Roma, 30 Settembre 2009. Le etichette per frutta e verdura sono obbligatorie. Nel cartellino esposto vanno indicati:
1. Prezzo.
2. Varieta' (es. mele golden).
3. Categoria. Sono tre: extra, 1 e 2.
4. Provenienza. Obbligatoria l'indicazione dello Stato (es. Italia), facoltativa quella di una regione o zona (es. Sicilia o Cilento).
Chi non adempie a tale obbligo e' soggetto alla sanzione amministrativa che va da 350 a 15.500 euro (1). All'obbligo di etichettatura non sono tenuti i coltivatori che vendono direttamente al consumatore.
Da una nostra indagine a Roma abbiamo riscontrato il rispetto della norma nella grande distribuzione organizzata, mentre lascia a desiderare quella nella piccola distribuzione, cioe' nei cosiddetti mercati rionali. Non comprendiamo, inoltre, il motivo della esenzione dell'obbligo delle etichette per i coltivatori diretti, cioe' di coloro che un tempo si chiamavano contadini e oggi imprenditori agricoli. La domanda la rivolgiamo al ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia, il quale occupa il suo tempo proponendo la dicitura dell'etichetta anche in dialetto (2). Sarebbe opportuno che si impegnasse a far rispettare la legge in vigore e tutelasse i consumatori e agricoltori, imponendo l'obbligo delle etichette anche ai contadini, ovvero agli imprenditori agricoli.
Per approfondimenti si veda: http://sosonline.aduc.it/scheda/etichettatura+alimenti_15469.php
(1) Decreto legislativo n.306/2002
(2) http://www.aduc.it/comunicato/etichette+alimentari+dialetto+italiano+tomba+dell_16385.php
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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