Il trasporto del combustibile, all’interno di speciali contenitori, denominati cask, è stato effettuato in conformità agli accordi intergovernativi firmati tra Francia e Italia e rientra nel quadro di un contratto firmato nel 2007 fra Sogin e Areva, che prevede il riprocessamento di 235 tonnellate di combustibile irraggiato.
Il riprocessamento del combustibile permette di separare le materie riutilizzabili dai rifiuti e di condizionare questi ultimi, mediante vetrificazione, per ridurne il volume a meno del 5% di quello originario. Tale processo garantisce la conservazione dei rifiuti in sicurezza nel lungo periodo.
Questo trasporto rientra nel programma di trasferimento all’estero del rimanente 2% del combustibile irraggiato ancora presente in Italia, che si concluderà il prossimo anno.
I rifiuti vetrificati dopo il riprocessamento rientreranno in Italia entro il 2025.
Queste operazioni avvengono nel rispetto della normativa nazionale e internazionale sotto il controllo delle autorità preposte a garantire la sicurezza per la popolazione e per la tutela dell’ambiente.
“Questi trasporti – dichiara Giuseppe Nucci, Amministratore Delegato di Sogin - si svolgono grazie alla proficua collaborazione fra Sogin e le Istituzioni ed Amministrazioni coinvolte nella più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese, che stiamo portando avanti negli impianti nucleari. Il 98% del combustibile irraggiato - prosegue Giuseppe Nucci - è già stato inviato all’estero e i rifiuti derivanti dal riprocessamento, una volta rientrati in Italia, saranno trasferiti al Deposito Nazionale, una struttura che garantirà la massima sicurezza per i cittadini e l’ambiente”.
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