità sociale. Questo significa fabbrica aperta». Al più importante appuntamento economico del territorio hanno preso parte il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, e il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Di fronte a queste autorità e al numeroso pubblico, Cazzani ha spiegato il significato del titolo dell'assemblea: "Ascoltare il territorio: sviluppo è impresa!". 


«Il nostro messaggio è chiaro - ha detto - Bisogna tornare a investire sui territori. Il nostro è stato trascurato molto e per lunghi anni. E gli scarsi investimenti infrastrutturali ne sono la dimostrazione più drammatica. Ascoltare il territorio, invece, significa tornare ad agire. Chiudendo così la triste pagina della deindustrializzazione e affrontando la quarta rivoluzione industriale».

 

Il leader degli industriali della Provincia di Pavia si è poi soffermato sull'attuale trend economico. «Pavia ha rialzato la testa - ha commentato - Nel secondo trimestre del 2016, la produzione industriale è cresciuta del 3,1% tendenziale. La Lombardia ha messo a segno un +2,2%. Pavia è stata la prima provincia in Lombardia. Non succedeva da dieci anni! 


Da circa due anni è in atto una piccola riscossa della Pavia industriale, la cui produzione manifatturiera si è allineata alla media lombarda nel 2014, per poi crescere di quasi un punto percentuale in più nel 2015. Ma questi numeri non bastano per dare una valutazione positiva della situazione economica, che al contrario è in peggioramento».

 

Cazzani si è soffermato poi sull'identità di questo territorio, che, come altri in Italia, è fatto di piccole e medie città, e piccole e medie imprese. «Ma proprio per questo possiamo farcela. Possiamo farcela a diventare una smart land, in cui possono attecchire le opportunità di industria 4.0. Possiamo farcela perché abbiamo Pavia 2020, con cui stiamo facendo sistema».

 

A un anno dalla sua presentazione infatti, questo piano industriale di area realizzato da Confindustria Pavia insieme alla Camera di Commercio di Pavia, la Banca Popolare Commercio & Industria, la Fondazione Comunitaria e l'Università di Pavia - con anche il sostegno di Regione Lombardia - ha dimostrato l'efficacia di fare squadra intorno alle filiere produttive che delineano nuove traiettorie di sviluppo e di competitività. Di Pavia 2020 Cazzani ha illustrato i sette progetti in corso (Vedere allegato).

 

Il presidente di Confindustria Pavia ha accolto quindi favorevolmente il piano Industria 4.0 presentato dal Ministro Calenda. «Finalmente abbiamo una nuova politica industriale». E ne ha sottolineato la visione che lo ispira e la concretezza delle misure previste. 

«Condividiamo con il Ministro la sfida di portare nelle aziende dei nostri territori quelle conoscenze essenziali per realizzare le innovazioni, proprio perché convinti che, per fare di questo territorio una smart land, un territorio ospitale per investimenti innovativi di Industria 4.0, la partita decisiva sia la conoscenza».

 

Da qui la proposta che Cazzani ha presentato a Calenda e Maroni di risolvere il tema del trasferimento delle conoscenze. «Con l'Università di Pavia stiamo lavorando da tempo a un progetto per realizzare un centro di trasferimento della conoscenza a livello delle maggiori esperienze internazionali. Il nostro ateneo sta sviluppando una rete con l'Università di Bergamo e con la Bicocca di Milano, che potrebbe essere estesa ad altre università e ai tre IRCCSS qui presenti sul territorio pavese, coinvolgendo risorse senza eguali a livello nazionale». Per le imprese pavesi quindi l'università è un fattore competitivo determinante per lo sviluppo del territorio.

 

Cazzani ha usato toni imperativi per quanto riguarda il pesantissimo deficit infrastrutturale in cui versa il territorio. «La mancata realizzazione della Vigevano-Malpensa e le condizioni precarie dei ponti sul Po, soprattutto quello della Becca, sono vere emergenze territoriali. Sono freni allo sviluppo. Le nostre strade e i nostri ponti sono al collasso. Bisogna intervenire subito. È un'emergenza. Ascoltateci!»

 

Per Confindustria Pavia, è stata quindi un'assemblea di impegno all'azione. «Ascoltare il territorio significa che si deve agire». Quel «si deve fare», sottolineato da Cazzani nelle conclusioni, punta a cogliere le opportunità della quarta rivoluzione industriale in corso oggi per fare del nostro territorio un modello di riscossa: dal declino industriale a incubatore della nuova industria.





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