Vitigni autoctoni. E' il momento di controllarli
Roma, 22 settembre 2009. E' il momento di controllare i vitigni autoctoni. Perche' mai? Perche' in questo periodo, con frutti e foglie, e' possibile individuarli con facilita', anche con una semplice ispezione visiva, contrariamente al periodo di latenza durante il quale occorre un controllo piu' dettagliato. Il motivo della richiesta, che facciamo al ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, e' dovuto agli scandali del settore che, ogni tanto, assurgono agli onori della cronaca: far passare come vitigno autoctono e quindi vino, con i relativi prezzi, un vitigno internazionale (Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Sauvignon Blanc, Pinot Noir ecc.). In Italia i vitigni autoctoni sono 350, il piu' alto numero nel mondo. Occorre valorizzare questo patrimonio ineguagliabile ma, soprattutto, occorre evitare le solite fregature dei soliti furbi che realizzano contraffazioni vendendo, a caro prezzo, un vino "globalizzato" come autoctono. Vorremmo sapere dal
ministro Zaia se tali ispezioni siano state fatte nel passato, quali siano statti i risultati e se intende procedere a salvaguardia della nostra produzione di qualita' e dei consumatori.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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