A Trieste la situazione è ben più preoccupante di quanto non emerga dalle notizie degli ultimi giorni.
L’ultima notizia sparata con grande clamore sui media nazionali riguarda, infatti, uno scarico a mare di residui di demolizione dei cantieri edili per un volume di rifiuti riscontrato di 4.000 metri cubi. Le indagini avrebbero coinvolto un centinaio di uomini, con grande dispiegamento di mezzi aerei e navali. C'è qualcosa che non quadra visto il risultato assai modesto..... e comunque perché si è lasciato scaricare a mare i rifiuti per mesi?
Magari avrebbero dovuto bloccare subito il cantiere così si evitava la prosecuzione del reato e il suo aggravamento....
Le altre discariche che sono state denunciate sono decisamente più preoccupanti. Andiamo dal terrapieno di Barcola, discarica a mare di fanghi industriali e diossina (120.000 metri quadrati di superficie per oltre 500.000 metri cubi di rifiuti), alla discarica Acquario a Muggia, altra discarica costiera da circa 30.000 metri quadrati con circa 160.000 metri cubi di rifiuti tossici (idrocarburi e metalli pesanti tra cui il mercurio), ad altre discariche costiere a Muggia dove sarebbero stati seppelliti anche resti provenienti dalle esumazioni dei cimiteri provinciali, passando per la Valle delle Noghere (confine tra Trieste e Muggia), che sbocca in mare e dove sono stati scaricati almeno 20 milioni di metri cubi di rifiuti industriali. Non ultime anche le altrettanto preoccupanti discariche sul Carso.
Sono stati denunciati alcuni allevamenti di mitili che si trovano proprio di fronte a queste discariche e che sono stati inevitabilmente contaminati senza che l'autorità giudiziaria intervenisse in alcun modo.
Un esposto è stato presentato sugli inquinamenti dell’inceneritore di Trieste.
Tutto lettera morta, obbligando gli esponenti a rivolgersi alle autorità comunitarie.
In seguito a questa attività di denuncia civile, nonostante i reati siano perseguibili d’ufficio, è conseguita una condanna con Decreto Penale, senza contraddittorio e senza esercizio di difesa, contro un aderente all’Associazione Contro Tutte le Mafie, non per calunnia o diffamazione, ma per aver rappresentato senza titolo una associazione ambientalista.
Avverso al Decreto Penale si è presentata opposizione.
Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
099.9708396 – 328.9163996 – 348.1352344
www.controtuttelemafie.it
www.malagiustizia.eu
www.ingiustizia.info
www.illegalita.altervista.org
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