Tromba e corno furono poi aggiunti progressivamente per particolari esibizioni live, così come le voci di Sarah Leonard (“Memorial”) o Hilary Summers (“The Diary of Anne Frank” e “Cycle of Disquitude”) . Sono circa le ventuno e venti quando il geniale compositore inglese in totale black look, affiancato dal numeroso ensemble, si presenta sul palco del Piccinni di Bari. Ad aprire il concerto in un cambio di programma , le struggenti note di “Molly”,”Eddie” e “Nadia” brani tratti dalla colonna sonora di “Wonderland” di Michael Winterbottom , a cui seguiranno alcuni temi tratti da “ The Libertine” (“The Mistress”, “Against Constancy”, “A Satire Against Reason”) di Laurence Dunmore.
A concludere la prima parte della performance, i brani “Wheelbarrow Walk”, “Fish Beach” e “Knowing the Ropes” tratti dalla celebre colonna sonora “Drowning by Numbers”(Giochi nell’acqua) di Peter Greenaway, complessa ed articolata, ispirata ad una serie di variazioni sulla sinfonia concertante di Mozart per ensemble di venti strumenti, a cui ne seguiranno altri tratti da “ Prospero’s books” (“ Prospero’s Curse”,”Yellow Sands”, “Mirando”).
La musica di Michael Nyman giunge lieve al cuore, disegnando melodie essenziali ma mai banali, sostenute da intrecci di archi che ne sostengono l’incedere ritmico mediante la ripetizione insistita di frasi elementari . In equilibrio tra classicismo e modernità, le composizioni rappresentano una sintesi perfetta di folk, minimalismo, sperimentalismo attraverso le quali il guru inglese sembra scarnificare all’essenza il processo armonico mediante una rarefazione progressiva del suono.
La seconda parte del concerto, si apre invece in una performance di solo piano con i brani “Big My secret”, “Silver Fingered Fling” e “The Heart Asks Pleasure First ” tratti dalla celebre colonna sonora “The Piano”(Lezioni di Piano della regista australiana Jane Campion) .
A conclusione, vera e propria “chicca”della tappa barese, Michael Nyman in prima assoluta nazionale propone “ Violin concerto nr.2” (violino solo) scritto per
Il pubblico entusiasta applaude in una prolungata standing ovation, il maestro appare visibilmente emozionato dinanzi ad una platea così numerosa, il concerto termina ma le note oniriche e malinconiche della “decay music” di Michael Nyman sembrano riecheggiare nella memoria della coscienza di ognuno di noi.
Claudia Mastrorilli




Vorrei far presente alla gentile sign.ra Mastrorilli, che quella che lei chiama 'prolungata standing ovation' consisteva semplicemente nel pubblico già in piedi nell'atto di andarsene (sebbene ancora in parte educatamente applaudente) durante la precedente uscita degli artisti...Pubblico che ha rincarato la dose degli applausi seplicemente quando, ormai di spalle verso l'uscita, si è vista ricomparire sul palco il gruppo degli artisti.
RispondiEliminaAggiungerò che c'è stato anche un breve bis, ma del tutto gratuito...
Luca