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mercoledì 21 maggio 2008

Bari - 'Oltre' la musica con Michael Nyman e la sua Band

La Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli si è arricchita ieri, nella location del Teatro Piccinni di Bari, gremito all’inverosimile, di un prestigioso appuntamento musicale : Michael Nyman accompagnato dalla sua band. Il compositore londinese, classe 1944, considerato come uno dei maestri indiscussi del minimalismo, la corrente musicale di Philip Glass, John Adams, Steve Reich e Wim Mertens, ha presentato alcuni dei suoi brani più celebri tratti dalle colonne sonore di cui è autore e che l’hanno reso famoso in tutto il mondo.

La Michael Nyman Band (Michael Nyman-pianoforte e direzione, Francesco D’Orazio-primo violino-, Gabrielle Lester-violino-, Catherine Thompson- violino-, Nicholas Barr- viola-, Anthony Hinnigan- violoncello-, David Roach- sax soprano/alto- Simon Haram- sax soprano/alto-, Andrew Findon- sax baritono-flauto- ottavino-, Nigel Gomm-tromba-, David Lee- corno francese- Nigel Barr- trombone e tuba-, Martin Elliott- basso elettrico-), nasce dall’orchestra che accompagnava Nyman durante l’esecuzione de “Il Campiello” di Carlo Goldoni sul palcoscenico del National Theatre nell’ottobre del 1976. Originariamente strutturata come una band che sapeva affiancare magistralmente strumenti musicali antichi come la ribeca e la cennamella ai più attuali come il sassofono ed il banjo, la cui finalità era quella di potenziarne il suono senza l’utilizzo di sistemi di amplificazione, successivamente divenne amplificata fino a raggiungere l’organico standard di un quartetto d’archi, tre sassofoni, trombone basso, chitarra basso e pianoforte.

Tromba e corno furono poi aggiunti progressivamente per particolari esibizioni live, così come le voci di Sarah Leonard (“Memorial”) o Hilary Summers (“The Diary of Anne Frank” e “Cycle of Disquitude”) . Sono circa le ventuno e venti quando il geniale compositore inglese in totale black look, affiancato dal numeroso ensemble, si presenta sul palco del Piccinni di Bari. Ad aprire il concerto in un cambio di programma , le struggenti note di “Molly”,”Eddie” e “Nadia” brani tratti dalla colonna sonora di “Wonderland” di Michael Winterbottom , a cui seguiranno alcuni temi tratti da “ The Libertine” (“The Mistress”, “Against Constancy”, “A Satire Against Reason”) di Laurence Dunmore.

A concludere la prima parte della performance, i brani “Wheelbarrow Walk”, “Fish Beach” e “Knowing the Ropes” tratti dalla celebre colonna sonora “Drowning by Numbers”(Giochi nell’acqua) di Peter Greenaway, complessa ed articolata, ispirata ad una serie di variazioni sulla sinfonia concertante di Mozart per ensemble di venti strumenti, a cui ne seguiranno altri tratti da “ Prospero’s books” (“ Prospero’s Curse”,”Yellow Sands”, “Mirando”).

La musica di Michael Nyman giunge lieve al cuore, disegnando melodie essenziali ma mai banali, sostenute da intrecci di archi che ne sostengono l’incedere ritmico mediante la ripetizione insistita di frasi elementari . In equilibrio tra classicismo e modernità, le composizioni rappresentano una sintesi perfetta di folk, minimalismo, sperimentalismo attraverso le quali il guru inglese sembra scarnificare all’essenza il processo armonico mediante una rarefazione progressiva del suono.

La seconda parte del concerto, si apre invece in una performance di solo piano con i brani “Big My secret”, “Silver Fingered Fling” e “The Heart Asks Pleasure First ” tratti dalla celebre colonna sonora “The Piano”(Lezioni di Piano della regista australiana Jane Campion) .
A conclusione, vera e propria “chicca”della tappa barese, Michael Nyman in prima assoluta nazionale propone “ Violin concerto nr.2” (violino solo) scritto per il barese Francesco D’Orazio .

Il pubblico entusiasta applaude in una prolungata standing ovation, il maestro appare visibilmente emozionato dinanzi ad una platea così numerosa, il concerto termina ma le note oniriche e malinconiche della “decay music” di Michael Nyman sembrano riecheggiare nella memoria della coscienza di ognuno di noi.

Claudia Mastrorilli

1 commento:

  1. Vorrei far presente alla gentile sign.ra Mastrorilli, che quella che lei chiama 'prolungata standing ovation' consisteva semplicemente nel pubblico già in piedi nell'atto di andarsene (sebbene ancora in parte educatamente applaudente) durante la precedente uscita degli artisti...Pubblico che ha rincarato la dose degli applausi seplicemente quando, ormai di spalle verso l'uscita, si è vista ricomparire sul palco il gruppo degli artisti.
    Aggiungerò che c'è stato anche un breve bis, ma del tutto gratuito...
    Luca

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