COMUNICATO STAMPA
Lunedì 26 maggio 2008 ore 17:30
presentazione del libro
< DOVEVA MORIRE >
Chi ha ucciso Aldo Moro – Il giudice dell'inchiesta racconta
di Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato
Interverranno con gli Autori:
Lanfranco Vaccari, Direttore de " Il Secolo XIX"
Toni Capuozzo, Vice Direttore Tg 5 – Gruppo Mediaset
Elisabetta Tonizzi, Docente di Storia Contemporanea Università di Genova
Paolo Pisa, Ordinario di Diritto Penale Università di Genova
Genova, Aula Magna dell'Ateneo, Via Balbi n.5
Lunedì 26 maggio 2008, alle ore 17,30, con la collaborazione di Università degli Studi di Genova, Comando Militare Esercito "Liguria" e Associazione Culturale Satura, nell' Aula Magna dell' Ateneo, Via Balbi n.5, Genova, avrà luogo la presentazione del volume "Doveva morire" Chi ha ucciso Aldo Moro – Il giudice dell'inchiesta racconta, di Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato.
No, nessuna dietrologia. Sembra che oggi in Italia non si possa parlare di Moro se non per dire che non c'è niente da dire. Invece proviamo a mettere insieme tutto quello che sappiamo e soprattutto quello che ancora non abbiamo avuto modo di conoscere. Fatti, documenti, testimonianze sono lì, davanti a noi. Non dietro.
Dalle conclusioni del giudice Imposimato:
"Con il trascorrere degli anni e l'acquisizione di nuove prove – afferma Imposimato – e soprattutto dopo il lavoro di redazione di questo libro mi appare chiara una cosa: il sequestro Moro, partito come azione brigatista alla quale non è estranea l'appoggio della Raf e l'interessamento, per motivi opposti, di Cia e Kgb, è stato gestito direttamente dal Comitato di crisi costituito presso il Viminale. Il delitto Moro non ha avuto una sola causa. Ma ha rappresentato il punto di convergenza di interessi disparati.
In questa operazione perfettamente riuscita, sono intervenuti la massoneria internazionale, agenti della Cia [Ferracuti, criminologo che tracciò il profilo del Moro non più Moro dentro il covo delle Br], del Kgb [l'agente Sokolov presentatosi a Moro come studente borsista], la mafia [Pippo Calò che si interessò con i suoi contatti con la Banda della Magliana per scoprire il covo] ed esponenti del governo [Cossiga ministro dell'interno ed Andreotti pres. del Consiglio], gli stessi inseriti nel comitato di crisi. Tutti questi dopo il 16 marzo, hanno vanificato le opportunità emerse per salvare la vita di Moro, spingendo di fatto le Br ad ucciderlo".
Nella storia del delitto Moro, chiude il ragionamento il giornalista Provvisionato, la prudenza è d'obbligo: occorre evitare di passare da una verità di comodo ad una scarsamente dimostrata. Ma occorre anche evitare l'errore opposto: pretendere prove matematiche assolute, granitiche per dimostrare un fatto.
Come avete capito, leggendo queste righe iniziali, questo non è il solito libro sul rapimento e uccisione del presidente Aldo Moro.
Scritto a due mani dal giudice istruttore che seguì, tardivamente le indagini e da un giornalista che si occupò del caso, ricostruisce a mò di istruttoria tutti i misteri, i lati oscuri della vicenda.
SATURA associazione culturale centro per la promozione e la diffusione delle arti
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