La Campania felix, da sempre terra di grande vocazione viticola e di grandi vini, è riuscita a superare le difficoltà del passato e riconquistare stima e fiducia nel mondo enologico quella posizione di preminenza che le spetta. Poeti come Plinio il vecchio, Virgilio, Orazio, Catullo hanno lasciato splendide pagine sul nettare degli dei. Nell'antica Pompei per un'anfora di vino si era disposti a cedere uno schiavo.
A dare maggiore impulso a questo settore che vanta una produzione di oltre due milioni di bottiglie, il VII confronto qualità/prezzo, organizzato dall'Enobby Club Napoli e riservato alle "Bollicine" della Campania (spumanti originati da vitigni autoctoni) ed al Piedirosso vinificato in purezza. I riconoscimenti sono andati alla "Falanghina Spumante DOC Brut" della Cantina Sociale di Solopaca, medaglia d'oro; medaglia d'argento al "Caputo Brut metodo classico – millesimato Asprinio di Aversa" delle Cantine Caputo medaglia di bronzo all'"Astro extra –dry Falanghina V.S.Q" delle Cantine degli Astroni; medaglia d'oro al "Malatesta", Piedirosso dell'Azienda Vini Orsini di Antonio Orsini; medaglia d'argento al "Gaurum"- Sannio Piedirosso DOC dell'Azienda Torre Gaia; medaglia di bronzo al "Taburno Piedirosso DOC" dell'Azienda Ocone
La cerimonia di premiazione, preceduta da una Tavola rotonda si è svolta presso la direzione del quotidiano economico Il Denaro. Relatori del convegno, il prof. Paolo Celentano (giudice), il prof. Alfonso Barbarisi (medico); il prof. Giancarlo Moschetti (docente di microbiologia agraria dell'Università di Palermo), il dr. Alberto Caronte della Regione Campania e il dr. Francesco Vaccaro, direttore dell'Osservatorio Appennino Meridionale dell'Università di Salerno, hanno affrontato il problema sulla certificazione di incontaminazione e delle giuste caratteristiche organolettiche che ai fini commerciali, coinvolge anche i vini. Moderatore il dr. Raffaele Beato.
Ospite gradita della manifestazione, Marisa Fierro alla quale la presidente Lia Ferretti ha consegnato, a nome del Consiglio e dei soci del Club, una targa in memoria del maestro Aurelio Fierro, "ambasciatore nel mondo della cultura enogastronomica di Napoli mobilissima.
La commissione giudicatrice ha voluto aggiungere, al riconoscimento della qualità dei primi classificati, espressioni di compiacimento agli altri 30 vini in competizione, anch'essi prodotti da note aziende
I premi EnoHobby, sono molto ambiti perché promossi e assegnati da veri cultori del vino. L'attività del sodalizio i cui soci sono avvocati, medici, ingegneri si svolge prevalentemente nel difendere i produttori del buon vino; nell'usare la cultura come arma per la difesa del patrimonio enologico italiano; diffondendo l'arte di umanizzare la vita con la vite con visite a cantine, fondi, enoteche.
L'Eno Hobby Club di Napoli, presieduto dalla giornalista-scrittrice Lya Ferretti, opera come delegazione della Comunanza dell'ordine dei Colli malatestiani di Gradara, in omaggio all'attenzione riservata dai Borbone alla vite ed all'arte dei vignaioli del Regno. L'identità del sodalizio fu completata, anni addietro, in Eno Hobby Club Napoli - Confraternita dei Borbone. Si ricorderà che fu proprio una legge borbonica a differire la data del cambio di casa dal 4 novembre al 4 maggio, evitando cosi che le provviste familiari dei vini si danneggiassero col movimento dei carri carichi di masserizie.
Suggestive le cerimonie ufficiali, dove presidente e consiglieri, indossano una lunga cappa di velluto e seta nei colori azzurro e bianco. Il giglio bianco in campo azzurro, appuntato al bavero dei soci ricorda il riferimento di ispirazione borbonica. La toga realizzata da noti sarti ricalca costumi d'epoca rinascimentale dei vari Paesi o del luogo d'appartenenza di ogni Club.
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Mario Carillo <mcarill@tin.it>
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