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lunedì 30 settembre 2013

Italia: Final Destination, IVA al 22% ; Tutta colpa del Mes o irresponsabilità politica ?

Siamo arrivati alla data fatidica dell’aumento dell’IVA che dal 1 di ottobre passerà al 22%, per molti prodotti tra cui Benzina, Auto ed altro sarà l’ora della verità. A soffrirne il popolo dei consumatori , e  le aziende  che avranno la loro batosta finale , tra le verità quella universalmente riconosciuta  che valuta come da meno consumi  si recuperano meno introiti collegati  all’ IVA . La Politica non si e’accorta della riduzione dei consumi che nell’ultimo anno, ha portato  a 5 miliardi in meno  di entrate per lo stato di IVA. A cosa serve l’aumento dell’IVA ? Una delle conseguenze sarà l’aumento del sistema evasivo fiscale, che già rappresenta in Italia una grande piaga , pagata sistematicamente con miliardi di euro di evasione ogni anno. Un vero boumerang per l’Italia e per i Politicanti che non riescono a capire come  il sistema contributivo fiscale venga favorito solo dalla diminuzione delle tasse e dall’aumento dei consumi da parte della popolazione. Volendo considerare le cause di un sistema già fallito al nascere, dobbiamo valutare uno dei problemi principali collegati a dalle scelte politiche fatte anni orsono dal governo Prodi che con testardaggine ha voluto entrare nel sistema Euro non cautelandosi con il mantenimento della doppia moneta (Lira) per gli scambi interni cosa che invece ha fatto l’Inghilterra.  I conti Italiani sono sotto il controllo dell’Europa che impone le regole e può Commissariare l’Italia per l’incapacità politica di favorire la crescita, siamo già al limite prossimo e l’aumento dell’IVA sarà la destinazione finale di un fallimento annunciato. Un quadro drammatico che fonda le basi sul MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) una struttura intergovernativa sul modello del FMI composto da un consiglio di governatori degli stati membri ma amministrato da una struttura di potere occulta che impone tutte le scelte di politica macroeconomica attraverso la gestione di un fondo di circa 700 miliardi di euro. Ogni membro deve rientrare dal debito sovrano in tempi utili e fornire un lauto compenso al fondo, l’Italia dovrà dare 125.395.900.000 di euro. Il Mes nasce dal trattato di Lisbona che assieme ad altri trattati quali quello di Velsen hanno permesso all’Europa di chiudersi dietro una pena di morte annunciata. Il trattato per l’Italia fù firmato da Romano prodi e Massimo D’alema il 13 dicembre del 2007. La nuova carta europea ha abolito la sovranità popolare sia in ambito decisionale ed eliminato le carte costituzionali nazionali. Il governo del sistema è stato dato ai banchieri che sono stati posti nel cardine decisionale dell’Economia e della tesoreria europea (Bilderberg). La struttura politica degli stati membri secondo la ratifica di Lisbona avrà solo il dovere di seguire le direttive europee, i partiti dovranno uniformarsi ad una valenza europea. Un sistema certamente di potere universale che stà provocando una vera guerra bianca senza bombe o morti con un solo obbiettivo quello di creare sempre più poveri tra le popolazioni degli stati membri. L’Italia è sotto il mirino di questa destinazione finale perché la nostra politica oggi gioca con i bisogni della popolazione creando solo povertà in molte fasce sociali. 

                                                                                            Di Maurizio Cirignotta

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