IN ATTESA DI BERLUSCONI. LA SPAZZATURA AUMENTA.
Napoli, 19/05/08. Il fallimento di De Gennaro, il ritiro da parte del Consiglio Comunale del sito di Chiaiano (Napoli) per lo smaltimento della spazzatura, l'assalto al campo Rhom di Ponticelli, sono gli ultimi avvenimenti che confermano che dietro il grave e drammatico problema dello smaltimento dei rifiuti, si sta consumando una stagione politica e culturale che poneva al centro della società i cittadini, le loro esigenze, i loro bisogni, i loro doveri.
Ormai Napoli è in piena crisi morale!
Abbiamo assistito per mesi, impotenti, alla sistematica sconfitta, dei referenti dello Stato , mentre diventano s empre più evidenti i comportamenti illegali, le regole vengono abbandonate, non esiste più la convivenza civile e la coesione sociale.
Quando si sceglie una soluzione ad un problema collettivo ed una parte si oppone con la violenza e vince la sua battaglia, la sconfitta delle istituzioni è grande, per recuperare occorre ancora più forza, più determinazione di prima occorre più coraggio.
Quando per giorni si è permesso di fare a Pianura quello che tutti hanno visto, la sconfitta della collettività è stata grande, occorreva una svolta dura ed energica per ritornare a governare il territorio e per risolvere in parte l'emergenza rifiuti.
Tutto questo non c'è stato, ad ogni individuazione di un sito c'è stata una rivolta, sempre più governata da comportamenti deviati.
Il Prefetto, il Questore, il Commissario di Governo, i dirigenti delle ASL, i docenti universitari , le associazioni i categoria, gli ordini professionali, gli imprenditori ed i sindacati, nessuno si è mosso, nessuno agisce ora che la situazione si è aggravata, nessuno fa una proposta concreta, nessuno si dimostra in grado di risolvere il problema della emergenza rifiuti nella nostra Regione.
Insieme alla politica è l'intera classe dirigente di Napoli e della Regione che è fallita, nessuno che abbia ruoli importanti e decisivi nei nostri territori può essere salvato in questo sfascio generale.
Intanto aumentano i comportamenti violenti. Gli episodi di rivolta, che si registrano in queste ore, seguono una precisa regia, un canovaccio sperimentato di bl occhi stradali a cascata, che creano il totale intasamento delle strade della città. Questa strategia è messa in atto da conosciuti esponenti della destra violenta napoletana, che si fa forte dei giovani arrabbiati e senza motivazioni sociali che sono proliferati in città e sono conosciuti per il loro uso invadente e prevaricatore dei motorini, insieme a figure sempre più chiaramente individuabili legate alla delinquenza organizzata.
Tutti aspettano Berlusconi, che verrà a Napoli il 21 Maggio 2008 e si presenterà come il salvatore della città, il suo prossimo padrone.
A Napoli, si è addirittura andato oltre, se a Milano sono contro i campi dei Rohm, a Napoli,per una denuncia di rapimento è stato saccheggiato e devastato il campo di Ponticelli, assaltato con le bottiglie molotov, tanto da essere portati ad esempio negati vo di intolleranza etnica.
Perfino Maroni ha dovuto riprovare l'accaduto.
La speranza di questi nuovi "lazzari", è quella di ottenere dal nuovo Governo,altra assistenza per gli eterni disoccupati organizzati napoletani, che sono sempre pronti a schierarsi con i vincitori.
In questo contesto i cittadini si ritirano ancora di più nel loro privato, sconcertati e delusi, mentre tra di loro comincia a serpeggiare la paura.
La domanda che tutti si pongono è: che cosa ci aspetta in questa nostra Napoli tanto simile a Beirut?
Una città senza morale, senza risposte che muore insieme alle sue speranze di cambiamento.
Nessuno credeva a Romano Prodi qua ndo diceva che sarebbe andato in Parlamento a registrare il voto contrario al suo Governo, nessuno gli ha creduto quando ha detto che non si sarebbe candidato, nessuno gli ha creduto nemmeno quando si è dimesso da presidente del Partito Democratico.
La sua posizione è quella delle persone perbene, chi perde lascia e si ritira nel suo privato, quello che non ha fatto Berlusconi, quello che non ha fatto Bassolino.
Il gesto utile ad incanalare la drammatica situazione in cui viviamo era quello delle dimissioni del Presidente della Regione, che ha visto crollare anche la struttura della sua maggioranza, con la uscita di scena di Mastella e con l'abbandono di De Mita del Partito Democratico.
Riprendere i comportamenti normali della moralità pubblica, avrebbe consentito l'apertura di una ampia discussi one politica e di un coinvolgimento generale di tutte le forze istituzionali e politiche per risolvere il problema.
Napoli non perdona a nessuno, anche perché consente tutto!
L'amore grande che questa città ebbe nei confronti di Achille Lauro,il "Comandante", si consumò tutto in un pomeriggio di una domenica di Maggio del 1962 quando, con il pretesto che la squadra del Napoli era retrocessa in serie B, fu distrutto il San Paolo, lo stadio di calcio da lui voluto e frutto della sua politica di assalto al territorio.
Qualcuno sta soffiando sul fuoco per raggiungere il risultato di vincere le prossime elezioni amministrative e allontanare per sempre la possibilità che la sinistra possa tornare a governare.
Ci dispiace dirlo, il futuro sarà duro, recuperare una nuova immagine non sarà ne semplice ne facile.
Nessun commento:
Posta un commento