Costruire
una leadership proattiva, propositiva e che sappia andare oltre le
consuetudini aziendali deve diventare l’obiettivo principale di ogni
processo
di cambiamento.
Per questo è fondamentale che le aziende e i fornitori
di servizi investano il proprio tempo per sviluppare soluzioni su
misura, basate sulle esigenze dei singoli clienti e in grado di
intercettare i trend del mercato.
A cura di Daniele Puccio, Presidente e Amministratore Delegato di Xerox Italia
Milano, 29 febbraio 2015 - Bisogna
ammettere che nessuno di noi è particolarmente entusiasta di fronte al
cambiamento. Anzi, si può dire che siamo quasi programmati per opporci
ad esso. Il cambiamento è minaccioso
e difficile da affrontare, ma non possiamo evitarlo, specialmente in
quello che è oggi il mondo del business, in cui il “cambiamento trasformativo” è molto più che un’espressione in voga. È una tecnica di sopravvivenza.
Nel
corso della nostra carriera, ci troveremo senz’altro ad affrontare
numerosi e improvvisi cambiamenti, dei veri e propri “terremoti
aziendali”. Come fare per sopravvivere? A mio
parere, una strategia vincente è concentrarsi sulle opportunità che
derivano da questi “sommovimenti” e sulla nostra capacità di
approfittarne.
Pur sapendo che ogni sfida è unica nel suo genere, ritengo che la leadership trasformativa debba seguire tre passaggi chiave:
-
Stabilire le mosse strategiche e i driver operativi che possono portare a raggiungere gli obiettivi prefissati.
-
Identificare quelle logiche antiquate obsolete che indeboliscono gli sforzi aziendali, impedendo di percorrere nuove strade.
-
Accertarsi
che tutti i dipendenti, qualsiasi sia il loro livello, si mantengano in
linea con la strategia e si concentrino sugli obiettivi di business.
Sono
fermamente convinto che imparare a vedere il cambiamento come
un’opportunità crei un’energia tale da condurre al successo. Una
leadership in grado di scardinare quella “memoria
muscolare” che ci porta a ripetere ciò che facciamo da sempre è il
cuore di questo processo di trasformazione, ma è altrettanto necessario
dimostrare quell’affidabilità che riesce a convincere le persone a
seguirci. Questo passaggio è fondamentale, perché
le persone hanno bisogno di credere che tutto ciò che conoscono e di
cui si fidano non verrà travolto dal cambiamento.
Sapere
che stiamo camminando tutti sullo stesso sentiero, quello del
cambiamento trasformativo, mi rende ottimista riguardo al futuro, e
pensando a questo processo dinamico ritengo
che gli elementi più importanti da affrontare siano i seguenti:
Focalizzarsi su ciò che conta
Oggi
i clienti desiderano cose diverse, rispetto a 75 anni fa, e nel futuro
desidereranno cose ancora differenti. Essere in sintonia con
l’evoluzione delle necessità e delle aspettative
delle persone cui forniamo i nostri servizi è un aspetto cruciale per
il successo aziendale, e richiede disciplina. Bisogna imparare a
fermarsi, ascoltare e, successivamente, adattarsi.
Rendere sostenibile il cambiamento
Dare il via al cambiamento è una cosa, portarlo avanti un’altra. Secondo quanto affermato da
McKinsey,
società internazionale
di consulenza manageriale, solo il 30% di tutte le iniziative di
cambiamento giunge al successo. Che fare, dunque? Prima di tutto, avere
una visione e renderla rilevante, ma anche essere semplici ed efficaci e
lavorare al meglio.
Comunicare in anticipo e spesso
Senza
dubbio, la cultura è il fattore chiave di tutto il processo. Bisogna
essere pronti alle resistenze di chi preferirebbe essere svegliato a
processo finito. La sfida, allora,
sarà proprio quella di aiutarli a concentrarsi sulle opportunità che il
cambiamento offre, rispetto a ciò che potrebbero perdere. Non è facile
né rapido, ma è possibile farcela. È fondamentale portare avanti l’idea
che il cambiamento sia necessario, insieme
a una vision che sappia davvero attrarre le persone intorno a noi.
Ricordarsi che sono le persone il motore trainante del cambiamento
Il
talento è l’elemento che sostiene la struttura e permette di mettere in
pratica la strategia che abbiamo costruito con tanta attenzione.
Bisogna armarsi di coraggio e onestà e
selezionare le persone che possono affrontare questo cambiamento
insieme a noi, per inserirle successivamente nelle posizioni più adatte a
loro. E ancora, stabilire quali abilità saranno necessarie, così da
preparare un piano per insegnare e allenare queste
competenze con continuità.
Gestire
il cambiamento è difficile, ma non farlo non lo farà sparire. Dobbiamo
tutti mantenerci al passo con esso. Qualsiasi sia il nostro ruolo, in
qualsiasi posto di lavoro, dobbiamo
accettare la sfida di mettere al tappeto la nostra “memoria muscolare” e
diventare padroni del cambiamento, persone in grado di dare il loro
contributo al nuovo, grande avanzamento della nostra azienda.
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