Il
Consiglio
di Amministrazione di Hera S.p.A. e l’ Assemblea di AcegasAps
Holding
S.r.l., società che controlla Acegas-Aps S.p.A., hanno approvato
la
sottoscrizione di un
accordo quadro che
delinea i principali termini dell’aggregazione tra i due Gruppi,
disciplinando
i diversi adempimenti e le condizioni per giungere alla completa
aggregazione
tra i medesimi. I rispettivi Presidenti hanno successivamente
proceduto alla
sottoscrizione dell'Accordo Quadro.
La
prospettiva
industriale del nuovo Gruppo
Il
Gruppo
AcegasAps e il Gruppo Hera condividono numerose caratteristiche,
non
solo di carattere industriale e storico, ma anche di assetto
proprietario e di
percorso di crescita che possono favorire lo sviluppo di un
processo
aggregativo. L’integrazione tra le due realtà consente, infatti,
di valorizzare
al meglio le rispettive presenze industriali, in particolare nei settori dell’Energia,
dell’Idrico e
dell’Ambiente, sia sulle dimensioni della scala che in
quelle di ampiezza
del presidio delle filiere, consentendo di affrontare al meglio
le sfide
competitive del mercato e la prospettiva delle future gare per
l'affidamento
dei servizi.
Inoltre,
la
nuova realtà avrà una dimensione e una solidità industriale che
potrà
agevolare l’eventuale percorso aggregativo di ulteriori entità
all’interno dei
rispettivi territori, sfruttando la presenza industriale e
operativa
rinveniente dall'attuale combinazione. Il disegno
dell’aggregazione risponde a
un razionale industriale “forte” che vede quali elementi
qualificanti il
consolidamento della leadership
nell’Ambiente e nei Servizi a Rete, grazie alla
qualificata infrastruttura
industriale di cui dispongono i due Gruppi; il miglioramento
della capacità di
investimento e di efficacia/qualità del servizio sui settori
regolati e a
mercato; il consolidamento dei rispettivi presidi commerciali
nel settore
Energia; l’ampliamento del presidio territoriale e delle
sinergie industriali
anche grazie alla buona prossimità territoriale; il
consolidamento della
prospettiva finanziaria e l’apertura verso i territori dell’Est
Europa.
Il posizionamento del nuovo Gruppo
La
nuova
realtà potrà contare su un valore della
produzione superiore a 4,5 miliardi di Euro, un margine
industriale
(EBITDA) di oltre 750 milioni di Euro e un Utile Netto di circa
140 milioni di
Euro, con una solidità finanziaria testimoniata dal rapporto tra
indebitamento
netto ed EBITDA intorno a 3,2, proiettandola dunque ad essere il
secondo gruppo
nazionale tra le Local Utilities, con leadership e
posizionamenti
di assoluto rilievo:
§ primo
operatore
italiano per rifiuti trattati (5,4 milioni di tonnellate, di cui
3,7
verso parti terze);
§ secondo
operatore
per volumi di acqua venduti (300 milioni di mc);
§ terzo
operatore
nella distribuzione del gas (quasi 1,5 milioni di punti di
fornitura
e 2,9 miliardi di volumi distribuiti);
§ quinto
operatore
nella vendita energia elettrica a clienti finali (~11 TWh di
energia
elettrica venduta, con oltre 650.000 clienti);
§ settimo
operatore
nella vendita di gas naturale a clienti finali (2,8 miliardi di
mc
venduti, con quasi 1,4 milioni di clienti).
La
composizione
del portafoglio di business del Gruppo post fusione non subirà
significativi cambiamenti, data la forte similitudine tra le due
entità, e
manterrà il profilo equamente bilanciato tra attività regolate e
attività a
libero mercato, che nel recente passato hanno consentito una
buona tenuta dei
risultati economici anche in una fase particolarmente difficile
come quella che
sta attraversando il Paese. Le sinergie aggiuntive esprimibili
dal nuovo
assetto organizzativo sono state preliminarmente stimate in
circa Euro 25-30
milioni/anno a regime, conseguibili nei diversi ambiti
operativi, data le
complementarietà del portafoglio attività, a cui andranno ad
aggiungersi gli
effetti dei possibili ulteriori sviluppi del Gruppo post fusione
sia a livello
territoriale che di singole aree di business. Il conseguimento
di queste
sinergie renderà l’operazione di aggregazione migliorativa per
quanto concerne
gli utili per azione per l’intera compagine dei soci.
La struttura dell’operazione
La
struttura
dell’operazione prevede la fusione per incorporazione di
AcegasAps
Holding in Hera. L’efficacia
della
fusione è prevista per il primo gennaio 2013, a seguito
della quale Hera
assumerà il controllo di AcegasAps detenendone una quota pari al
62,69% del
capitale sociale. Pertanto, al completamento della fusione Hera
promuoverà
un’offerta pubblica di acquisto e scambio sulla totalità delle
azioni AcegasAps
ai sensi dell’art. 106, commi 1 e 2-bis del TUF. L'offerta
pubblica di acquisto
e scambio ha come obiettivo il delisting di AcegasAps.
Il
rapporto
di cambio della Fusione di AcegasAps Holding in Hera
L'Accordo
Quadro
prevede che il rapporto di cambio per la fusione di AcegasAps
Holding in
Hera sia pari a circa 0,763 nuove azioni Hera a fronte di
nominali Euro 1,00 di
capitale sociale di AcegasAps Holding (pari a 188 milioni di
Euro).
AcegasAps
Holding
detiene 34.466.941 azioni di AcegasAps (su un totale di
54.978.830, di
cui 118. 883 azioni proprie) e presenta un indebitamento
finanziario netto al
30 giugno 2012 pari a circa Euro 6,0 milioni. Sulla base del
predetto rapporto
di cambio al Comune di Trieste e al Comune di Padova, unici soci
di AcegasAps
Holding, verranno riconosciuti complessivamente circa 143,38
milioni di azioni
Hera. Agli azionisti AcegasAps Holding verrà riconosciuto anche
un conguaglio
in denaro pari a Euro 3,4 milioni.
La
società
AcegasAps, controllata da Hera, manterrà sia la sede legale a
Trieste e
che il Consiglio di Amministrazione al rinnovo, previsto con
l’approvazione del
bilancio 2012, avrà un numero di membri pari a 10, di questi
complessivamente 4
verranno nominati dai Comuni di Trieste e Padova. A fronte della
stipula del
predetto accordo, il Presidente del Consiglio di Amministrazione
sarà scelto
nell’ambito dei membri designati da Trieste, l’Amministratore
Delegato
nell’ambito dei membri designati da Padova, mentre Hera nominerà
il Direttore
Generale.
“Quella
definita
oggi è un’operazione di rilevante importanza per i gruppi Hera e
AcegasAPS, ma più in generale per l’intero sistema della local
utilities
italiane, tanto più in una fase di difficoltà congiunturale come
quella
attuale”, afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente di Hera.
“Grazie alle
sinergie l’operazione porterà ad una creazione di valore
importante per tutti i
soci. Inoltre è importante sottolineare come il profilo
finanziario del Gruppo
Hera post-fusione, rimarrà parimenti solido. Proprio nell’anno
del decimo
anniversario della costituzione del Gruppo Hera, l’aggregazione
di AcegasAPS
rappresenta un’ulteriore, importante, occasione per declinare il
modello di
crescita sviluppato dal 2002 ad oggi, in cui sono state
consolidate numerose
realtà locali, creando valore per gli azionisti e valorizzandone
ogni volta il
radicamento territoriale. Sono certo che se l’integrazione sarà
finalizzata,
confermerà ancor più il Gruppo Hera come polo aggregante per il
prossimo
consolidamento di cui necessita il settore.
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