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martedì 20 maggio 2008

Aulla: Giudice Caselli parla ai giovani di legalita'

IL COMUNICATO STAMPA

LEGALITA' E FIDUCIA AD AULLA

IL GIUDICE CASELLI PARLA AI GIOVANI


Il neo procuratore capo di Torino incontra gli studenti e i cittadini della provincia di Massa


Voglia di regole e di legalità, ma soprattutto un grande bisogno di tornare alla fiducia gli uni negli altri: è di questo che i nostri giovani hanno veramente bisogno e un'associazione di genitori come l'A.Ge., radicata da quasi quarant'anni nel territorio massese, non poteva mancare di intervenire.

Un intervento da subito autorevole, perché sarà proprio Gian Carlo Caselli, nominato lo scorso 30 aprile nuovo procuratore capo della Repubblica di Torino, ad inaugurare il ciclo d'incontri sul tema della fiducia. L'incontro è stato fortemente voluto dall'Associazione Genitori "Alice e Flavio", e promosso di concerto con il Comune di Aulla.

Il magistrato torinese, procuratore capo antimafia a Palermo dal '93 al '99, poi rappresentante italiano a Bruxelles nell'organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata, incontrerà gli studenti degli istituti della provincia e i cittadini del comprensorio sabato 24 maggio, alle ore 9,30 nel Cinema Teatro "Città di Aulla".

Caselli, noto per aver condotto per oltre un decennio famose inchieste sulle Brigate Rosse e Prima Linea, arriverà ad Aulla direttamente da Palermo, dove venerdì 23 maggio aprirà la giornata commemorativa della strage di Capaci, in cui persero la vita, sedici anni fa, Francesca Morvillo, tre uomini della scorta e il giudice antimafia Giovanni Falcone, di cui il procuratore di Torino raccolse, come recita un suo volume, "L'eredità scomoda".

Nel convegno in svolgimento ad Aulla, Caselli relazionerà sul tema "Legalità e Giustizia". Seguirà un dibattito aperto agli alunni e a tutta la cittadinanza. Si parlerà anche di "Libera", l'associazione presieduta da Don Luigi Ciotti, alla quale aderiscono attualmente più di mille gruppi nazionali, nata nel '95 per favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie.

Una partenza in grande stile per l'iniziativa, cui hanno già dato adesione personaggi di grande calibro del mondo della cultura e dello spettacolo, e che viene definita dal sindaco di Aulla Roberto Simoncini un'importante occasione per il territorio per affrontare, attraverso il confronto con personalità significative, tematiche di primaria valenza sociale. Analoga soddisfazione esprime la presidente A.Ge. Marina Pratici che sottolinea la necessità prioritaria di investire nei giovani, rafforzando quella vicendevole fiducia che sta alla base del dialogo generazionale e istituzionale, al fine di promuovere una reale cultura della partecipazione.

Il ciclo d'incontri culminerà in una conferenza autogestita dai ragazzi, che produrranno elaborati sulle tematiche affrontate nei vari appuntamenti, vertenti sul tema fondante della fiducia. All'importante evento di apertura dell'iniziativa presenzieranno, tre le altre Autorità, il prefetto di Massa Carlo Striccoli, il vescovo diocesano Eugenio Binini, il presidente della Provincia Osvaldo Angeli, la presidente regionale A.Ge. Rita Manzani Di Goro, i sindaci e i dirigenti scolastici provinciali e Monsignor Antonio Vigo, amico personale del noto magistrato torinese.

L'iniziativa sarà preceduta dall'incontro formativo "Genitori e scuola: voglia di partecipazione", organizzato dalla vicina A.Ge. di Fivizzano venerdì 23 maggio alle ore 21 presso l'hotel Sicomoro di Fivizzano, grazie a un contributo della Regione Toscana.

addettostampa@agetoscana.it – cell. 328 1971777



1 commento:

  1. Gent.mo dr Caselli, come mai lo Stato di diritto non ha pensato di arrestare le persone che si sono passati dall'uno all'altro la borsa del dr Borsellino con la sua agenda dentro e non siano stati accusati di sottrazione di documenti importanti ai fini della sicurezza dello Stato? Perchè le forze dell'ordine intervenute sul posto non hanno pensato a presidiare il luogo fino all'arrivo del Procuratore incaricato impedendo che alcuno si potesse avvicinare a sottrarre prove ed in modo che la borsa non venisse toccata? Queste semplice operazioni rituali non solo allora non sono state osservate ma nessuno ancore oggi ne chiede l'addebito affinchè non possano più succedere. Allora si che avremo la speranza di poter passare ai giovani la correttezza di legalità e che la giustizia esiste. Grazie

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