Venerdì 11 e sabato 12 settembre, XXXVII edizione del Premio Scanno. L'epopea di una famiglia armena nella 'Strada di Smirne' di Antonia Arslan (Rizzoli), la vita romanzata del Tintoretto in 'La lunga attesa dell'angelo' di Melania Mazzucco (Rizzoli), passando per i presagi di tradimento di Giulio Cesare nelle 'Idi di marzo' di Valerio Massimo Manfredi (Mondadori). Ma ci sono anche 'Il gioco dell'angelo' dello scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafon (Mondadori), e un mosaico di storie ambientate nella Cina del Novecento ('Senza parole' di Zhan Jie, editore Salani), nella cinquina dei candidati per la sezione Letteratura.
Il nome del vincitore del prestigioso Premio per
Negli anni il premio si è arricchito di altre sezioni, dall'Economia al Diritto, dalla Medicina all'Ecologia, promuovendo importanti momenti culturali quali convegni, tavole rotonde e mostre, e diventando un vero e proprio evento multidisciplinare.
L'edizione di quest'anno rivolgerà una particolare attenzione al dramma delle popolazioni abruzzesi colpite dal violento sisma e alla ricostruzione 'culturale' dell'Aquila. Inoltre, nell'anno europeo della creatività, e in occasione della ricorrenza del centenario del Futurismo, il Premio Scanno dedica un momento di riflessione al movimento artistico e culturale più importante del primo Novecento. Ad aprire i lavori sarà infatti, venerdì 11 settembre alle ore 16.30, presso il salone dell'Hotel Miramonti, un incontro promosso da Il Cerchio di Napoli sul tema della creatività nella letteratura del Novecento, dal titolo "
Venerdì e sabato si svolgerà anche il XII congresso multidisciplinare "Il microcarcinoma papillifero della tiroide", organizzato dall'Università del Sacro Cuore di Roma.
Per la cerimonia di premiazione, condotta da Paola Saluzzi, alle 18, ci si sposterà nella pittoresca piazza della Codacchiola di Scanno, un vero e proprio anfiteatro naturale allestito per l'occasione. In quella occasione saranno inoltre premiati i vincitori di tutte le altre sezioni del Premio: Economia, Diritto, Alimentazione, Musica, Medicina, "Riccardo Tanturri" ispirato ai Valori, Sociologia, Antropologia culturale e Tradizioni popolari.
L'evento cominciò a far parlare di sé quando, nel 1975, Susanna Agnelli vinse il premio per la narrativa con Vestivamo alla marinara; negli anni successivi per le suggestive viuzze del paese si videro passeggiare Mario Soldati, Dominique Fernandez, Roberto Vacca, Luciano De Crescenzo, Gesualdo Bufalino, Giovanni Macchi, Saul Bellow, Banana Yoshimoto e Antonio Tabucchi.
Dopo la prematura scomparsa del professor Tanturri, il 21 dicembre 2001, il Premio ne porta il nome, a ricordo della sua figura carismatica. A portare avanti l'opera della Fondazione, assicurandone la continuità della tradizione morale, culturale, sociale e scientifica, è ora il giovane Manfredi Tanturri de Horatio, figlio del fondatore, che viene coadiuvato da consiglieri scelti tra l'elite culturale più vicina al Premio.
mario carillo - napoli-news.net
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