Firenze, 5 Settembre 2009. La certezza dei diritti e dei doveri dovrebbe essere il pilastro del nostro sistema. Ma la realta' e' il perfetto contrario. Prendiamo ad esempio due fatti di questi giorni.
1 - Entrata in funzione la norma che persegue penalmente chi e' clandestinamente presente sul territorio italiano, un giudice di pace di Recco (Genova) ha deciso di non procedere contro un clandestino albanese perche' "incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia e svolgeva un'attivita' lecita, seppure in forma irregolare, cosi' che non appariva giustificata l'azione penale nei suoi confronti" (1).
2 - Le nuove norme del codice della strada (legge 94/2009) hanno stabilito, art. 219-bis (Ritiro, sospensione o revoca del certificato di idoneita' alla guida): "... 2. Se il conducente e' persona munita di patente di guida, nell'ipotesi in cui, ai sensi del presente codice, sono stabilite le sanzioni amministrative accessorie del ritiro, della sospensione o della revoca della patente di guida, le stesse sanzioni amministrative accessorie si applicano anche quando le violazioni sono commesse alla guida di un veicolo per il quale non e' richiesta la patente di guida. In tali casi si applicano, altresì, le disposizioni dell'articolo 126-bis (ndr: sistema patente a punti)". Abitualmente la polizia locale limita la decurtazione di punti solo alle infrazioni che comportano anche misure limitative della patente di guida (!). Ora una disposizione operativa della polizia municipale di Verona, ha stabilito che quando si multa un ciclista gli si rilascia il verbale con tutte le sanzioni previste come se avesse la patente; dopo, in ufficio, verra' fatta una verifica sui terminali per la titolarita' della patente e il verbale verra' perfezionato (2).
Due norme che in piu' occasioni abbiamo criticato per incostituzionalita' e incivilta' giuridica, ma norme che esistono e che i tutori dell'ordine devono applicare... ma cosi' non e' e ognuno si arrangia come puo':
1 - il giudice che non applica il reato di clandestinita';
2 - i vigili che interpretano e applicano in parte le nuove sanzioni e, invece di applicare le norme con l'onere di farlo, scaricano sul cittadino questa incombenza (il ciclista senza patente di guida non potra' conciliare subito ma solo dopo che, andando all'ufficio dei vigili, sara' stato accertato il suo status ed emesso nuovo verbale).
Il risultato e' incertezza di doveri e diritti e l'invito comunque a violare le leggi perche' c'e' una buona possibilita' di farla franca. Questo e' il Paese di Arlecchino dove ci si lamenta che tutti siano evasori fiscali e tutti violano le leggi.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
(1) http://immigrazione.aduc.it/notizia/immigrazione+clandestino+assolto+proprio+status_112189.php
(2) http://avvertenze.aduc.it/notizia/vigili+verona+decurtazione+punti+patente+ciclisti_112196.php
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
Email aduc@aduc.it
Tel.055290606
In Italia, che è stata la culla del diritto, succedono cose al limite della follia.
RispondiEliminaUno, sebbene recidivo, ruba un pacchetto di wafer da 1,80 euro e viene condannato a tre anni di reclusione.
Un altro che aggredisce e picchia a sangue due ragazzi solo perché di diverso orientamento sessuale e ne manda uno all'ospedale in gravi condizioni, viene denunciato a piede libero.
Stessa indulgenza per chi ubriaco, ha investito e ucciso magari pure senza fermarsi, qualche innocente che attraversava la strada.
E si può andare avanti all'infinito.
Che fiducia può avere il cittadino nei confronti di una giustizia-farsa come la nostra? Montagne di leggi e nessuno che le faccia rispettare, tempi di giudizio inimmaginabili in qualsiasi altro paese civile, nessuna certezza di pena, si può delinquere, uccidere, rubare, truffare come si vuole, in Italia le conseguenze sono ridicole.
Basta.
E' ora di finirla.
Non ne possiamo davvero più di questa pseudo-giustizia vergognosa!
Paola