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venerdì 14 marzo 2014

È necessario per la Campania e per il made in Italy garantire con norme certe la tracciabilità della Mozzarella di Bufala Campana Dop

Coldiretti, Cia e Confagricoltura e Confindustria lanciano un segnale alle Istituzioni.

È necessario per la Campania e per il made in Italy garantire con norme certe la tracciabilità della Mozzarella di Bufala Campana Dop

Venerdì, 14 marzo 2014 - È stato presentato oggi, presso la Camera di Commercio I.A.A. di Caserta, il documento congiunto tra Coldiretti, Cia e Confagricoltura, rappresentanti del comparto agricolo dell'allevamento bufalino per la produzione del latte, e Confindustria, rappresentante del comparto industriale della trasformazione del latte di bufala per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana (MBC) DOP, volto a delineare un percorso chiaro e specifico sull'intera filiera bufalina casertana.

Il documento è uno strumento fondamentale per rendere note alle Istituzioni di competenza le posizioni condivise, le norme e i processi necessari per la tutela e la valorizzazione dell'intera filiera di produzione della MBC DOP, assicurando e garantendo ad allevatori e trasformatori un efficace ed efficiente sistema di tracciabilità del prodotto e un dedicato processo di produzione.

Solamente attraverso regole certe e condivise da tutti per la tutela e la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, che costituiscono la biodiversità della Campania Felix, sarà infatti possibile salvare il comparto agroalimentare della provincia di Caserta e rafforzare il settore agricolo.

Qualche numero del comparto bufalino, parte importante del PIL campano
La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un prodotto tipico, realizzato con latte fresco intero di bufala di razza mediterranea italiana, che determina una notevole ricaduta occupazionale nella provincia di Caserta; nel 2012, inoltre, sono stati prodotti 37 milioni di kg di Mozzarella di Bufala Campana DOP per un fatturato di oltre 315 milioni di euro. Il 90% della produzione è concentrato nelle province di Caserta, Salerno e Napoli, il 7% nel basso Lazio e l'1% tra Foggia e Venafro.

Cosa chiedono le Organizzazioni sottoscrittrici del documento
Anzitutto l'adozione straordinaria obbligatoria del Sistema gratuito di Tracciabilità certificato dalle Autorità competenti, per assicurare un monitoraggio efficiente ed efficace di tutta la filiera bufalina. Inoltre, viene richiesta l'adozione di un'interpretazione autentica, condivisa da Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Ministero della Salute, che consenta a quei caseifici che si riforniscono esclusivamente di latte bufalino dell'areale DOP di produrre mozzarella DOP e anche altri formaggi e preparati alimentari derivati. Pertanto, questi caseifici, non potendo assolutamente detenere e utilizzare latte di altre specie e di altre provenienze, potranno utilizzare nello stesso stabilimento il latte di bufala dell'areale DOP non trasformato entro le 60 ore per la MBC DOP, come previsto dal Disciplinare, per la produzione di mozzarelle e di qualsiasi altro preparato alimentare non DOP a base esclusivo di latte di bufala.

"Stiamo presentando questo importante documento alle Istituzioni - ha detto Raffaele Puoti, Presidente Confagricoltura Caserta - per lanciare un segnale forte affinché adottino con la massima urgenza i provvedimenti per l'attuazione delle nostre richieste al fine di salvaguardare il prodotto, le imprese, i livelli occupazionali. Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala DOP promuove, infatti, azioni per ostacolare l'avvio del processo di tracciabilità dell'intera filiera della MBC DOP e dell'esclusivo opificio per la lavorazione della MBC DOP, così come previsto dalla Legge 205/2008, art. 4-quinquiesdecies. Questo significa non sostenere e non salvaguardare gli interessi degli allevatori e dei piccoli trasformatori, rispettosi del Disciplinare di produzione e, nel contempo, soprattutto quelli dei consumatori finale. Chiediamo da tempo, infatti, una rivisitazione della normativa che regola i consorzi, in cui spesso si creano condizioni di conflitto di interessi dove il controllore e il controllato sono la stessa persona. Noi e tutte le Organizzazioni professionali dell'intero comparto, dagli allevatori ai trasformatori, chiediamo che vengano poste in essere concrete azioni di tutela e di valorizzazione del prodotto Mozzarella di Bufala DOP per il bene della Regione e del made in Italy nel mondo".

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