SUDAFRICA 2010:
NEL CONFRONTO FRA NAZIONI VINCONO LA TRADIZIONE DELL'URUGUAY E L'ORGANIZZAZIONE DELLA SPAGNA
Secondo l'analisi di StageUp - Sport & Leisure Business, il Paese sudamericano ha ottenuto un eccellente risultato sportivo con risorse economiche e agonistiche non paragonabili alle altre tre semifinaliste.
La Spagna corona un progetto di competitività nazionale su una grande base associativa.
La tradizione sportiva dell'Uruguay e la capacità organizzativa della Spagna sono le vere e proprie rivelazione del Mondiale di calcio Sudafrica 2010. Dall'analisi di StageUp – Sport & Leisure Business sugli indicatori economici e calcistici delle 32 nazioni partecipanti alla fase finale dei Mondiali, emerge come la nazionale sudamericana abbia sorpreso per i risultati ottenuti sul campo rispetto alle scarse risorse economiche e di base organizzativa nel suo Paese, quella iberica mette a frutto un sistema calcistico che può contare su una vasta base associativa.
L'Uruguay continua la sua ottima tradizione ai Mondiali (10 partecipazioni di cui 2 successi), senza poter contare né su elevate risorse economiche (9mila euro di Pil pro capite – 20° posto fra le 32 partecipanti al Mondiale) né su un ampio bacino di tesserati (12,4 per ogni 100 abitanti – 20° posto) e di club (1.220 – 21° posto). Il PIL pro capite uruguagio, ad esempio, è un quinto di quello olandese, un quarto di quello tedesco e un terzo di quello spagnolo, mentre il numero di calciatori tesserati è 150 volte inferiore a quello tedesco, 27 volte inferiore a quello olandese e 16 volte inferiore a quello spagnolo.
La Spagna, dal canto suo, si avvale in particolare di una elevata numerosità di club calcistici sia in valore assoluto (oltre 18mila) sia in rapporto alla popolazione (38,74 ogni 100mila abitanti – 5° posto). Ciò sottolinea la grande vocazione spagnola all'associazionismo sportivo che negli ultimi anni si sta rivelando un modello vincente dal punto di vista agonistico e di ottimizzazione delle risorse umane.
Nazione | Ranking Fifa | Palmares | N° club di calcio | N° club su 100.000 abitanti | N° calciatori tesserati - mln | N° calciatori su 1.000 abitanti | Pil pro capite - € |
Spagna |
2° | 12 presenze e 1 semifinale |
18.190 (5°) |
38,74 (5°) |
0,6 (10°) |
13,91 (15°) |
31.182 (11°) |
Olanda | 4° | 8 presenze e 2 finali | 4.856 (10°) | 29,22 (10°) | 1,1 (8°) | 68,52 (3°) | 47.817 (3°) |
Germania | 6° | 16 presenze e 3 vittorie | 26.837 (3°) | 32,83 (8°) | 6,3 (1°) | 77,17 (2°) | 41.008 (6°) |
Uruguay | 16° | 10 presenze e 2 vittorie | 1.220 (21°) | 36,3 (6°) | 0,04 (26°) | 12,44 (20°) | 9.381 (20°) |
() fra parentesi il posizionamento in classifica fra le 32 nazioni partecipanti a Sudafrica 2010
Fonte: elaborazione StageUp – Sport & Leisure Business
Confermata la leadership del calcio europeo
L'eccezione rappresentata dall'Uruguay non scalfisce la leadership competitiva delle nazioni europee: nel 2006 in Germania furono Italia e Francia a giocarsi il titolo mentre domenica saranno Olanda e Spagna. Secondo l'analisi di StageUp, l'Europa può ancora contare su una maggiore disponibilità di risorse economiche e organizzative rispetto alle altre aree del mondo. Infatti nella Top 10 del Pil pro capite fra le 32 nazioni partecipanti ai Mondiali ben 8 sono europee; fanno eccezione solo USA (4° posto) e Australia (5°). Sempre 8 su 10 sono le nazioni europee in testa alla classifica del numero di calciatori per ogni mille abitanti, in questo caso sono extraeuropee solo Sudafrica (7°) e Cile (8°).
"Pur non essendo dimostrabile una correlazione certa e continuativa fra ricchezza delle nazioni, bacino d'utenza, sistema sportivo e risultati sul campo – afferma Giovanni Palazzi, presidente di StageUp – Sport & Leisure Business – dalla nostra analisi si nota in particolare come una rilevante base organizzativa, come quella di Spagna e Uruguay che hanno una alta numerosità di club su 100mila abitanti, può influire in maniera importante sul risultato agonistico".
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