In occasione del trentennale della legge 180, i Fogli d'informazione, la rivista del movimento della nuova opsichiatria italiana, diretta da Paolo Tranchina e Agostino Pirella, hanno pubblicato un numero speciale intiolato: LEGGE 180 XXX ANNO. Si tratta di un testo impegnativo di oltre 250 pagine, con 53 interventi, che intende rappresentarei diversi aspetti della riforma psichiatrica italiana, la moltitudine delle voci dei suoi protagonisti: operatori, amministratori, utenti, familiari, magistrati, l'intreccio tra pratiche, culture, scienza e politica.
Il testo inquadra la nascita della nuova legge nel clima politico e sociale della fine degli anni '60, anche in rapporto ad altre leggi, come quella dell'aborto e del divorzio. Nella prima parte si fa un bilancio delle lotte antistituzionali, che hanno portato l'Italia, unico paese al mondo, alla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici. Si tratta di un atto fondamentale di altissima eticità e di innovazione istituzionale che ha permesso di organizzare i servizi territoriali in modo aperto e partecipato, incidendo sullo stigma e l'esclusione sociale. Vengono poi affrontati in modo critico i problemi pratico-teorici di applicazione della legge, soffermandosi anche su problemi emersi di recente come l' elettroshock, la castrazione chimica, la modificazione del Trattamento Sanitario Obbligatorio. Si approfondiscono i temi fondamentali della riforma: la deistituzionalizzazione, i nuovi servizi territoriali, le cooperative, gli psicofarmaci, l'amministrazione di sostegno, i minori, la normalità, l'arte-terapia, i rapporti con la psicologia, ecc. Testimoni privilegiati lavorano sui collegamenti tra Psichiatria Democratica e Magistratura Democratica, i rapporti con il carcere e l'ospedale psichiatrico giudiziario, anche alla luce dei recentissimi provvedimenti legislativi, che inseriscono la sanità carceraria nel Servizio Sanitario Nazionale. Si indicano i punti nodali che hanno favorito il successo della riforma: il grande lavoro di coinvolgimento collettivo a partire dalla stampa e i media. La legge 180 ha restituito alla follia il diritto di appartenere alla consapevolezza di tutti, come di tutti è il rischio, la paura di impazzire. Fondamentale, in questo processo, è stata la capacità del movimento di coniugare sistematicamente le conoscenze tecniche più raffinate, psichiatria, psicologia, psicoterapia con la vita, la quotidianità di tutti. Nella parte conclusiva, operatori stranieri, dal Brasile, Francia, Germania e Slovenia approfondiscono i rapporti tra la legge 180 e i loro paesi offrendo interessanti riflessioni di ordine generale.
(Abbonamento a 4 numeri: Privati E. 30, Istituzioni 60, CCP 81552713 a DBA Firenze)
Cordialmente
Paolo Tranchina, e-mai: tranteo@cosmos.it
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